Atto vandalico ai Barbuti.

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Che vergogna! Deturpare un luogo di cultura, incontro, Teatro , con la “T “ maiuscola,  che il suo creatore Peppe Natella  aveva risanato dopo il terremoto dell’80 ,  proprio per renderlo uno spazio di vita , non di distruzione.

In pieno giorno e  anche di notte  ragazzini nullafacenti, nell’assenza  totale di educatori , familiari e non,  godono nel distruggere, dopo aver  bivaccato bevendo birra e non solo a tutte le ore. Ma certo “sono ragazzi!” direbbe qualcuno. Certo  si divertono! Ma  a fare cosa? A  sporcare e  vandalizzare un luogo di tutti e per tutti coloro che  da trentaquattro anni  con ostinato impegno  cercano di portare il teatro  in piazza, in quella scenografia naturale  che è Largo Barbuti-Natella. Una famiglia perbene , quella dei Natella, che  cerca di educare i propri figli al rispetto e all’impegno culturale. Tra loro c’è  chi vuole diventare cuoca e chi ballerina,  chi  attore e  chi scenografo. Figli e  nipoti di quella Salerno   che anima ogni anno il centro storico  con mille iniziative culturali .

Poi ecco che basta  una serata nella quale  gli artisti hanno dovuto interrompere lo spettacolo per  gli schiamazzi nei vicoli adiacenti  Largo S. Maria dei Barbuti  e crolla  anche il piacere e l’entusiasmo di andare avanti, di ricominciare ogni volta a ripulire, sistemare, riprendere la scena di uno spettacolo che riflette la vita quotidiana, quella di chi  lavora, opera per un teatro aperto al quartiere, agli anziani, ai bambini, agli adolescenti. A tutti coloro vogliano sentirsi vivi in questa città  che a volte  è sopita , a volte distratta, a volte partecipe  ma spesso assente all’indignazione. Ecco “indignati “ bisogna essere di fronte agli atti vandalici e agli schiamazzi, ma chiedendosi perché? Perchè giovanissimi  invece di  andare a teatro, di chiacchierare sottovoce sobri, senza la necessità dei fumi dell’alcool e di altro occupino spazi  risanati e pubblici?Spazi di tutti e per tutti, anche per loro. Chiediamoci il perché ma poi cercando le risposte  indigniamoci tutti e continuiamo ad andare al Barbuti Salerno Festival  che ad Agosto per chi non  può o non vuole  fuggire dalla città resta e va lì , la sera  per godere sotto le stelle  e la luna il piacere dell’incontro e la magia del Teatro  che  Michele La Ginestra , premiato lo scorso anno  in nome di Peppe Natella , ha definito “ il teatro della bellezza, quella del territorio d’origine, quella del teatro, quella dell’artigianato, delle scenografie…” e che nessuno deturpi questa “bellezza”, a nessuno sia più consentito distruggere  ciò  che con passione e fatica  altri hanno costruito anche per loro!

 

Gilda Ricci