Giuseppe Abbagnale, la leggenda del canottaggio mondiale, al “Rotary Club Salerno”.

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“Dopo un finale incredibile la prua italiana è la prima a vincere davanti alla Germania dell’Est: Giuseppe e Carmine Abbagnale hanno vinto la gloria immensa di una vittoria olimpica”. Sono le parole gridate con la voce rotta dall’emozione da Giampiero Galeazzi in occasione della memorabile telecronaca della finale olimpica di canottaggio vinta dai fratelli Abbagnale alle Olimpiadi di Seul del 1988, rivista in un video dai tanti soci del “Rotary Club Salerno” che hanno riprovato le emozioni di quel magico e fantastico momento durante la conviviale organizzata dal presidente del Club , l’architetto Umberto Maria Cioffi, con la  fattiva collaborazione del socio Giacomo Gatto che ha invitato la leggenda del canottaggio mondiale al “Circolo Canottieri Irno” di Salerno per raccontare come si diventa leader, sia  nello sport, sia nella vita. Giuseppe Abbagnale ha raccontato le emozioni di quella vittoria olimpica raggiunta insieme al fratello Carmine e al mitico Peppiniello Di Capua e del rapporto instauratosi con “Bisteccone”, come era affettuosamente soprannominato dai suoi fan, Giampiero Galeazzi: “Con lui si era creato un connubio indissolubile” – ha affermato Giuseppe Abbagnale – “Per raccontare una grande vittoria ci vuole qualcuno che la sappia raccontare e la sappia far vivere. Galeazzi ha fatto entrare il canottaggio nel cuore di tanti italiani.  Ha dato voce ad uno sport che aveva bisogno di essere raccontato. Giampiero era competente e di una simpatia travolgente. Non era solo una voce del canottaggio: il nostro sport per lui ha rappresentato una naturale collocazione. Ne conosceva virtù, problemi, sapeva quanta fatica e forza di volontà richiedeva. Giampiero è stato ed era un canottiere dentro, un lottatore per indole”. Abbagnale, che ricopre il prestigioso incarico di Presidente della “Federazione Italiana Canottaggio”, ha spiegato che la leadership è collegata a diversi aspetti della vita di una persona:” Sicuramente il canottaggio può aiutare a sviluppare e potenziare le diverse qualità e le capacità di leadership. Da dirigente aziendale e sportivo posso affermare di aver imparato molto dallo sport e che tutto questo mi consente di avere importanti competenze utili non solo nel lavoro, ma anche nella vita privata”. Abbagnale ha spiegato anche che un leader deve essere autorevole:” Deve soprattutto essere visto dai compagni come un riferimento, un sostegno, uno che riesce a risolvere le problematiche. Si diventa leader dopo un percorso più o meno lungo: bisogna avere un sogno da realizzare e mettersi ogni volta in gioco, gareggiare contro sé stessi. Dietro un successo ci sono anni di duro lavoro: per raggiungerlo bisogna procedere per gradi. A me nessuno ha regalato niente e ciò che ho fatto nella mia vita l’ho scelto io, con la voglia di migliorarmi sempre di più, facendo un passo alla volta, sfidando me stesso ogni volta”. Giuseppe Abbagnale è stato anche vice presidente del “Circolo Nautico Stabia”, la società per la quale ha sempre gareggiato nel corso di tutta la sua carriera sportiva:” Mi allenava il mio zio materno Giuseppe La Mura che cercava sempre di migliorare l’equipaggio”.    Abbagnale, che per un anno è stato anche Presidente Regionale della “Federazione Italiana Canottaggio”, ha sottolineato l’importanza dello sport:” È importante per poter crescere in armonia e oggi è più che mai uno dei modi per allontanare i giovani da fenomeni come la droga, la criminalità. È importante che   la famiglia, la scuola invoglino i giovani a praticare un’attività sportiva perché è un’attività altamente formativa anche se in Italia chi fa sport non è molto aiutato: nonostante tutti riconoscano il valore dello sport, si fa poco per lo sport. Anche a livello scolastico gli studenti che praticano uno sport invece di esser aiutati a superare difficoltà di tipo pratico, con un po’ di elasticità mentale di alcuni presidi e professori, vengono quasi penalizzati. Negli altri paesi le scuole, le università si contendono i migliori atleti perché diano lustro ai loro Istituti”. Abbagnale ha raccontato di aver dedicato i suoi momenti più belli alla sua famiglia che gli è stata sempre vicino:” Non è facile starmi affianco e una famiglia unita, con una compagna come Linda che ti supporta, è fondamentale”. Abbagnale ha ricordato che quest’anno si svolgeranno le Olimpiadi di Parigi:” Il nostro obiettivo è quello di mettere la squadra italiana di canottaggio in condizione di ben figurare ai giochi olimpici. Ad oggi ci sono cinque nostri equipaggi che si sono qualificati, ma abbiamo ancora una gara di qualificazione a metà maggio e speriamo di incrementare gli equipaggi che parteciperanno”. Abbagnale ha raccontato di come, da uomo del Sud, sia arrivato ad essere una leggenda del canottaggio mondiale:” Nella palestra dove mi allenavo c’era affisso sulla parete un articolo di giornale il cui titolo era “A Sud di Sabaudia non ci sarà mai un grande canottiere”, quel titolo fu per me un prezioso monito, stimolò in me una sfida: quella di dimostrare che anche a Sud di Sabaudia era possibile fare canottaggio ad alti livelli e magari raggiungere qualche importante risultato”.

Il presidente del “Rotary Club Salerno”, l’architetto Umberto Maria Cioffi, ha sottolineato l’importanza delle emozioni:” Un leader deve saper trasmettere emozioni e creare empatia” e ringraziato   i protagonisti della serata a partire dal dottor Giovanni Ricco, presidente dello storico “Circolo Canottieri Irno”:” Quest’anno festeggiamo i 114 anni dalla fondazione avvenuta il 9 giugno del 1910. Il nostro Circolo è sempre più aperto alla città e al territorio” ha raccontato il presidente Gianni Ricco che ha ribadito l’importanza del ruolo del leader in un’associazione sportiva: “Deve essere una guida, riconosciuta come tale; deve avere le caratteristiche proprie di un leader tra le quali anche quella di saper includere gli altri”. A ricordare gli importanti traguardi raggiunti dal “Circolo Canottieri Irno” è stato il Vicepresidente Pietro De Luca: “Siamo l’associazione sportiva più antica e che ha vinto più titoli nella provincia di Salerno: 114 titoli italiani, 14 titoli mondiali, 11 titoli europei, una medaglia olimpica e la più alta partecipazione olimpica della provincia di Salerno. Il Circolo Canottieri Irno è un bene prezioso per questa città”.  Il Consigliere e Responsabile delle Attività Sportive, del “Circolo Canottieri Irno”, Paolo Cardito, ha ricordato che anche Salerno ha degli atleti di livello nazionale che potrebbero partecipare alle Olimpiadi di Parigi:” Il percorso per arrivare a Parigi è ancora lungo e noi speriamo che alcuni nostri atleti come Angelina e Gioconda Iannicelli, possano rientrare nel giro della Nazionale Italiana e qualificarsi per Parigi”. L’ingegner Fabiano Roma, Stella d’Oro al Merito Sportivo, presidente del Comitato Regionale Campania della Federazione Nazionale Canoa e Kajak, ha raccontato il suo passato da canottiere:” Mio padre (il compianto ingegnere Guido Roma che ancora oggi detiene il record del mondo sui cento chilometri su una barca di canottaggio stabilito a Sabaudia nel 1973) mi ha trasmesso questa passione.  Ho vogato per oltre quindici anni: da piccolo nella categoria allievi ero uno dei più forti in Italia.   Ho vinto anche un titolo italiano e sono arrivato secondo nei campionati italiani di varie categorie. Oggi il nostro Circolo Canottieri, che è una polisportiva, fa sempre bella figura in ambito nazionale ed internazionale. Abbagnale è stato sempre un vincente, sia da atleta, sia oggi da Presidente Nazionale: da quando c’è lui l’Italia è prima nel rating mondiale del canottaggio. È bravo anche a circondarsi di persone giuste come il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana Franco Cattaneo, ex atleta della Canottieri Irno”. L’atleta del “Circolo Canottieri Irno” Marta Piccininno, primatista mondiale di canottaggio Pararowing PR3, ha ringraziato Giuseppe Abbagnale:” Era presente in occasione della mia prima gara a Bagnoli”; i suoi allenatori: Luca Del Prete   e Mario Ragone e ricordato con affetto il compianto Gigi Galizia:” Mi ha insegnato ad amare la Nazionale Italiana e a lottare per difendere i colori azzurri”.  La serata è stata coordinata dal dottor Giacomo Gatto, che ha ricordato i valori dello sport:” È prima di tutto divertimento, ma anche passione, determinazione, spirito di sacrificio, senso della squadra, accettazione della sconfitta. Lo sport aiuta a trarre insegnamento dai propri errori, a condividere i successi, che vanno vissuti da tutti i componenti di un team, ad avere rispetto anche degli avversari”. Le conclusioni sono state affidate al dottor Ugo Oliviero, Governatore del “Distretto Rotary 2101” che ha ricordato l’importanza che il Rotary dà alla leadership:” Il Rotary è una scuola di leadership, soprattutto per i giovani del Rotaract e dell’Interact: per diventare un leader, un uomo di successo, è necessario fare le cose con passione e con sacrificio”. Presenti il Segretario Distrettuale Attilio Leonardo, l’Assistente del Governatore Ciro Senatore e i presidenti dei Club Rotary: Sabato Cuozzo e Antonino Sessa

Aniello Palumbo