Erri De Luca si racconta al Teatro del Giullare lunedì 16.

Targago è il nuovo servizio di Autostrade per l’Italia, potrai pagare i pedaggi sulla Tangenziale di Napoli tramite lettura della targa, passando nell’apposita corsia gialla al casello.
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La narrativa, il teatro, la poesia, le traduzioni, il cinema sono i campi d’azione della e per la parola di Erri De Luca. Lunedì 16 dicembre 2019, alle ore 18.30, al Piccolo Teatro del Giullare (via Incagliati, 2) lo scrittore incontrerà il pubblico per un pomeriggio all’insegna del dialogo. Nessuna scaletta preconfezionata: l’incontro di lunedì pomeriggio sarà un dialogo a più voci nel quale anche il pubblico avrà la sua parte.

L’amore per la montagna, l’impegno politico e Napoli sono alcuni dei temi cari a De Luca. Basta sfogliare libri come “Il peso della farfalla”, “Montedidio”, “Il giorno prima della felicità” per comprendere una parte dei suoi mondi. La scrittura e la vita di Erri De Luca sembrano viaggiare di pari passo. Leggere la sua biografia diventa un’occasione per scoprire prima di tutto l’uomo e successivamente l’autore.  L’ingresso è libero.

 

Nato a Napoli nel 1950, Erri De Luca ha scritto narrativa, teatro, traduzioni, poesia. Il nome, Erri, è la versione italiana di Harry, il nome dello zio.  Ha studiato nelle scuole pubbliche De Amicis ( elementari), Fiorelli ( medie), Umberto I ( liceo).  A 18 anni lascia Napoli e inizia l’impegno politico nella sinistra extraparlamentare, che dura fino ai 30 anni. Termina nell’autunno ’80 con la partecipazione alla lotta contro le ventimila espulsioni dalla FIAT Mirafiori a Torino. Tra il ’76 e il ’96 svolge mestieri manuali.   Tra il 1983 e il 1984 è in Tanzania volontario in un programma riguardante il servizio idrico di alcuni villaggi. Durante la guerra nei territori dell’ex Jugoslavia, negli anni ’90, è stato autista di camion di convogli umanitari. Nella primavera del ’99 è a Belgrado, stavolta da solo, durante i bombardamenti della Nato, per stare dalla parte del bersaglio. A questo periodo risale l’amicizia con il poeta Izet Sarajlic di Sarajevo, conosciuto durante la guerra di Bosnia, e di Ante Zemljar poeta e comandante partigiano della guerra antinazista. Il suo primo romanzo, “Non ora, non qui”, è stato pubblicato in Italia nel 1989. I suoi libri sono stati tradotti in oltre 30 lingue. Autodidatta in inglese, francese, swahili, russo, yiddish e ebraico antico, ha tradotto con metodo letterale alcune parti dell’Antico Testamento.

Pratica alpinismo. Le sue montagne preferite sono le Dolomiti.