“DOBBIAMO CREDERE NEI VACCINI”. LA DOTTORESSA CARLA SABATELLA AL “ROTARY CLUB SALERNO PICENTIA”

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Studio di dermatologia e medicina estetica della dottoressa Alessia Maiorino a Salerno
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   “Sono attualmente impegnata nei centri vaccinali di Salerno e devo dire che la cosa che mi emoziona maggiormente è vedere  vecchietti di 80/90 anni che arrivano sulle loro carrozzelle per vaccinarsi. Questo dimostra che hanno voglia di vivere e che  credono nei vaccini: se ci credono loro, a maggior ragione dobbiamo crederci tutti, soprattutto i giovani”.  A sottolineare l’importanza e l’utilità dei vaccini è stata la  dottoressa Carla Sabatella,  farmacista, Dirigente ASL di Salerno, Responsabile dell’Assistenza Farmaceutica a Salerno, Past President del “Rotary Club Salerno Picentia” , lo stesso Club, presieduto dall’Ingegner Antonio Vicidomini, che ha organizzato un incontro  su piattaforma per approfondire tutti gli aspetti della  pandemia Covid -19.

 

La dottoressa Sabatella ha spiegato quali sono i vari tipi di coronavirus e come funzionano i vaccini, partendo dai primi casi di Covid – 19 che si sono avuti in Italia, fino alla somministrazione, il 27 dicembre, delle prime dosi di vaccino sviluppato da Pfizer BioNTech.  La dottoressa ha ricordato le varie pandemie che ci sono state nella storia, soffermandosi su l’influenza spagnola del 1918/19, e spiegato che i coronavirus conosciuti sono sette:” Già nel 2015 l’OMS aveva incluso i Coronavirus tra i patogeni con più probabilità di causare epidemie: hanno una morfologia rotondeggiante e le dimensioni di 100-150nm di diametro(circa 600 volte più piccolo del diametro di un capello umano). Sembra che questo virus, che come tutti i virus si sviluppa e si riproduce solo all’interno di cellule di organismi ospiti,  provenga dal pipistrello e abbia avuto come ospite intermedio il pangolino la cui sequenza genica del coronavirus è simile per il 99% a quella del coronavirus umano. Sulla superficie del virus, che ha un codice di replicazione a Rna,  si trova una proteina “Spike”, quella che costituisce la corona del virus, che è  una sorta di chiave che si adatta a una delle serrature presenti sulla superficie delle cellule del sistema respiratorio umano, il recettore Ace2”. Parlando poi dei vaccini, la dottoressa Sabatella ha ricordato che il primo a usare un vaccino (contro il vaiolo) fu Edward Jenner che nel 1796 prelevò il virus del vaiolo dalle vacche (da qui “vaccino”).   La dottoressa rotariana ha ricordato i quattro vaccini attualmente in circolazione in Europa e in Italia :”  Il  Pfizer e  il Moderna, che sono a mRna messaggero,  l’ AstraZeneca e,  ultimo arrivato, registrato il 12 marzo, quello della Johnson&Johmson” E’ l’unico ad unica dose. Entrambi sono a vettore virale e utilizzano adenovirus attenuati. Tutti i vaccini sono  monitorati ogni  giorno, sono tutti sicuri e proteggono da questa malattia che è multisistemica, colpisce vari apparati, oltre quello respiratorio, e lascia segni indelebili nell’organismo, oltre quelli psicologici”.  A proposito delle varianti del virus la dottoressa ha spiegato che  gli unici  vaccini testati per le varianti, soprattutto per la variante inglese,  sono quelli della Pfizer e  di Moderna:” Sono in corso  degli studi per confermare l’efficacia degli altri vaccini sulle varianti che stanno colpendo anche i giovani. Il vaccino della Moderna sarà quello utilizzato dai medici di base che può essere conservato a meno 20 gradi e può rimanere in frigorifero per trenta giorni, tra i due e gli otto gradi mentre quello della Pfizer può essere  conservato alla temperatura di meno 70 gradi per sei  mesi e può stare  solo cinque giorni  nel frigorifero tra i  due e gli  otto gradi. Tutti i vaccini sono fondamentali per portare avanti la  campagna di vaccinazione che  ha l’obiettivo di raggiungere al più presto, tra luglio e settembre,  l’immunità di gregge attraverso la somministrazione gratuita a tutta la popolazione, seguendo un ordine di priorità per categorie come previsto dal  “Piano strategico” approvato dal Parlamento”.

Aniello Palumbo