La laurea ai tempi del coronavirus.

Laurea in casa: in salotto o in cameretta, cambia il modo di laurearsi ai tempi del Coronavirus. Nell’impossibilità di raggiungere le facoltà, le università come quella di Salerno, si stanno attrezzando per garantire agli studenti il titolo di studio.

Cerimoniali sobri, che si svolgono tra le mura amiche di casa, in una stanza rigorosamente vuota, di fronte ad una webcam, per vivere quello che per tanti è stata e continuerà ad essere una tappa importante della vita. Nessun pubblico spettatore, nessun applauso finale e nessuna corona d’alloro. I mazzi di fiori sono  rari, solo qualcuno è riuscito a trovarli. Così si svolgono le discussioni delle tesi di laurea ai tempi del coronavirus. Come è stato anche per Manuela Liace, 25 anni, Nocerina, che ieri ha concluso il suo ciclo di studi laureandosi presso la facoltà di Lingue e cultura straniera dell’UniSA. “Ieri ho discusso da casa tramite il pc la mia tesi sulla condizione delle donne della periferia francese, – dice Manuela –  la mia paura più grande era la stabilità del collegamento, dopo il tanto impegno profuso immaginavo altro”. Manuela si è riunita in una video-room con la commissione e dopo aver discusso la tesi, i professori si sono disconnessi per consultarsi tra loro. Trascorrono 10 interminabili minuti prima che Manuela possa rivederli a video. “110 e lode – scandisce uno dei relatori – ma la pergamena gliela daremo in un altro momento”. Ad applaudire Manuela c’erano solo mamma, papà, fidanzato  e sua sorella, ma lei si sente fortunata. “Almeno io sono riuscita a recuperare una coroncina di alloro a cui tenevo tanto – afferma la neo dottoressa – una mia collega ha dovuto utilizzare le foglie dell’albero di limone del suo giardino”. Per tutti i laureati sono venuti a mancare in questi giorni gli aspetti sociali e i festeggiamenti, ma non sono venute meno le testimonianze di auguri attraverso i social. Intanto il rettore fa sapere che il cerimoniale delle proclamazioni è solo rimandato a tempi migliori.