Per realizzare questo progetto, diciassette soci dei due Club di giovani rotariani, diretti dal regista Antonello Ronga, hanno interpretato un rifacimento in versione comica dell’opera di Franz Lehar: “La Vedova Allegra”, che racconta del tentativo di far sposare Hanna Glavari (interpretata da Gabriella Iannuzzi) rimasta vedova del ricchissimo banchiere di corte del piccolo Stato di Pontevedro in Spagna, con un pontevedrino in quanto un suo matrimonio con uno straniero provocherebbe la fuoriuscita dei milioni di dote dalle casse statali. Il sovrano di Pontevedro, preoccupatissimo, incarica il proprio ambasciatore a Parigi, il barone Zeta, (Vincenzo Nobile) di trovarle un marito pontevedrino. Insieme al suo cancelliere Niegus (Luca Brando, che da nove anni cura il progetto teatro), l’ambasciatore Zeta cerca un candidato e lo individua nel conte Danilo Danilovich (Alessandro Pinto) che in passato ha interrotto la sua storia d’amore con Hanna che però lo ama ancora. Con grande bravura e ironia i giovani attori rotariani hanno raccontato anche la storia d’amore della moglie del barone Zeta, Valencienne, (Gloria Marino), con il diplomatico francese Camille de Rossillon (Vincenzo Piluso) durante un ballo in casa Glavari; di Danilo che finalmente dichiara il proprio amore a Hanna, che annuncia il loro matrimonio; dell’ingenuo Kromof (Norè Laus), la cui moglie Olga (Federico D’Alessio) lo tradisce un po’ con tutti i membri della corte e non solo, in particolare con il Conte Brioche (Alessandro Sprocati) e degli altri personaggi che hanno contribuito con le loro esilaranti battute a divertire il numeroso pubblico: Madame, la sorella del Barone Zeta (Carla Santocchio); la sorella di Niegos, Megera ( Ludovica Ferraro), la sorella di Kromof (Sofia Pavese), e tutti i membri della corte, Giovanni Laudisio, Francesca Laudisio, Gabriele Piluso, Gennaro Petraglia, Lorenza D’Amato. A curare le coreografie è stata la maestra di danza Fortuna Capasso. I costumi sono stati scelti dall’attrice Serena Stella che ha contribuito all’organizzazione dello spettacolo con Valentina Tortora. Il Presidente del Club Interact Salerno, Alessandro Sprocati, ha sottolineato il grande impegno che i giovani soci rotariani mettono nel progetto teatrale:” Prepariamo questo spettacolo per sei mesi e per noi vedere tanta gente assistere al nostro spettacolo è motivo di grande soddisfazione”. Il Presidente del Rotaract Salerno, Gaetano Galotta, ha ricordato che tutti i soci del Club non sono attori professionisti: ”Da nove anni, con grande impegno e passione, si mettono insieme e costruiscono uno spettacolo che ha l’obiettivo di aiutare alcune realtà locali che hanno bisogno del nostro sostegno”. Anche il Club Rotary Salerno, presieduto dal dottor Mario Petraglia ha contribuito al successo dell’iniziativa:” Siamo sempre vicini ai giovani rotariani del Rotaract e dell’Interact. Con spirito rotariano hanno organizzato questa nobile iniziativa, mettendosi in gioco. Fare Rotary significa proprio mettersi in prima linea per fare attività che valorizzino i valori dell’amicizia, della fratellanza, aiutando il prossimo”. Soddisfatto il regista Antonello Ronga:” Una parodia garbata, riadattata secondo i caratteri dei bravissimi attori dell’Interact e del Rotaract che sono diventati degli attori professionisti a tutti gli effetti. Una messa in scena che conserva i tratti originali dell’opera di Lehar con delle contaminazioni, sia nel testo, sia nella musica, che prendono anche un po’ in giro l’operetta per raccontare con leggerezza il senso della vita”.
Aniello Palumbo.
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