I “Beni Culturali Immateriali dell’UNESCO” spiegati dai professori Pier Luigi Petrillo e Vitulia Ivone al “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”.

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“I Beni Culturali Immateriali dell’UNESCO, rappresentano le radici che ciascuno di noi ha, nei quali ognuno ritrova la propria identità e  grazie ai quali riesce a costruire il proprio futuro”. A spiegare il significato di “Bene Immateriale Culturale” sono stati: il professor Pier Luigi Petrillo, Past President dell’Organo degli Esperti Mondiali della Convenzione UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, il primo italiano nominato Presidente dell’Evaluation Body, organismo costituito nel 2003 e composto da sei esperti, per valutare le candidature (provenienti da tutto il mondo) a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, e la professoressa Vitulia Ivone, docente di Diritto Civile e Nozioni Giuridiche Fondamentali all’Università di Salerno,  durante l’incontro organizzato  presso il “San Severino Park Hotel” di Mercato San Severino dal “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati”, presieduto dal professor Antonino Sessa, in interclub con i Club Rotary: “Rotary Club Salerno Picentia” presieduto dal dottor Vincenzo Capuano; “Rotary Club Salerno Est” presieduto dall’avvocato Camillo De Felice; “Rotary Club di Vallo Della Lucania” presieduto dalla dottoressa Clelia Schiavo; “Rotary Club Cava Dè Tirreni” presieduto dal dottor Ugo Sorrentino. Il presidente Antonino Sessa ha ricordato che nel 2015 l’Unesco ha inserito l’artigianato del rame nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità:” La fabbricazione del rame è una delle forme più antiche di lavorazione dei metalli e anche la Valle dell’Irno vanta antichissime tradizioni nella lavorazione di questo materiale:  Vittorio Villari, nostro Prefetto e Past President, è un  grande artista del rame del nostro territorio, possessore di tecniche antiche, tramandate da generazioni”.

Il professor Petrillo, collegato online da Roma,  si è soffermato a parlare della Dieta Mediterranea:” Nel 2008 l’allora Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia mi chiamò a scrivere il dossier sulla candidatura della “Dieta Mediterranea” a Bene Immateriale dell’UNESCO. Chiamai il Sindaco di Pollica Angelo Vassallo che mi incontrò ad Acciaroli e mi disse di non indicare Pollica come paese della Dieta Mediterranea, ma il Cilento perché, come lui diceva, questa Dieta è uno stile di vita, una tradizione di tutto il Cilento”. Il professor Petrillo ha anche ricordato che a promuovere il riconoscimento di una legge per il riconoscimento e la tutela della Dieta Mediterranea fu il Senatore Alfonso Andria. Petrillo ha parlato anche dell’inserimento, nel 2017, nella lista dei Beni Immateriali dell’UNESCO, dell’Arte del “pizzaiuolo” napoletano:” Non è la pizza, che è un bene tangibile, ad essere stata candidata” Bene Culturale Immateriale dell’UNESCO”, ma la maestria dei pizzaioli: il fatto che loro, con pochi gesti, con materie prime elementari trasformino qualcosa che ha valore economico pari a zero in qualcosa di più rilevante che è divenuta un’arte, una tradizione”. Petrillo ha ricordato gli altri elementi italiani riconosciuti come Patrimonio Immateriale, tra i quali i “muretti a secco” della Costiera Amalfitana, e annunciato che quest’anno, il governo italiano ha candidato come Bene Immateriale dell’UNESCO “La Cucina Italiana”. La professoressa Vitulia Ivone, ha spiegato  cosa sia un Bene Culturale Immateriale: “ La convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 2003, prevede tra le sue finalità quella di “assicurare il rispetto per il patrimonio culturale immateriale delle comunità, dei gruppi e degli individui interessati”, aggiungendo che per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Un Bene Culturale Immateriale, quindi, deve essere tutelato solo se è in relazione con la cultura del territorio nel quale esso è collocato”. La professoressa Ivone ha  anche ricordato un’ importante sentenza che sta portando avanti una strategia volta al riconoscimento del Bene Immateriale Culturale che usufruisce di una tutela indiretta ma non per questo meno importante:” Parliamo del  ristorante romano “Il Vero Alfredo”,   già dichiarato locale di interesse storico-artistico, noto per le sue fettuccine che, nel tempo,  sono divenute un piatto tipico romano; la società proprietaria dei locali voleva fittarli ad un’altra società, per cui è nato un conflitto che è arrivato, nel 2023, davanti all’Adunanza Plenaria  del Consiglio di Stato che ha evidenziato che in quel locale c’è un valore culturale immateriale  che è dato dall’identità di valori che quel luogo trasmette ”. A portare i saluti del Governatore del Distretto Rotary 2101, il dottor Ugo Oliviero, è stato il dottor Dino Bruno, Assistente del Governatore, che ha lodato l’iniziativa.

Aniello Palumbo