A SALERNO, SUL LUNGOMARE, UNA PIAZZA DEDICATA A DANTE ALIGHIERI

“Anche Salerno avrà una piazza intitolata a Dante Alighieri!”. Lo ha annunciato l’Assessore alla Cultura del Comune di Salerno Antonia Willburger, durante il convegno organizzato nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno dalla professoressa Pina Basile , presidente della “ Società Dante Alighieri” di Salerno, che ha inaugurato le celebrazioni salernitane del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri che morì di malaria a Ravenna, nel 1321, all’età di 56 anni. La piazza intitolata a Dante, sarà inaugurata il 23 ottobre alle ore 11,00: ” Salerno omaggia Dante con una piazza sul suo bellissimo Lungomare: è quella con le tre palme, all’altezza del palazzo delle ex Poste Centrali. Tra l’altro il numero tre   era caro a Dante,. rimanda alla Trinità Cristiana , alla perfezione e alla conoscenza”, ha spiegato la professoressa Pina Basile che alcuni mesi fa propose   all’Amministrazione Comunale l’idea di dedicare a Dante una piazza della nostra città.

Dopo i saluti dell’Assessore Willburger, che ha portato i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli, e della professoressa Pina De Luca, docente di Estetica all’Università di Salerno, che ha portato i saluti del Rettore Vincenzo Loia, il professor Marco Galdi, docente di Diritto Pubblico all’Università di Salerno, ha tenuto una Lectio Magistralis su “ Giustizia e Pace in Dante e nella Costituzione italiana” ricordando che Dante tratta della giustizia umana nel suo “De Monarchia:” Dante , come anche altri pensatori, si è interrogato sul tema della felicità per l’uomo e del modo per raggiungerla attraverso la politica. La Giustizia in Dante è condizione della Pace e produttrice di” eudaimonia”: di felicità. Secondo il ragionamento di Dante la cupidigia dell’uomo è all’origine di ogni dissidio e contraria alla giustizia che è assicurata attraverso il diritto. Giustizia che assicura al genere umano la pace che è condizione della felicità terrena che si raggiunge attraverso la filosofia, la cultura, la conoscenza. In un passo della “ Monarchia” Dante dà una definizione di diritto di estrema attualità:” Il diritto è un rapporto proporzionale di uomo ad uomo pei beni come per le persone; e questo rapporto, se mantenuto, conserva l’umana società, se alterato, la disgrega”: se manca la coesione sociale non reggono gli ordinamenti, se non c’è dignità per tutti, se non c’è una proporzione tra le persone e una distribuzione equa dei beni, si rompe la società”. (Foto di Edoardo Colace). (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).

Aniello Palumbo