Stadio Arechi, disagi ed assembramenti prima della partita, è polemica.

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Sognavamo un esordio casalingo della Salernitana diverso e non solo per il risultato e la prestazione della squadra. Lo spettacolo offerto ieri, nonostante gli sforzi dell’Assessore che pero’ nella sua azione appare estremamente isolato dal resto dell’Amministrazione, è stato indegno di una città che si candida per potenzialità della propria tifoseria a restare nel gota del calcio nazionale per lungo tempo.
File interminabili agli ingressi negativamente ricalcate anche dalla stampa nazionale a causa del funzionamento di un numero limitato di tornelli, impianto audio nuovo ma poco funzionale, impianto di illuminazione mobile, stadio a capienza ancora ridotta (che penalizza ulteriormente i tifosi già in difficoltà per il dimezzamento degli spazi a causa del Covid), tabellone luminoso annunciato in più occasioni ma mai installato (nonostante i finanziamenti promessi per le Universiadi) , mezzi pubblici inesistenti (con stazione metro Arechi chiusa), carenza di parcheggi.
Per quanto concerne gli spazi per i parcheggi si sottolinea che la carenza è stata determinata anche dalle scelte urbanistiche sconsiderate dell’Amministrazione che ha consentito l’edificazione di palazzi per civili abitazione nella zona limitrofa allo stadio in area 23 anni fa adibita a sosta per le auto, nonché dalla chiusura al pubblico dell’area ora occupata da chi gestisce il porto privato Marina d’Arechi e che ai tempi della serie A (1998/1999) era adibita a parcheggio auto.
Si auspica che  quando avremo la possibilità di giocare all’Arechi con capienza piena, l’Amministrazione comunale imponga l’apertura al pubblico ed alle auto delle aree di sosta del Marina d’Arechi insite su area demaniale, inusualmente chiusa al pubblico. Nel frattempo si spera che si provveda in breve tempo a sistemare ciò che ieri non ha funzionato e possibilmente anche a riqualificare i bagni dello stadio che versano in pietose condizioni.
Roberto Celano
La Salernitana, ieri, all’Arechi per la seconda giornata del campionato di serie A. I tifosi ritornano nell’impianto di via Allende (per la metà della capienza) e la vera sconfitta non è solo sul campo, ma soprattutto all’esterno tra disordini, caos e assembramenti. Un vero flop organizzativo, tra malumori e denunce social da parte di chi ieri era presente. 

Sulla questione ordine pubblico e organizzazione dell’evento, il candidato al consiglio comunale Catello Lambiase (M5S) punta il dito contro l’amministrazione comunale: “Mentre la tifoseria ha fatto la sua parte, divisa tra le limitazioni Covid ed il green pass obbligatorio, devo constatare che l’amministrazione comunale è rimasta a guardare. Della limitata capacità ricettiva dello stadio Arechi, causa tornelli inadatti ed insufficienti, già altri ne hanno parlato. Ma dopo 23 anni i tornelli non sono l’unico neo: la mobilità cittadina durante gli eventi sportivi calcistici all’Arechi è, addirittura, peggiorata. Se anni fa i disservizi dopo le partite di serie A con 39.000 paganti potevano essere tollerati, oggi con la capienza ridotta a 12.000 – dopo tanti anni – un’amministrazione che vuole definirsi europea non può farsi trovare impreparata. La serie A è un palcoscenico sportivo, ma anche e soprattutto mediatico, ed è un’opportunità da non perdere. Invece il pressappochismo dell’amministrazione comunale ci ha impietosamente fatti tornare a 23 anni fa. Mi chiedo per quale motivo sia stata costruita la metro se poi, sistematicamente, si “cancellano” fermate a causa dell’arrivo di tifosi avversari. Sono certo che moltissimi tifosi la preferirebbero all’automobile – come succede in tutte le altre città – anche per utilizzare una infrastruttura che tanto ci è costata. Il problema è ancora più sentito – sottolinea Lambiase – per l’indisponibilità dei parcheggi lato curva nord, per non incrociare i tifosi avversari, e dei parcheggi lato curva Sud, ridotti per la recente costruzione di edilizia residenziale, senza peraltro predisporre altre aree (vedi lo spazio successivo a Marina d’Arechi, che poteva facilmente essere resa fruibile).
Invece assistiamo alle solite misure adottate ad ogni partita, quali la chiusura del sottopasso lato ospedale Ruggi e la chiusura della fermata della metro. La Salernitana è in serie A da maggio e questi mesi precedenti la gara dovevano e potevano servire ad organizzare un piano della mobilità degno di una squadra di massima serie. Tanti tifosi hanno postato sui social la loro gioia messa alla prova dalle code chilometriche ai pochi tornelli disponibili, il cui controllo era rallentato dalla necessità di controllare il greenpass. I tifosi hanno fatto la loro parte: sono partiti in largo anticipo, hanno cercato parcheggio distante dall’impianto, ma avvicinandosi ai cancelli si sono, comunque, ritrovati a sorbirsi ore di coda. Anche questo problema era facilmente prevedibile e, dunque risolvibile semplicemente rafforzando il personale della Polizia municipale per i controlli. I salernitani – conclude il candidato –  che ogni giorno, giustamente, rispettano le necessarie limitazioni in uffici pubblici e privati, sono stati ammassati e assembrati a spregio delle stesse norme che l’amministrazione comunale impone ad esercizi commerciali e locali pubblici. E infine, nonostante la legge dica chiaramente che le spese della gestione logistica inerente ad un evento sportivo sarebbero a carico delle squadre, a Salerno queste vengono scaricate sui contribuenti, vittime di una amministrazione sconsiderata ed incompetente”.