“Basta con la mattanza delle donne”: il messaggio della criminologa Roberta Bruzzone alle operatrici del Centro antiviolenza Protezione Donna di Angri.

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“Basta con la mattanza delle donne. Oggi una donna su tre è vittima di violenza. Non possiamo restare fermi di fronte a questo scenario”. E’ forte e chiaro il messaggio lanciato questa mattina da Roberta Bruzzone ad amministratori ed operatori sociali nel corso dei lavori del primo dei quattro seminari formativi inseriti nella programmazione di “Protezione Donna”, il progetto promosso dal Piano di zona – Ambito S1 e finanziato dalla Regione Campania tra le misure finalizzate a prevenire e contrastare la violenza di genere, in attuazione della legge regionale 2/2011.

La nota criminologa e psicologa forense, dati istat aggiornati alla mano, ha relazionato sul tema “Dallo stalking al femminicidio, profili vittimologici, criminologici ed investigativi” davanti ad una folta platea,nella sala convegni del Centro Antiviolenza di via Incoronati, istituito nell’ambito del progetto insieme ai due sportelli collegati di Sarno e Roccapiemonte. Il seminario, organizzato dall’Associazione Apeiron di Scafati (ente di formazione professionale) e riservato ad amministratori pubblici ed operatori dei servizi sociali, costituisce la prima tappa di un percorso formativo che ha l’obiettivo di formare e supportare professionalmente soggetti istituzionali ed operatori i quali, a vario titolo, si occupano di  GBD (Gender Based Violence.).

 

Dopo i saluti del Sindaco di Angri Cosimo Ferraioli e gli interventi di Maddalena Di Somma (Coordinatrice del Piano di zona Ambito S1),  Marianna Piccirillo (Consigliera tesoriera dell’Ordine degli psicologi della Campania) ed Ettore Malinconico (responsabile Associazione Apeiron), l’esperta criminologa ha approfondito tutti gli aspetti del fenomeno della violenza di genere, partendo dallo stalking fino alla degenerazione del femminicidio, snocciolando dati, raccontando casi e storie di donne vittime di abusi e maltrattamenti. L’introduzione della manifestazione è stata affidata all’Assessore regionale alle Pari Opportunità Chiara Marciani, già ospite di iniziative promosse nell’ambito del progetto “Protezione Donna”.

 

 

“Lo scenario che ci troviamo di fronte è allarmante. – ha dichiarato con forza la Bruzzone I dati parlano chiaro. Oggi una donna su tre è vittima di abusi, maltrattamenti o di altre forme di violenza. La donna è ancora considerata al pari di un oggetto di cui disfarsi nel momento in cui non risponde più a precise esigenze o richieste dell’interlocutore. Bisogna, prima di tutto, demolire questo vincolo culturale se vogliamo affrontare con consapevolezza il problema della violenza sulle donne. Ben vengano, quindi, progetti come quello promosso dal Piano di zona Ambito S1, che prevedono attività di informazione, sensibilizzazione e formazione, coinvolgendo anche le scuole. Dobbiamo diffondere la cultura della non violenza. Dobbiamo continuare ad informare le donne, per aiutarle a riconoscere e a difendersi da ogni forma di sopruso, partendo da quello iniziale, che si limita alla sfera psicologica”.

 

La violenza di genere – ha sottolineato l’Assessore regionale Chiara Marciani –  non è più solo un’emergenza, ma un problema strutturale che può coinvolgere tutte le donne, di ogni età e fascia sociale. Le istituzioni hanno il dovere di continuare ad operare affinché si diffonda la cultura della non violenza, fornendo alle donne gli strumenti giusti per trovare il coraggio di reagire, per capire che non sono sole.  Abbiamo la necessità di formare, informare e sensibilizzare, fare rete e sistema tra le istituzioni; questi devono essere gli obiettivi di ogni progetto di prevenzione che voglia essere efficace”.

 

Abbiamo inaugurato nel migliore dei modi la fase formativa del progetto Protezione Donna – ha aggiunto la Coordinatrice del Piano di zona Ambito S1 Maddalena Di SommaLa grande competenza acquisita  sul campo dalla professoressa Bruzzone è stata per noi preziosa fonte di conoscenze nuove rispetto ad approcci e metodologie da adottare per una migliore gestione dei casi di violenza che vengono presi in carico dal nostro Centro di Angri e dagli sportelli di Sarno e Roccapiemonte. Proseguiremo in tale direzione con la speranza di riuscire a garantire aiuto e protezione al maggior numero di donne costrette a vivere in contesti di violenza ed abusi”.