Federmoda: no ai saldi anticipati al 2 giugno.

Saldi: in centro Roma qualche fila per griffe, molti i curiosiSabatino Senatore, Consigliere di Feder Moda Italia della Provincia di Salerno concorda pienamente con la posizione assunta dal Presidente Nazionale Renato Borghi ,sull’ipotesi di anticipare la data di avvio dei saldi al 2 gennaio 2016.

” La posizione iperliberista di Federdistribuzione è una evidente aggressione nei confronti di quel dettaglio tradizionale indipendente che noi rappresentiamo, di quel multibrand che con grandissima fatica ha resistito in questi anni difficili.

I saldi per i nostri Associati rappresentano veramente le vendite di fine stagione e hanno lo scopo di esitare le sempre pesantissime rimanenze che si generano inevitabilmente nel sistema della filiera a causa dei rapporti con una produzione vorace e vessatoria .

Le nostre imprese sono obbligate a comprare otto mesi prima sulla base di previsione stilistiche fatte dai fornitori e su ipotesi di vendite, per definizione aleatorie; debbono acquistare quantitativi minimi, spesso intere collezioni (anche quello che non interessa); non vengono a loro concessi resi di fine stagione e le condizioni di pagamento rigidissime compensano i 180-240-360 gg. che sono invece imposti dalla grande distribuzione ai fornitori.

Per questo siamo convinti che per i nostri Associati sia sempre più necessario effettuare le vendite di fine stagione alla fine del mese di gennaio e non il 2 gennaio come viene da più  parti ipotizzato.”

“Avanti di questo passo le aziende saranno obbligate ad  effettuare i saldi a metà del mese di dicembre, afferma Sabatino Senatore ,  con una contrazione delle vendite già durante il periodo natalizio.”