Crac Ifil, tutti rinviati a giudizio, anche Piero De Luca: accuse infondate.

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Si è conclusa con il rinvio a giudizio di tutti gli indagati l’udienza preliminare per il fallimento della Ifil. Tra gli imputati anche Piero De Luca, figlio del governatore della Campania. Il gup del tribunale di Salerno, Sergio De Luca, ha disposto il processo per il 29 maggio prossimo. De Luca jr è accusato di bancarotta fraudolenta. L’imprenditore Mario Del Mese ha patteggiato la pena assieme al cognato Vincenzo Lamberti.

Andrà a giudizio invece la moglie di Del Mese, Valentina Lamberti. Del Mese con il patteggiamento ha subìto una condanna a 7 mesi di reclusione, mentre il cognato Vincenzo Lamberti è stato condannato ad un anno e sei mesi. Il gup quest’oggi ha inoltre rinviato a giudizio per il crac della Ifil, società satellite del pastificio Amato, anche Giuseppe Amato, Luigi Avino, Emilio Ferraro e Marianna Gatto. Il processo si terra’ dinanzi alla prima sezione penale del tribunale di Salerno.

“In sede di dibattimento avremo finalmente la possibilità di dimostrare in modo sereno, obiettivo e trasparente l’assoluta infondatezza di una contestazione strumentale e inverosimile. Sono profondamente sereno e ho enorme fiducia nel lavoro dei magistrati”. Così Piero De Luca in merito al suo rinvio a giudizio nell’ambito della inchiesta sul crac della Ifil.
“Auspico che il giudizio si celebri il più rapidamente possibile per fare piena chiarezza sulla mia posizione – aggiunge – Tutto questo non ci distrarrà dal lavoro che con grande impegno e sacrificio stiamo portando avanti sui territori”.

Avvocato, ricercatore confermato in Diritto dell’Unione Europea, referendario presso la Corte di giustizia dell’Unione europea, De Luca Jr, nella sua carriera si è da sempre occupato di tematiche europee. Il suo debutto in politica si è concretizzato su uno dei temi più cari al governo Renzi, il referendum costituzionale. (ANSA)