“L’AUTORE ALLO SPECCHIO” DI ANTONIO CAPUANO ALL’ASSOCIAZIONE LUCANA DI SALERNO

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E’ un omaggio alla sua terra,: Francavilla sul Sinni, il libro “L’Autore allo Specchio”, edito dalla “Capuano Editore”, scritto da Antonio Capuano, scrittore, libraio, editore musicale e letterario, che è stato presentato presso la sede dell’Associazione Lucana “Giustino Fortunato” di Salerno, presieduta dal professor Rocco Risolia che ha presentato lo scrittore autodidatta lucano che nell’arco della sua vita ha fatto tanti lavori, come lui stesso ha raccontato” Quando avevo otto anni, già facevo l’apprendista barbiere: tagliavo barba e capelli alle persone che si fidavano di me e di come usavo il rasoio nonostante la mia tenera età. (Sulla copertina del libro il disegno di Rocco Perrone che raffigura Capuano, salito su una sedia, che taglia i capelli a un cliente). Intorno ai quattordici anni, mio padre, che era un umile muratore, con grande sacrificio mi aprì un Salone anche se a quei tempi non circolavano molti soldi: per tagliare i capelli e fare la barba ai componenti di ogni famiglia del paese, per tutto l’anno,   il mio lavoro veniva pagato con 20 – 25 chili di grano”. Nel tempo libero Capuano scriveva poesie e testi di canzoni: ” Sottoposi la mia prima canzone che s’intitolava “Cancello di Scuola” ad una casa editrice di Roma che poi stampò la partitura con il testo e la incise, a Milano, su un 45 giri. Da allora, cinquantasei anni fa, ho scritto e inciso circa trecento canzoni dedicate alla mia terra”. All’età di 18 anni Capuano decise di emigrare in cerca di fortuna:” Un mio cliente mi trovò un lavoro come manovale in un cantiere a Berna, in Svizzera, dove lui lavorava. Era un lavoro duro, ma dovetti resistere, non avrei mai avuto il coraggio di tornare a Francavilla dove mio padre mi avrebbe umiliato perché non aveva condiviso che chiudessi il Salone da barbiere”. Capuano trascorse tre anni in Svizzera:” Avevo la licenza di quinta elementare e , nella baracca dove abitavo, mi esercitavo a scrivere. Comprai anche una macchina da scrivere Remington per scrivere i testi delle mie canzoni per la casa editrice di Milano e fare così più bella figura”. Lasciata la Svizzera, per assolvere al servizio militare in Italia, Capuano rimase per oltre un anno a Bologna dove conobbe persone di grande cultura ed editori musicali di Milano:” Riuscii ad avere un mio spazio nella grande editoria e discografia, ma il mio chiodo fisso era quello di tornare nella mia terra natia. Così abbandonai la grande opportunità che avrei potuto avere e tornai a Francavilla”. capuano però non ha mai ricevuto un grande sostegno dalla sua gente:” Gli amici che mi hanno sostenuto li ho trovati nei paesi dei dintorni e fuori regione. La Lucania è una terra dalle radici profonde, peccato che i Lucani stiano perdendo il legame e l’affezione a queste radici. La mia terra è ricca di risorse e di intelligenze, che però vanno lontano a cercare lavoro”.   Il libro è un diario – intervista che l’autore fa a se stesso, rivolto allo specchio:” Il giornalista “Lo Specchio” che ha saputo pormi ogni domanda con professionalità, sapeva tutto della mia vita privata e della mia famiglia: a lui non potevo nascondere nulla”. Il professor Francesco D’Episcopo, che ha curato la prefazione del libro, ha definito Capuano: “Un artigiano della Cultura”. E’ un figlio del nostro Sud, il ramo robusto di una pianata secolare che affonda le radici in una geografia e storia dove ci siamo tutti noi, con la nostra forza e fragilità, utopia e realtà, con una dignità che si fa orgoglio, con un amore che si fa passione”. E’ intervenuta la Vicesindaco del Comune di Salerno, la professoressa Eva Avossa, che ha ricordato il suo amore per le tradizioni: ” In quest’associazione, dove mi sento a casa, si organizzano tanti eventi di promozione culturale e di valorizzazione delle tradizioni che ci arricchiscono sempre di più”. Il Sindaco di Francavilla sul Sinni, il dottor Romano Cupparo, ha ricordato che il suo Comune è gemellato, dal 2011, con il Comune di Salerno:” Anche grazie al dottor Nicola Vitola, originario di Francavilla. Auspico di rinnovare questo gemellaggio a Francavilla sul Sinni”. A impreziosire la serata il musicista Leonardo Riccardi che con il suo organetto ha cantato alcune delle poesie scritte da Capuano, in dialetto francavillese, come “Il Brigante Antonio Franco ”. Poesie che sono state lette dalla giornalista e scrittrice lucana Giovanna Saporito.

Aniello Palumbo