Il Presepe raccontato da Adolfo Gravagnuolo ai Club Rotary Est e Campagna

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“Il presepe deve essere fatto da tutti perché nel presepe nasce il Dio della vita, non della morte”. A far comprendere il vero significato del Presepe e a spiegarne la simbologia, durante una magica serata organizzata al Grand Hotel Salerno dal Club Rotary Salerno Est, presieduto dal dottor Carmine Nobile, in interclub con il Rotary Club Campagna Valle del Sele, presieduto dalla dottoressa Virgilia Remolino, è stato il noto imprenditore salernitano Adolfo Gravagnuolo che ha spiegato la straordinaria scenografia del Presepe dando anche dei preziosi consigli sul come prepararlo correttamente. “Il bue va sempre a destra, l’asinello sempre a sinistra. Non confondetevi mai! Il bue rappresenta la calma, la flemma del popolo orientale; l’asinello rappresenta la tenacia del popolo occidentale. Insieme rappresentano il nuovo popolo cristiano. San Giuseppe va sempre messo a destra e deve avere sempre il bastone che rappresenta lo scettro più povero che esista. Gli angeli messi nella grotta, con gli strumenti musicali in mano, devono essere soltanto cinque mentre quelli messi fuori dalla grotta possono essere innumerevoli. Il Presepe deve avere sempre una base a scoglio. La grotta, che rappresenta la solitudine, è l’elemento principale del presepe e deve tendere al basso, perché dal basso, dall’umiltà, nasce la cristianità; il castello del Re Erode deve tendere verso l’alto. Nella grotta, luogo di paura e solitudine, nasce il Salvatore che è luce del mondo”. Gravagnuolo ha spiegato anche che:” I magi rappresentano il concetto antirazziale per eccellenza” e che anche gli zampognari hanno un ruolo importantissimo:” Il vecchio che si congeda dalla vita suona la zampogna mentre la ciaramella viene suonata dallo zampognaro giovane che si affaccia alla vita : il significato è che non è mai troppo presto o troppo tardi per andare alla festa del Salvatore”. Altro simbolo del presepe è il Benino:” L’uomo che dorme, va collocato in alto insieme alle sue dodici pecorelle che rappresentano i mesi dell’anno: rappresenta il sogno attraverso il quale Giuseppe si rende conto del ruolo che deve svolgere nella nuova famiglia”. Non meno importanti sono gli altri personaggi del presepe:” Il “Pastore della Meraviglia”, che estasiato assiste all’incanto, va posto di fronte alla grotta. La notte è rappresentata dal pescatore, che viene messo in basso, mentre il giorno è rappresentato dal cacciatore che viene messo in alto Non deve mancare mai un ponte, e l’acqua che è fondamentale in quanto sorgente di vita. Poi ci sono i venditori che rappresentano i mesi dell’anno. La taverna deve essere posta accanto alla grotta perché rappresenta sia il luogo di perdizione, sia l’eucarestia. Va sempre messa anche la neve che è nel cuore di ognuno, è un sentimento”. Gravagnuolo si è soffermato in modo particolare sul ruolo della lavandaia che assieme ad altre lavandaie, nei pressi della Grotta, lava e stende i panni del parto divino:” Il candore di quei panni rappresenta la purezza della Madonna”. A raccontare le origini del presepe è stato il padre francescano Anacleto Bracco, socio del Club che, dopo aver letto la Preghiera del Rotariano, ha introdotto la serata raccontando com’ è nato il primo presepe:” La tradizione presepiale si fa risalire a San Francesco d’Assisi, a Greggio che è stata raccontata dal suo biografo Tommaso da Celano”. Il dottor Carmine Nobile,  seguendo le linee guida tracciate dal Governatore del Distretto Rotary 2100 , Pasquale Verre, in accordo con la Presidente Virgilia Remolino, “per riflettere sul vero significato del presepe”, ha ampliato la partecipazione alla serata ai figli dei rotariani A fine serata il poeta rotariano Vincenzo Tafuri ha letto la sua poesia “Natale a Salerno”.

Aniello Palumbo