Lacrime amare a Santa Maria a Mare.

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Un primo novembre piovoso, la Festa di tutti i Santi in lacrime, lacrime di una Madonna, quella di S. Maria  a Mare , Chiesa del quartiere nella zona orientale della città di Salerno, dove il parroco questa mattina prima di iniziare la S. Messa, ha aperto il portone bronzeo della Chiesa e si è trovato un disegno  fallico proprio sul bassorilievo della  Madonna.

Una vergogna civile, oltre che un atto blasfemo!  Ad opera di chi? Ignoti naturalmente,  che  molti cittadini vedono ogni sera bivaccare sul sagrato della  Chiesa,  dove lo scempio della notte di Halloween,  importata da altre tradizioni,  che nulla hanno a che vedere con l’antropologia e la socialità, e figuriamoci con la sacralità della notte dei Santi,  rende tutto assurdo e incivile.

In questa estate prolungata anche la  noia insana di  adolescenti senza  riferimenti , nell’assenza totale di familiari e di forza pubblica che non interviene mai, anche se ripetutamente cercata dai cittadini, campo libero al fumo, all’alcool, al consumo di cibi vari  e allo spargimento di  rifiuti  d’ogni tipo sullo scivolo di accesso ai disabili.

Amareggiati ancora una volta, non  solo  il parroco don Antonio Galderisi  ma tutti i cittadini del rione, stanchi di promesse e di  mancati interventi. Mobilitazione generale, telefonate, foto, video, petizioni, per  bloccare questa ondata vandalica e  poco rispettosa sia dei luoghi che delle persone, compresi Santi e  Madonne che nella  volgarità diffusa, sono sempre attaccabili.

Forse rabbia,  forse emarginazione, ma il giustificazionismo non porta da nessuna parte. Le Istituzioni  sono attaccate continuamente  e l’esempio della politica non è da meno, con una comunicazione sempre più offensiva e aggressiva, scorretta e a volte violenta.

Il sagrato di S.Maria a Mare è continuamente preso di mira da questi giovani annoiati, che trascorrono le loro notti  lì senza  che né un genitore, né altri si prendano cura del loro ozio. Certo occorre impegnarli, ma in cosa?

Molti di loro definiti “dispersi” non vanno a scuola, “evasori dell’obbligo scolastico”, così etichettati da norme che non  controllano né intervengono per risolvere il problema. I luoghi di aggregazione tradizionali sono da loro rifiutati. Preferiscono vivere di notte e dormire di giorno  e il 31 ottobre  festeggiare Halloween con un gesto finale offensivo e inspiegabile,  che ha chiuso la serata di bagordi in nome di Ognissanti .

Da oggi  gli abitanti del quartiere di Mercatello, hanno un’ennesima proposta :la definitiva chiusura del sagrato con  telecamere installate ovunque.

Non avrebbero voluto arrivare a questo, non vorrebbero chiudere e sorvegliare un luogo pubblico come in un grande fratello,  ma di fronte all’inciviltà occorre il controllo e la definizione di regole , di un  rispetto dovuto che neanche il volto  materno di una Madonna è riuscito a comunicare.

L’acqua dell’alba di un nuovo giorno ha lavato  quel portone  violato, la divina natura ha cancellato ciò che la povertà umana ha voluto disegnare.

Certo, era solo  la schiuma di una bomboletta spray  facilmente cancellabile, ma le scritte sul sagrato  e sui muri, la spazzatura  e i vetri infranti di bottiglie , i resti di una gioventù bruciata, restano lì a ricordare a noi tutti la fragilità e il senso delle nostre vite,  mentre la città dorme e ancora dorme, per non vedere e per dimenticare. Questa volta  qualcuno era sveglio, ha documentato e raccontato. Commenta per strada, all’uscita dalla Chiesa, nei bar, nelle case e ha deciso di fermare lo scempio, l’inciviltà, l’incuria , l’omertà e  soprattutto il silenzio.

 

Gilda Ricci


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