“La situazione della Giustizia Penale in Italia “.  L’analisi dell’avvocato Giandomenico Caiazza al “Rotary Club Salerno Duomo”. Il ricordo del caso Tortora.

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Il caso di Enzo Tortora non è tecnicamente un caso di errore giudiziario perché l’errore giudiziario si ha quando c’è una sentenza definitiva di condanna e poi emergono prove nuove e la sentenza viene revisionata: genericamente si parla in questo caso di errore giudiziario in quanto la vicenda di Enzo Tortora ha in sé tutti i veleni possibili del processo penale. In sostanza è stato un clamoroso errore dovuto ad una superficialità, ad una imperdonabile mancanza di qualità investigativa dei Pubblici Ministeri e anche a una sete di ambizione dei magistrati che difesero strenuamente il loro errore investigativo”. A raccontare nei dettagli il processo di Enzo Tortora, il noto presentatore televisivo che, negli anni ottanta, con la sua trasmissione “Portobello” faceva oltre 17 milioni di spettatori, è stato l’avvocato salernitano  Giandomenico Caiazza, che ha fatto parte del Collegio difensivo del noto presentatore televisivo, durante l’incontro organizzato al “Saint Joseph Resort” di Salerno dal “Rotary Club Salerno Duomo”, presieduto dall’ingegner Sabatino Cuozzo, insieme al “Rotaract Club Salerno Duomo”, presieduto dal dottor Sergio Rosa, e con la partecipazione dei Club Rotary di Salerno e Cava de’ Tirreni presieduti da: Umberto Maria Cioffi, Camillo De Felice, Enzo Capuano, Antonino Sessa e Ugo Sorrentino, rappresentato dal Vicepresidente Lucio Pisapia.  Dopo i saluti agli ospiti del Prefetto del Club, Alfonso Giordano, e quelli del presidente del “Rotaract Club Salerno Duomo”, Sergio Rosa, il presidente Sabatino Cuozzo ha letto il ricco curriculum dell’avvocato Giandomenico Caiazza: “E’ stato per cinque anni Presidente dell’Unione delle Camere Penali Italiane, incarico ricoperto fino a tre mesi fa. Ha frequentato il Liceo Classico Tasso di Salerno prima di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza “La Sapienza” di Roma, città nella quale vive da anni. È stato mio compagno di scuola al Liceo Tasso e siamo assolutamente orgogliosi di averlo con noi: i principi e i valori che spingono la sua azione sono gli stessi che persegue il Rotary”.

Ad introdurre la Lectio Magistralis dell’avvocato Caiazza è stato il professor Antonino Sessa, Presidente del “Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati” e Professore Ordinario di Diritto Penale all’Università di Salerno, che ha affermato:” Oggi la Giustizia Penale non cammina più sulle gambe delle norme: è destinata a camminare sulle gambe dei giuristi. La norma non è più di orientamento, ma è il formante che la orienta: abbiamo bisogno di giuristi che sappiano leggere le norme e sappiano far comprendere il reale contenuto normativo”.  L’avvocato Caiazza da salernitano ha ricordato con orgoglio l’importanza del Foro di Salerno:” Ha una grande tradizione e anche l’Università è cresciuta enormemente”. A proposito degli errori giudiziari, Caiazza ha spiegato che il sistema vigente nel nostro Paese, non prevede una responsabilità del magistrato:” Non esiste una responsabilità disciplinare e professionale: il Consiglio Superiore della Magistratura non giudica il merito delle indagini giudiziarie che il magistrato realizza. Solo se ha commesso dei fatti comportamentali, procedimentali, può essere giudicato. Quella dei magistrati è l’unica funzione pubblica a non essere responsabile di ciò che fa”.  Il noto giurista ha spiegato che il tema della giustizia penale è centrale nella vita di qualsiasi società:” Il momento del processo penale è un momento drammatico perché è da sempre il luogo dove si scontra la potestà punitiva dello Stato e la libertà dell’individuo. Affinché possa esserci un giusto processo penale è necessario avere dei buoni giuristi; di un’accademia sempre più qualificata; di magistrati che sappiano applicare la legge, consapevoli dei limiti del loro potere d’interpretazione della norma; c’è bisogno di avvocati con la schiena diritta”.  L’avvocato salernitano ha spiegato che la dimensione mediatica del processo è uno dei grandi problemi della società:” In una società sempre più condizionata dallo stato d’animo dell’opinione pubblica, con il protagonismo della televisione, dei social, si tende a spingere il processo verso una dimensione di vendetta sociale che è la negazione dell’idea liberale del processo penale. La spettacolarizzazione del processo è la negazione del processo. Il giudice, che deve emettere la sentenza, deve essere impermeabile al condizionamento: deve avere la forza di non farsi condizionare dalle aspettative dell’opinione pubblica”.  L’avvocato Caiazza ha spiegato che spesso l’azione penale viene esercitata in modo affrettato, approssimativo: “Le sentenze di assoluzione di primo grado superano il 50% delle azioni penali esercitate: un imputato su due viene assolto. Nel grado di appello questi numeri salgono ulteriormente”. A ricordare che il padre dell’avvocato Caiazza, il Preside e poi Ispettore Scolastico Daniele, è stato il Presidente del “Rotary Club Salerno” nell’anno sociale 1981/82, è stato il Presidente Umberto Maria Cioffi che ha donato all’avvocato Caiazza, il volume con le foto del padre, pubblicato in occasione delle celebrazioni dei 50 anni del “Rotary Club Salerno”. La dottoressa Marisa Fiorillo, Past President del “Club Inner Wheel Salerno Carf”, ha donato uno scritto a mano della madre dell’avvocato Caiazza: Annamaria Isoldi che era socia della “Fidapa” Sezione di Cava de’ Tirreni. A portare i saluti del Governatore del “Distretto Rotary 2101”, il dottor Ugo Oliviero, è stato l’Assistente del Governatore Tony Ardito. Presenti i Past Governor Marcello Fasano e Salvatore Iovieno e l’Assistente del Governatore Ciro Senatore.

Aniello Palumbo