LE SALME DEI CADUTI DI GUERRA SALERNITANI  SEPOLTI ALL’ESTERO POTREBBERO TORNARE NELLA NOSTRA CITTA’

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Silvio Amato, sepolto a Berlino; Antonio Citro,  Nicola Costabile, Matteo Mautone e  Sabato Peluso, sepolti nel Cimitero Militare Italiano di Francoforte sul Meno, in Germania; Enrico D’Amato, sepolto a Mauthausen,  in Austria; Vincenzo Forte , Matteo Monetti, Raffaele Paolillo e Aniello Schiavone, sepolti ad Amburgo, in Germania,  nel Cimitero Italiano d’Onore, sono i dieci soldati salernitani  morti durante la Seconda Guerra Mondiale, le cui salme  il professor Giuseppe Paladino, dal 2016 Presidente Provinciale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, vorrebbe far riesumare e  rimpatriare dall’estero,  per restituirle  alla pietà dei congiunti,  e   farli seppellire nel Cimitero di Salerno:” La città dove nacquero questi soldati che hanno dato la loro vita per la Patria e dove vivono i  loro familiari, alcuni dei quali hanno sofferto il dramma della guerra e ai quali dobbiamo perenne riconoscenza. Sono 152 i soldati delle provincia di Salerno sepolti all’estero, le cui salme  potrebbero essere rimpatriate con una cerimonia solenne” ha affermato con sentita solidarietà il professor Paladino. che ha raccontato la storia dell’Associazione che presiede:”  Nata nel 1917 a Milano, ha sempre incoraggiato le iniziative spirituali ed assistenziali ed è sempre stata sollecita nel tenere costantemente vivo il ricordo dei Caduti”. Anche a Salerno c’è una sede dell’Associazione, in Via Loria 24:” Abbiamo altre cinque sezioni in  provincia di Salerno: Padula, Polla,  Piaggine , Montecorvino Pugliano, Pontecagnano Faiano. Siamo circa quattrocento soci”. Il professor Paladino ha anche sottolineato il grande impegno profuso dai componenti dell’Associazione finalizzato alla tutela degli interessi morali e materiali dei soci:” Prestiamo assistenza  ai soci più anziani nel disbrigo delle pratiche inerenti alla pensionistica di guerra ed ai benefici previdenziali e sociali; sollecitiamo il Governo per l’adozione di necessari provvedimenti legislativi in favore degli Orfani di guerra e tante altre attività, come quella dei rimpatri delle salme,  per le quali  necessitiamo di fondi. Per questo motivo abbiamo deciso di chiedere di devolvere il 5×1000 alla nostra Associazione”.  Il professor Paladino ha anche ricordato che ogni anno si svolge a livello nazionale, regionale e provinciale la Giornata del Ricordo dei Caduti e dei Dispersi in guerra: ” Giorno in cui il pensiero di tutti gli italiani dovrebbe essere concordemente rivolto a coloro che, in ogni tempo, hanno perduto la vita per la Patria”.  I componenti dell’Associazione partecipano sempre alle cerimonie celebrative delle ricorrenze storiche ed alla commemorazione di eventi bellici, particolarmente drammatici ed eroici, entrati nella storia del popolo italiano:” Siamo stati anche  a El Alamein, nel 2002, dove sono sepolti oltre tremila italiani: lì è stata tenuta una solenne cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Ciampi. Queste testimonianze devono risultare di esempio e monito alle nuove generazioni”. Il  Professor Paladino possiede oltre trecento lettere scritte durante la guerra dai soldati alle loro famiglie:”  Mi piacerebbe poterle pubblicare. Alcune raccontano, come in un diario, le giornate da loro vissute in trincea, come quella scritta dal militare Giovanni Presti, del 71° Reggimento Fanteria della Brigata Puglie del Carso, che . racconta di quando, il primo giorno dell’anno 1917,   per un paio d’ore i soldati italiani e quelli austriaci cessarono i combattimenti per trarre un sospiro di sollievo e ridiventare uomini. Gli austriaci usciti dalle trincee si misero a cantare con gioia; uno aveva un’armonica a mantice e suonava. Chiesero anche ai soldati italiani cosa volessero ascoltare: ma fu solo un momento, perché al risveglio del giorno dopo la lotta ricominciò ancora più furiosa”.   (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).

Aniello Palumbo