“Salerno in cucina ieri e oggi” il libro degli “Amici dell’Arco Catalano” presentato al “Comune di Salerno”.

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Si può parlare di una cucina Salernitana? A porre il quesito è stato il giornalista enogastronomico Gimmo Cuomo che ha curato la prefazione del libro “Salerno in Cucina Ieri e Oggi”, edito da “Ricciardi Associati”, scritto dai sessanta soci dell’Arco Catalano, coordinati dal dottor Ferdinando Cappuccio. Il prestigioso volume  è stato  presentato nel “Salone dei Marmi” del “Comune di Salerno” alla presenza del Sindaco Vincenzo Napoli che ha  apprezzato il lavoro svolto dai soci  del sodalizio salernitano che ha tra i suoi obiettivi prioritari la valorizzazione delle produzioni gastronomiche  tipiche del territorio. Il libro che contiene più di duecento ricette,  non è soltanto un ricettario di cucina,  come ha spiegato il dottor  Ferdinando Cappuccio :”  Attraverso le varie ricette abbiamo voluto elaborare un concetto fondamentale: che fino agli anni ’50  esiste una cucina salernitana che potremmo definire urbana, determinata da Achille Talarico e dalle ricette delle nostre famiglie che i nostri soci hanno messo a disposizione; poi esiste una cucina successiva che  ha integrato le ricette delle tante famiglie che si sono trasferite a Salerno dai territori limitrofi.  Le due cucine si sono fuse ed è nata la “Cucina Salernitana” che però non è in contrasto con la “Cucina Napoletana” che è presente in tutto il Meridione”.  Il dottor Cappuccio ha raccontato com’è nata l’idea di realizzare il libro: “Durante il periodo di lockdown, insieme ai soci, sul nostro gruppo WhatsApp inviavamo le foto di tutti i piatti cucinati in casa, quelli della tradizione salernitana, ma non solo, che poi abbiamo raccolto, dapprima in un piccolo volumetto e poi in questo testo, frutto anche delle ricerche dei soci Massimo Spagnolo, che non c’è più e al quale è dedicato il libro,  e Bruno Centola”. Oltre alle ricette illustrate, nel libro sono state inserite anche le preparazioni di eccellenza presentate e illustrate dai migliori chef stellati salernitani e descritti i quindici Presìdi Slow Food della Provincia di Salerno.  Ad impreziosire il volume anche gli interventi della professoressa Paola Capone, che ricorda l’attenzione riservata nel “Regimen Sanitatis” della “Scuola Medica Salernitana” all’alimentazione; del dottor Luciano Mauro, Direttore del “Giardino della Minerva”, dove sono ancora coltivate le piante officinali di Matteo Silvatico; del Direttore del “Museo Vivente della Dieta Mediterranea, Valerio Calabrese, e del dottor Michele Buonomo, che ricordano quanto sia importante seguire i dettami della “Dieta Mediterranea” scoperta da Ancel Keys. Presentati dal dottor Ermanno Guerra, socio del sodalizio e moderatore della serata: l’editore Francesco Ricciardi, che ha creduto nel progetto del sodalizio salernitano, e  il  giornalista enogastronomico Gimmo Cuomo che ha spiegato che il  libro è un’opera corale:” Un grande atto d’amore collettivo,  che affonda le radici nella cultura ultra millenaria della città, che attinge al prezioso patrimonio familiare della borghesia cittadina, alla memoria delle tradizioni antiche tramandate  di generazione in generazione. Salerno è un crogiuolo di diverse identità territoriali e di espressioni della gastronomia: da quella del Cilento a quella della Costiera Amalfitana; da quella dell’Agro- Nocerino Sarnese a quella dei Monti Picentini e quella napoletana.  Dall’unione di tutti questi elementi è nata la specifica identità della cucina salernitana”.

Aniello Palumbo