Il noto critico d’arte salernitano Gerardo Pecci ha spiegato il significato religioso dell’opera del Maestro Di Renzo:” Ci trasporta nel cuore della cristianità. L’artista, che in questo dipinto si è rifatto alla cultura tardo manierista, barocca del ‘600, con colori forti e brillanti, ha saputo cogliere il momento in cui il Santo sta per essere martirizzato, mentre sta per essere colpito dalle pietre; guarda in alto verso il cielo dove c’è Gesù che lo attende; che attende il suo primo martire. Quest’opera d’arte trasmette delle emozioni vive che nascono nel cuore che si riempie di amore e di emulazione nei confronti di Gesù. Santo Stefano è colui che incarna il lungo cammino che ci ha portato alla contemporaneità”. Il Maestro Costantino Di Renzo ha spiegato di aver realizzato la sua opera con la tecnica dell’olio su tela:” Rispettando la sagoma dell’edicola votiva, la sobrietà degli elementi e quella patina di antico in linea con il contesto”. La storica dell’arte Carla Di Renzo, figlia dell’artista teatino, ha spiegato che l’Arte è un modo di comunicare:” A volte funge anche da strumento di educazione. In quest’opera lo stile riecheggia l’arte manierista del pieno’600 e l’arte caravaggesca”. (Foto di Giuseppe Carabetta).
Aniello Palumbo