Social card agli assessori, arrivano le dimissioni a Nocera

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Finisce la telenovela degli assessori beneficiari della social card al Comune di Nocera Inferiore, sono arrivate sul tavolo del sindaco De Maio le dimissioni dei 3 assessori che comparivano insieme ad alcuni consiglieri di maggioranza nell’elenco dei beneficiari della social card.

“Nulla di illegale ma è una questione di opportunità rispetto al ruolo istituzionale e amministrativo che si occupa”. È il concetto manifestato dai consiglieri di opposizione al Comune di Nocera Inferiore, Antonio Iannello, Antonio Romano, Pasquale D’Acunzi, Rosa Giordano e Giuseppe Odoroso che hanno firmato una nota nella quale sostengono che alcuni componenti della giunta comunale e consiglieri comunali di maggioranza avrebbero usufruito della Carta Solidale erogata dall’Inps a favore dei nuclei familiari il cui Isee non supera i 15 mila euro l’anno.

“Non capisco – dice – come la carta solidale rilasciata dall’Inps possa essere un problema politico/amministrativo. La carta solidale è una misura accordata direttamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale in base alla situazione reddituale dei cittadini. Non ho mai chiesto ai consiglieri e agli assessori il loro Isee, e su questo possono confermare anche quella parte di consiglieri di minoranza, altrimenti avrei dovuto farlo anche per loro. I consiglieri infatti sono stati scelti dalla cittadinanza per essere rappresentati – qualunque sia il loro ceto sociale – gli assessori direttamente dal sottoscritto per le loro competenze, capacità ed esperienze. Trovo questa caccia alle streghe di cattivo gusto e lesiva della privacy della nostra squadra di governo”, aveva risposto inizialmente il sindaco.

Alla risposta del primo cittadino ha fatto seguito l’affondo di Giovanni D’Alessandro, già candidato sindaco alle ultime elezioni.

“La risposta? Insoddisfacente. E pone ulteriori dubbi”. Il consigliere Giovanni D’Alessandro rilancia la vicenda della Carta solidale Inps di cui alcuni assessori e consiglieri comunale avrebbero usufruito. Si tratta del bonus una tantum messo a disposizione dal governo a favore dei nuclei familiari il cui Isee non supera i 15 mila euro. Il contributo di 380 euro può essere utilizzato per l’acquisto di beni di prima necessità.

“Rattrista immaginare – scrive in una nota D’Alessandro – che possano esserci assessori di Nocera Inferiore che poco più di un anno fa hanno speso chissà quante centinaia, se non migliaia, di euro per affrontare una campagna elettorale e che oggi per vivere avrebbero bisogno di un sussidio di povertà, nonostante l’indennità mensile da assessore sia di quasi 1.200 euro, il che già gli farebbe superare il limite Isee. A un dubbio così grave, però, il sindaco ha risposto con parole assolutamente insoddisfacenti per un minimo di etica pubblica, affermando di non avere mai chiesto ai suoi assessori il loro Isee e di avere selezionato la sua giunta solo per le competenze, capacità ed esperienze”.

“Ma mi perdoni sindaco – continua D’Alessandro – se nella sua giunta ci sono competenze, capacità ed esperienze così di alto profilo, com’è possibile che questi risultino addirittura indigenti? Cioè la sua giunta sarebbe composta da professionisti così brillanti da non riuscire neppure ad avere un reddito che gli consenta di acquistare il pane, la pasta, la farina, il latte senza il contributo per le famiglie povere assicurato dall’Inps? A me pare che questa risposta sia anche peggiore del dubbio.  E non possono esistere ragioni di privacy per chi amministra danaro pubblico, percepisce indennità per il suo servizio e poi, per ipotesi, si appropria di un sussidio di povertà erogato dall’ente che lui stesso amministra (seppure l’elenco degli aventi diritto sia predisposto dall’Inps sulla scorta delle dichiarazioni dei redditi). Oltre al fatto che non può esservi privacy nel rapporto politico-fiduciario che lega il sindaco ai suoi assessori. Il popolo cosa dovrebbe pensare di tutto questo? Che ci sono politici o sedicenti tali che davvero si candidano al consiglio comunale per ottenere un posto da assessore e sopravvivere con i guadagni della politica, giacché dalla loro professione non riescono neppure a ottenere le risorse per comprare il pane e la pasta?”.

“Stentiamo a credere – scrivono – che quanto appreso corrisponda al vero. Apprendiamo con stupore che alcuni assessori e consiglieri dell’amministrazione De Maio sembrano risultare indigenti sebbene laureati e professionisti, tanto da dover usufruire dei benefici della carta solidale Inps. Sarebbe una vicenda scandalosa e offensiva nei confronti dei veri indigenti. Riteniamo che una situazione del genere meriti urgentemente un approfondimento da parte del sindaco e, in caso di notizia confermata, le immediate dimissioni degli assessori e dei consiglieri indigenti”.

Due giorni fa la fine della vicenda, almeno per ora, l’assessore Mimma Lamberti, con delega agli Affari Generali, Contenzioso, Cimitero e Digitalizzazione; l’assessore Renato Guerritore, con delega alle Attività produttive, al Commercio e alla Movida; e il vicesindaco Umberto Iannotti, con delega a Sport, Eventi e Quartieri, hanno presentato le loro dimissioni.

«Le dimissioni degli assessori Lamberti, Guerritore e Iannotti rilevano il clima di tensione che si è velocemente alimentato nelle ultime ore anche nei confronti delle famiglie coinvolte che, apprendo, compromette il sereno svolgimento dell’incarico da me affidato a ciascuno di loro. Ringrazio per il lavoro svolto in questo anno, grazie al loro contributo abbiamo realizzato importanti obiettivi di mandato in breve tempo» spiega il sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio.