VeliaTeatro Festival, la XXVI edizione dal 5 agosto ad Ascea, 8 appuntamenti in cartellone

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L’inaugurazione della mostra “25 ANNI DI IMMAGINI PER VELIATEATRO FESTIVAL” aprirà sabato 5 agosto nelle sale di Fondazione Alario per Elea Velia (ore 20.30), la XXVI edizione della manifestazione ideata e organizzata dall’Associazione Cilento Arte. L’allestimento ripercorre attraverso le splendide fotografie di Michele Calocero la storia di VeliaTeatro, e dà il via ufficiale alla nuova programmazione della prestigiosa kermesse che dal 1998 anima l’area di Ascea (Salerno) – l’Elea Velia dei Focei, dove vissero Parmenide e Zenone, ora dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità – offrendo a centinaia di visitatori l’occasione di vivere un’esperienza unica nel suo genere, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, affacciato sulla spettacolare costiera campana. Dedicata al repertorio tragico e comico del mondo classico e al teatro filosofico, VeliaTeatro si distingue, non solo per il suo stretto legame con l’eredità di un passato da riscoprire e tutelare, ma per la scelta di sottolineare l’aspetto antropologico e sociale del pensiero antico, invitando il pubblico, attraverso le parole dei classici, a una riflessione profonda sul nostro presente.

La rassegna 2023 si apre nel suggestivo spazio postmoderno progettato da Paolo Portoghesi, l’Arena Zenone, con “VOCI DALL’ORESTEA. Una storia di sangue e giustizie” (5 agosto – ore 21.15). La conferenza spettacolo – tenuta da Emanuele Stolfi (Ordinario di diritto romano e diritti dell’antichità – Università di Siena), con la voce recitante di Paola Tortora e la chitarra di Fernando Pantini – svilupperà in cinque quadri i nuclei tematici della trilogia di Eschilo, evidenziando i valori civili ancora attuali del testo, e restituendolo all’oralità estatica e dolente che fu la radice stessa del tragico.

 

Il Festival continua lunedì 7 agosto nel Teatro Antico dell’Acropoli di Velia, gioiello dell’antichità recentemente restaurato, con Andrea Tidona, uno dei più raffinati interpreti italiani, affiancato da Carolina Vecchia, in “AGAMENNONE” di Ghiannis Ritsos, per la regia di Alessandro Machia. Lo spettacolo sarà il primo dei tre eventi previsti eccezionalmente all’interno dell’area archeologica: un’iniziativa programmata e finanziata dalla Regione Campania attraverso Scabec S.p.A. – Società Campana Beni Culturali, con Fondi POC (Programma operativo Complementare) 2014-2020, organizzata in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia, e l’Associazione Culturale Cilento Arte E.T.S. nell’ambito di Campania by Night, il programma di visite guidate, passeggiate notturne, aperture museali straordinarie ed eventi all’aperto. Faranno parte di questa sezione speciale “ANTIGONE DI SOFOCLE”, tradotta, adattata e diretta da Giovanni Greco (che dopo il debutto all’Arena Zenone dell’11 agosto, sarà al Teatro dell’Acropoli il 12 agosto) e “APOLOGIA DI SOCRATE”, riduzione drammaturgica del testo di Platone diretta e interpretata da Christian Poggioni, accompagnato dal violoncello di Irina Solinas (27 settembre).

 

Domenica 13 agosto (Arena Zenone), Stefano Massini sarà protagonista di “MASSINI RACCONTA. Dialogo con i classici. Cortocircuiti tra passato e presente”, una carrellata di personaggi del mondo antico con cui dialogare per provare a comprendere cosa hanno da dirci oggi. Si continua con “LISIA – O DELLA GIUSTA PAROLA” (giovedì 17 agosto, Arena Zenone), un testo di Massimo Canepa interpretato da Paolo Faraone e dedicato – con passo ironico e a tratti brillante – al grande logografo ateniese che visse e si formò in magna Grecia. Tra gli appuntamenti più attesi, ci sarà il ritorno di Antonio Calenda a VeliaTeatro con una lezione spettacolo intitolata “INDAGINE SULL’ORESTEA DI ESCHILO” (giovedì 24 agosto, Arena Zenone). La programmazione di agosto si chiude all’insegna della commedia, con “ACARNESI” di Aristofane (venerdì 25 agosto, Arena Zenone) per la regia di Alessandro Di Murro, che firma anche l’adattamento insieme allo scrittore Anton Giulio Calenda: un appello finale alla pace come utopia possibile.

PROGRAMMA 2023

 

Sabato 5 agosto – Arena Zenone

Ore 20:30

INAUGURAZIONE MOSTRA DI MICHELE CALOCERO:

25 ANNI DI IMMAGINI PER VELIATEATRO FESTIVAL

 

Ore 21:15

VOCI DALL’ORESTEA. Una storia di sangue e giustizie

Ingresso gratuito (fino ad esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria su www.postoriservato.it)

Una conferenza recitata con narrazione di Emanuele Stolfi (Ordinario di diritto romano e diritti dell’antichità, Università di Siena).

Voce Recitante Paola Tortora / Vintulerateatro

Chitarra Fernando Pantini

 

Una storia di sangue e giustizie ripercorre lo sviluppo e i principali nuclei tematici della trilogia, scanditi in cinque ‘quadri’. La loro esposizione è affidata a Emanuele Stolfi; la recitazione dei passaggi più cruciali di Eschilo a Paola Tortora, le improvvisazioni sonore a Fernando Pantini.

Un creazione a più ‘voci’– pure phonái perché disarticolate dalla ricostruzione della vicenda scenica: voci che narrano, interpretano, rievocano le questioni profonde, pressoché insolubili, che il poeta pose alla coscienza civile del suo tempo (ma anche del nostro) e assieme le riconsegnano alla sonorità estatica e dolente che fu alla radice stessa del tragico.

 

Lunedì 7 agosto – Parco Archeologico di Elea Velia (ore 21:15)

L’iniziativa si inserisce nel programma 2023 di Campania By Night

AGAMENNONE

di_Ghiannis Ritsos

con_Andrea Tidona e con_Carolina Vecchia

regia_Alessandro Machia

 

Andrea Tidona è uno tra i più raffinati interpreti italiani (Nastro d’argento per La meglio gioventù_e noto per aver interpretato il giudice Falcone nel Il capo dei capi). Agamennone è uno spettacolo evocativo e rituale, con una partitura sonora originale e suggestiva in cui, in una glassa armonica ricostruita con una teoria di bicchieri, una Clitemnestra muta, la donna della memoria di Agamennone qui giovanissima, “suona l’acqua”: per tutto il tempo riempie d’acqua recipienti, bicchieri, favorendo l’emersione dei ricordi del re che sembrano scaturire dal movimento e dai suoni dell’acqua. Allo stesso tempo questa Clitemnestra è anche un’immagine erotica fuori dal tempo che, come fa dire Ritsos al vecchio re, “conserva lo splendore e la gloria della mia giovinezza”; mentre Agamennone ricompone i passi di un cammino durato dieci anni, non per evitare il proprio destino ma per testimoniare le poche reali vittorie che è riuscito a compiere su se stesso, prima fra tutte la lucida visione della propria vanità. Un lavoro sul tempo, sulla memoria e sulla natura effimera del potere.

 

Venerdì 11 agosto Arena Zenone (ore 21:15)

Sabato 12 agosto – Parco Archeologico di Elea Velia (ore 21:15)

L’iniziativa si inserisce nel programma 2023 di Campania By Night

ANTIGONE DI SOFOCLE

Traduzione, adattamento e regia Giovanni Greco

Con Nika Perrone, Gianluca Riggi, Giovanni Greco, Riccardo Cananiello, Maria Cristina Zerbino

Coro Sara Younes

Musiche Daniela Troilo

 

Un banchetto funebre che è anche un banchetto di nozze. O meglio un banchetto di nozze che prende “vita” nel regno di Ade, della Morte. Questa la cornice nella quale si innesta la messa in scena di Antigone di Sofocle. L’idea di fondo di tutto il lavoro è stata quella di intendere Antigone come tragedia dell’identità e non come conflitto irriducibile tra leggi scritte e non scritte, tra ragione di stato e vincolo di sangue, tra destino ineluttabile e libero arbitrio dell’eroe. Antigone come tragedia del fratricidio, del suicidio o dei suicidi (di Antigone tessa, di Emone, figlio di Creonte, promesso sposo di Antigone, di Euridice, sua madre), degli omicidi mancati o realizzati che seguono all’incesto originario di Edipo e Giocasta, ci parla ancora oggi di identità incompiute o doppie, di figli-fratelli, di madri-nonne, di padri-fratelli, di qualcuno che non può essere solo se stesso perché condannato a essere sempre almeno duplice, se non molteplice nel rapporto con il mondo.

 

Domenica 13 agosto – Arena Zenone (ore 21:15)

Stefano Massini in

MASSINI RACCONTA

Dialogo con i classici. Cortocircuiti tra passato e presente

 

Una carrellata di personaggi del mondo antico con cui dialogare per provare a comprendere cosa hanno da dirci oggi. Intrecci tra passato e presente con il tratto consueto del suo narrare: compositore e “scompositore” di parole e di storie, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo, con i suoi affreschi narrativi emoziona e fa riflettere. Ironico e spiazzante, tradotto in più di 30 lingue e rappresentato in tutto il mondo, da Broadway alla Comédie-Française, da registi come Luca Ronconi e il premio Oscar Sam Mendes. Apprezzato per i suoi racconti su Repubblica, in teatro e in tv (Piazzapulita o Ricomincio da Rai3), Massini ha una cifra distintiva unica che coniuga spiccata vena letteraria ed estro di narratore dal vivo. Scrittore e raccontastorie, è l’unico autore italiano nella storia ad essersi aggiudicato il Tony Award, l’Oscar del teatro americano.

 

Giovedì 17 agosto – Arena Zenone (ore 21:15)

LISIA – O DELLA GIUSTA PAROLA

Con Paolo Farone

Testo di Massimo Canepa

 

Lisia – o della giusta parola è un atto unico in cui a parlare è il famoso logografo in persona. Con tono colloquiale ma abbastanza erudito per restituire la sua grande abilità di scrittore, la pièce vede lo stesso Lisia introdurre alcune delle sue orazioni più famose con commenti e riflessioni che ne descrivono il nocciolo centrale e, allo stesso tempo, aiutano il pubblico a orientarsi nella sua personalità. A differenza dei grandi oratori del passato, Lisia non declamò mai i suoi discorsi, se non in un caso: la celebre orazione Contro Eratostene, in cui Lisia si batté per avere ragione dei soprusi che la sua famiglia subì per mano dei trenta tiranni, purtroppo senza successo. Il tono della pièce, nelle parti in cui non vengono declamati gli estratti delle orazioni, ha un passo ironico e a tratti brillante per favorire il maggiore ascolto del pubblico e per mostrare un Lisia svincolato dall’aspetto letterario, provando a evocare una dimensione umana, nel restituire la quale Blusclint si prende la libertà di utilizzare la fantasia e la grande dimensione affabulatoria del teatro.

 

Giovedì 24 agosto – Arena Zenone (ore 21:15)

INDAGINE SULL’ORESTEA DI ESCHILO

Lezione-spettacolo condotta da Antonio Calenda

 

L’Orestea è l’unica trilogia tragica pervenutaci dal mondo antico. È una testimonianza lancinante del divenire dell’uomo greco dalle antiche contraddizioni religiose che connotano il diritto e il concetto di giustizia fino alla luminosa conquista della “ragione” ultima della democrazia ateniese: il formarsi della polis e la nascita del dibattimento processuale. Di tutto ciò è un’altissima rappresentazione poetica, nella forma tragica, una “Summa theologica” e, insieme, una testimonianza politica penetrante. Attraverso il doloroso susseguirsi dei delitti generati dagli imperativi del ghenos fondati sul concetto di vendetta, la necessità del “taglione”, Oreste declina la propria identità. Un reperto da esaminare e scandire con la consapevolezza che ci deriva dal presente minaccioso e drammatico.

 

Venerdì 25 agosto – Arena Zenone (ore 21:15)

ACARNESI di Aristofane

Adattamento di Anton Giulio Calenda e Alessandro Di Murro

Regia Alessandro Di Murro

Con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia

 

La guerra non è mai un bell’affresco. In Acarnesi Aristofane tratta il tema della pace, e lo fa attraverso le atmosfere della festa dionisiaca. Nel suo mondo si mangia e si beve, si fotte e si sfotte. Il bersaglio della sua ironia sferzante è la meschinità di chi con la guerra specula. Sullo sfondo, il coro degli Acarnesi, vecchi eroi di una guerra lontana, disprezza Diceopoli, protagonista della commedia, reo di aver stipulato, lui da solo, la pace con la nemica Sparta. Appare evidente sin da subito il conflitto vecchi/giovani. Ma i vecchi Acarnesi, scena dopo scena, si lasceranno persuadere da Diceopoli della mostruosità della guerra. Nel testo c’è un continuo rimando a un ipotetico nemico esterno che risulta sempre indefinito e invisibile. Ben presenti sono invece le dinamiche politiche proprie del mondo dell’epoca e di quello di oggi: i delatori, gli ambasciatori corrotti, i mercanti di morte, i generali ambigui, gli spioni, i traditori e tanti altri. Solo apparentemente la pace da stipulare infatti è quella con l’odiata Sparta. Quella vera sarà da costruire all’interno della propria comunità.

 

Mercoledì 27 settembre – ore 21:15

L’iniziativa si inserisce nel programma 2023 di Campania By Night

APOLOGIA DI SOCRATE

di Platone

con Christian Poggioni, Irina Solinas (al violoncello solo)

Luci e fonica Liberato Merola

Regia di Christian Poggioni

 

Perché un pensiero cambi il mondo, bisogna che cambi prima la vita di colui che lo esprime. Che cambi in esempio. (A. Camus)

 

L’evento cui si riferisce l’Apologia è l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai giudici di Atene nel 399 a.C. Platone ne fu testimone oculare. Socrate, vittima di una congiura politica, è accusato di empietà e di corrompere i giovani. Per questo è condannato a morte, ma al termine del processo porge ai propri accusatori un ultimo, fondamentale messaggio: “Se credete, col condannare a morte uomini, di impedire a qualcuno di rimproverarvi perché non vivete in modo retto, voi non pensate bene; a un uomo giusto, infatti, non può capitare nessun male, né in vita né in morte.” È questo di Platone il dialogo politico per eccellenza, che vede di fronte un uomo e la sua comunità nel drammatico confronto sul senso di vivere personale e politico.

La riduzione drammaturgica rispetta l’originalità del testo platonico e la messa in scena mira ad una comunicazione immediata e coinvolgente, affinché risuonino vivi e attuali il pensiero e la vita di Socrate così come la testimonianza diretta di Platone ce li tramanda. La rappresentazione ruota attorno al dialogo tra Socrate, i suoi accusatori e i 500 giudici della polis che, nello spettacolo, prendono simbolicamente vita grazie alla presenza del pubblico stesso. L’Apologia, i cui toni drammatici sono costantemente stemperati dall’inesauribile ironia del filosofo ateniese, ripropone al pubblico contemporaneo lo stile della dialettica socratica, strumento indispensabile per la ricerca della conoscenza e la definizione dei valori. Il rapporto tra Socrate, i suoi accusatori e i giudici ateniesi, crea un contrasto drammatico col pubblico, direttamente chiamato in causa dalle domande e dalle provocazioni del maestro, le cui parole risuonano attuali qui e oggi non meno che nell’aria corrotta dell’Atene di allora. La nostra Atene ha oggi un suo Socrate da ascoltare?

 

 

 

 

www.veliateatro.it

www.campaniabynight.it

 

Biglietti:

Il costo del biglietto intero è di 20€; il costo del biglietto per i bambini sotto i 12 anni è di € 10.

Acquistabili su postoriservato.it e anche la sera stessa presso il botteghino dalle ore 20:00, previa disponibilità.

 

Arena Zenone – Fondazione Alario – Viale Parmenide, frazione Marina di Ascea (SA)

INFO 334 3266442

www.veliateatro.it

 

Navette per l’Acropoli in partenza dal parcheggio del piazzale A. Maiuri, Ascea (SA) dalle ore 20:00; ultima navetta ore 20:50

INFO 334 3266442

www.campaniabynight.it