Amalfi incorona il suo Magister a conclusione del Capodanno Bizantino Italo Giulivo dedica il riconoscimento alla macchina della Protezione Civile «Se io sono Magister, i volontari sono maestri di vita».

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«E’ un’onorificenza che mi inorgoglisce, perché attraverso me si riconoscono il valore e l’impegno della protezione civile regionale e del volontariato in particolare che lavora nell’ombra non chiede nulla, aiuta gli altri e basta. Aiuta gli altri e basta. E’ abituato più a dare che a ricevere». Così Italo Giulivo, capo della protezione civile della Regione Campania e da ieri nuovo Magister di Civiltà Amalfitana, nel consueto saluto al termine della proclamazione avvenuta sul sagrato della chiesa di San Salvatore de’ Birecto ad Atrani, luogo in cui storicamente venivano incoronati i duchi della Repubblica di Amalfi. E qui, nella giornata clou del Capodanno Bizantino, giunto quest’anno alla sua XXI edizione dedicata quest’anno alla tutela del territorio e del paesaggio culturale dell’intera Costiera Amalfitana. La manifestazione, che si è svolta in forma contenuta, così come accaduto nel 2020 – non si è svolta la sfilata del Corteo Storico a causa della contingente situazione sanitaria, ha offerto in questi giorni una serie di momenti di riflessione culturale che hanno posto al centro del dibattito proprio quella “bellezza da proteggere”.

 

«Il Capodanno Bizantino è una manifestazione a cui siamo molto legati e che anche di fronte alla contingente situazione pandemica abbiamo voluto mantenere e celebrare nei suoi aspetti eminentemente rievocativi e culturali – ha detto il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, nel suo intervento – La nomina di quest’anno è particolarmente significativa perché ci permette di dire grazie a chi è stato vicino al territorio della Costiera Amalfitana in momenti molto difficili. In occasione della frana di Amalfi, il 2 febbraio scorso, interloquendo col dottore Giulivo, egli mi disse: sindaco non ho la bacchetta magica, io metto i cerotti. In quell’espressione ho ritrovato la lucidità e la serietà di una persona che non perde mai la calma di fronte ad eventi di rischio. E in Costiera Amalfitana siamo abituati da secoli a convivere con questi rischi. L’occasione di riflessione culturale che abbiamo celebrato in questi giorni ci offre spunti di riflessione nuovi da mettere in pratica giorno dopo giorno, cittadini e istituzioni, per cercare di preservare questo territorio dalla innata bellezza. La nomina del capo della Protezione Civile regionale è anche un tributo a tutti i volontari di protezione civile impegnati ad assistere le popolazioni. Ed a loro va il nostro grazie che da un lato compongono l’ossatura portante di quella macchina che funziona molto meglio che altrove ma soprattutto sono le persone che ci ritroviamo sempre quando accade una frana, un’alluvione, un incendio. Sono stati presenti nelle case delle persone che nel corso degli ultimi due anni hanno dovuto vivere misure di isolamento e quarantena, ritrovandosi a gestire uno scenario di rischio completamente nuovo quello dell’emergenza sanitaria».

 

Anche il sindaco di Atrani, Luciano De Rosa Laderchi, il caratteristico borgo che ha vissuto la drammatica alluvione del 2010 che causò la morte della giovane Francesca Mansi, ha sottolineato l’importanza della prevenzione e della tutela di questo territorio che è patrimonio dell’umanità.

 

«Se io sono magister “ad subita rerum” i volontari sono maestri di vita – ha aggiunto Italo Giulivo – Se una comunità come quella della Costiera è consapevole di vivere in una fragile fascia di terra che è binomio tra mare e monti e che in questo Capodanno Bizantino ha proposto una riflessione culturale su questi temi è senza dubbio una civiltà con la lettera maiuscola. Tutti dobbiamo essere impegnati nel proteggere la bellezza voluta da Dio e che nella Costiera Amalfitana trova la sua massima espressione». Poi un monito a quelle sinergie necessarie a creare le condizioni di tutela: «La Costiera Amalfitana è una bellezza da proteggere assolutamente – ha aggiunto Giulivo – Facciamolo con interventi con interventi del suolo e della costa derivanti da una pianificazione a scala di bacino con scelte progettuali condivise tra i comuni di valle e i comuni di monte. Da magister invito tutti a fare di più».

 

La cerimonia di investitura che ha visto la presenza dei trombettieri e di alcuni figuranti in abiti d’epoca si è poi conclusa ai piedi della chiesa di San Salvatore de’ Birecto, con una foto ricordo con tutti i volontari della protezione civile giunti da tutti i comuni della Costiera Amalfitana.