Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, sabato 15 il gran finale ad Oliveto Citra con Ermal Meta. Tutti i premiati.

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Il giorno di Ermal Meta ma anche del confronto politico. L’edizione numero XXXIV del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno si avvia alla conclusione tra dibattiti e musica. Sabato 15 settembre sono attesi a Oliveto Citra l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, e il sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Andrea Cioffi. In serata, gran finale tra premiazioni e musica con Mediterranei.

La giornata inizia alle 9.30 con il momento finale di Primi al Sud, una nuova sezione del Premio Sele d’Oro che nasce per dare risalto ai produttori che, nel salernitano, coniugano la ricerca di strade nuove partendo dalla tradizione culinaria. L’obiettivo è evidenziare come il riscatto del Sud possa passare per la buona tavola e le eccellenze territoriali. Una sfida ambiziosa che ha individuato nel maestro Alfonso Iaccarino e nel “Don Alfonso 1890” un partner di prestigio.

Alle 11, presso l’auditorium provinciale, si terrà l’incontro conclusivo del Premio: “In Sud we trust. Il Mezzogiorno che merita fiducia”. Interverranno: Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia; Luca Bianchi, direttore Svimez; Amedeo Lepore, professore ordinario Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli e Luiss Guido Carli; Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Carlo Marino, sindaco di Caserta; il senatore Franco Ortolani; Vincenzo Scotti, presidente della fondazione Link Campus University; Riccardo Varaldo, professore emerito, già rettore della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Concluderà i lavori Andrea Cioffi, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico.

Alle 18.00, sempre presso l’auditorium provinciale, si terrà la conferenza conclusiva con i premiati e i componenti della giuria del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno.

Alle 21.30, in piazza Europa, sarà la volta di Mediterranei, Tutta Italiana d’autore. Cerimonia di consegna dei Premi della XXXIV Edizione del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno. Ospiti della serata saranno, dalla Sicilia a The Voice of Italy, Samuel Pietrasanta, e Amara, autrice di alcune delle più belle canzoni di Fiorella Mannoia e cantautrice di grande spessore. Ma a Oliveto Citra l’attesa è tutta per la favola del vincitore di San Remo 2018 e protagonista di una delle tournée più applaudite: Ermal Meta. Il cantautore, albanese di origini e cresciuto artisticamente a Bari, è stato già ospite al Sele d’Oro, con il gruppo la Fame di Camilla, diversi anni fa, esibendosi nel contest dedicato ai giovani artisti. Quest’anno ci ritorna come trionfatore del festiva della canzone italiana. La serata, condotta da Gianmaurizio Foderaro e Giovanna Di Giorgio, sarà trasmessa in diretta in tutta Italia attraverso Rai Radio Tutta Italiana e le frequenze in Fm nazionale di Rai Gr Parlamento.

I premi saranno consegnati sabato 15 settembre, nel corso della giornata finale della XXXIV edizione del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, Oliveto Citra (SA).

Di seguito, l’elenco dei premiati sezione per sezione con il testo integrale delle motivazioni.

Sezione Saggi:

–       Il volume di Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi, “Non fu un miracolo: L’Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore”. Questo libro illustra in modo analitico come tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60, quando in tutto il mondo spirava vento di cambiamento, anche l’Italia visse una stagione di grande crescita economica, di profonde trasformazioni sociali e dei costumi, di importanti fervori culturali, di incisivi fermenti civili e religiosi. L’aspetto più significativo messo in luce dai due autori è che questa crescita intensa, ma anche ricca di contrasti, vide in primo piano il Mezzogiorno che visse la sua stagione migliore dall’unità politica del Paese, l’unica epoca in cui si realizzò una convergenza tra il Nord e il Sud. Fu un “miracolo italiano”? Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi, testimoni di quegli anni, ma ancora oggi impegnati su temi cruciali per il Paese, cercano di rispondere a questa domanda dando voce a due personalità che hanno guidato la svolta del Mezzogiorno: Giulio Pastore e Gabriele Pescatore. In questo modo, gli autori offrono uno spaccato di storia da un punto di vista originale e di grande interesse anche per i compiti attuali del meridionalismo.

 

I tre Premi Speciali di questa edizione 2018 sono stati assegnati dalla giuria a  figure o realtà che si sono particolarmente distinte nell’opera a favore del Mezzogiorno.

1)     Premio Speciale alla Fondazione “Ugo La Malfa”, per il Rapporto su “Le Imprese industriali del Mezzogiorno”, giunto quest’anno alla settima edizione. Il riconoscimento è attribuito per l’impegno costantemente profuso ogni anno dalla Fondazione, che analizza le imprese di media dimensione del Mezzogiorno, le quali nel 2018 risultano finalmente competitive con le omologhe del Centro-Nord, pur essendo ancora numericamente insufficienti. Secondo il Rapporto, non tutte le Regioni meridionali, inoltre, hanno mostrato la stessa capacità di adattamento alle difficoltà create dalla crisi economica internazionale: mentre l’industria di Campania, Puglia e Sicilia fa registrare valori assimilabili a quelli delle regioni del Centro-Nord, il resto del Sud arranca e in qualche caso arretra. In questo quadro, le analisi della Fondazione contribuiscono a fornire non solo maggiori e più dettagliati dati di conoscenza della realtà produttiva meridionale, “accendendo una luce”  anche sulle capacità imprenditoriali, ma anche indicazioni e spunti per l’attuazione di politiche industriali in grado di diffondere i loro effetti a tutto il Mezzogiorno e di ridurre il divario con il Nord.

 

2)     Premio Speciale all’imprenditore Marco Zigon, presidente del gruppo “Getra”, che opera nel settore energetico campano. Zigon è a capo dell’azienda di famiglia fondata a Napoli nel 1949, con sede principale a Marcianise. Tra il 1994 e il 1999 è stato vicepresidente vicario dell’Unione industriali di Napoli. È stato insignito nel giugno 2017 della carica di Cavaliere del lavoro dal presidente Sergio Mattarella ed è componente del Consiglio superiore della Banca d’Italia. Il Gruppo Getra conta oggi cinque società, 300 dipendenti diretti più altrettanti addetti mediamente impegnati nei cantieri all’estero, due stabilimenti di produzione in Italia, due sedi principali all’estero (in Marocco e negli Emirati Arabi Uniti). Esporta l’80% del fatturato nei mercati del Nord Europa (Inghilterra e Penisola scandinava), di Africa, Medio Oriente e America Latina. Conta due stabilimenti casertani, a Marcianise, Getra Power, e a Pignataro Maggiore, Getra Distribution. Per l’insieme di queste attività, per il ruolo e l’impegno culturale della sua Fondazione “Matching Energies” profuso a favore del Mezzogiorno, il Premio Speciale della Giuria è attribuito a Marco Zigon.

 

3)     Premio Speciale a Gloria Giorgianni, come amministratore delegato di “Anele”, società di produzione di contenuti audiovisivi, multimediali, televisivi e cinematografici. L’idea della Giorgianni è quella di coniugare contenuti eccellenti con una forma di linguaggio innovativa. Gloria Giorgianni nel 2013 (dopo 12 anni di attività in un’altra attività, quale Palomar) ha fondato Anele, casa di produzione con sede a Roma e che inverte il nome della madre Elena, ma testa e cuore nel Mezzogiorno, sua terra di origine. Al centro della narrazione visiva, c’è la volontà di superare gli stereotipi sul Meridione e una rappresentazione fondata solo sugli aspetti deteriori o sull’arretratezza meridionale. Per questa ragione l’imprenditrice siciliana è stata tra i testimoni del Sud a Matera, nella giornata dedicata alla “questione meridionale”. I prodotti della sua iniziativa, documentari come quello su Piersanti Mattarella, fiction televisive come “Dimmidite” e progetti multi-piattaforma come “Donne”, rappresentano una nuova capacità di fare cinema del reale mostrando il volto anche di un Mezzogiorno in grado di riscattarsi e di costruire la speranza.

 

Sezione Michele Tito – giornalismo:

–       Ilvo Diamanti – carta stampata: è premiato per le approfondite e lucide analisi anche recenti sulla società e sull’economia italiana. Le sue valutazioni hanno guardato al Mezzogiorno e ai suoi chiaro-scuri con l’obiettivo di coniugare cultura e sviluppo. In particolare, ha affrontato con grande lungimiranza i temi delle classi sociali, del lavoro e della crescita, dell’equità e dell’uguaglianza, con grande attenzione alle contraddizioni sociali e alle loro possibili soluzioni. Ha anche affrontato, dopo le ultime elezioni, gli effetti per la politica meridionalistica del voto a partiti come la Lega e a movimenti come i 5 Stelle, in chiave non solo di spiegazione delle motivazioni di un consenso nelle regioni meridionali, ma anche in termini di prospettiva.

–       Duilio Giammaria per il programma RAI “Petrolio” (servizi televisivi).  “Petrolio” programma televisivo di approfondimento innovativo, capace di raccontare le incredibili risorse italiane, garantendo un’informazione corretta e differenziata, con l’obiettivo preciso di accendere i riflettori sul Paese e sulle sue meraviglie, le energie e le ricchezze “sommerse” che danno – o potrebbero dare – forte impulso al Paese; di qui il titolo del programma. “Petrolio” compie un viaggio dal Nord al Sud per scoprire, ad esempio, quale è la città che disperde più acqua, quale quella dove l’acqua costa il triplo; o raccontare anche il sistema industriale del nostro Paese, a livello territoriale, tra imprese di eccellenza e aree di sviluppo che, lontane dai riflettori, sono al centro di una nuova crescita produttiva e rappresentano la spina dorsale della nostra economia. Duilio Giammaria, con Petrolio offre, inoltre, un importante contributo alla valorizzazione, o alla scoperta, dei nostri Beni Culturali: grandi inchieste sul traffico internazionale di beni archeologici, ma anche “portando alla luce”, ad esempio, tesori nascosti di Pompei e dei Campi Flegrei, gli ultimi ritrovamenti alle porte di Roma: il programma pone in evidenza, insieme a tante contraddizioni, le enormi potenzialità che potrebbero scaturire dalla valorizzazione di questo grande patrimonio: questa magnifica eredità del passato può spronarci a vincere le sfide del presente?

Sezione Euromed:

–       La tesi di laurea magistrale di Andrea Ramazzotti, “Popolazione e trasporti in Italia dal 1861” – “Population and Transport in Italy since 1861: Hierarchies, Dynamics, Growth”. Questa ricerca studia la distribuzione spaziale della popolazione italiana tra il 1861 e il 1991 ad un elevato dettaglio geografico. E mette in evidenza come nel Sud luoghi di medie dimensioni abbiano aumentato la quota di popolazione rispetto alle città storicamente con maggiori dimensioni, come Napoli. Lo studio dimostra quanto lo sviluppo industriale sia divenuto influente sia nel Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Questo lavoro è il primo database storico della popolazione italiana a tale livello di dettaglio geografico. Inoltre, l’incrocio tra dati demografici e analisi della diffusione dei trasporti rappresenta una chiave di lettura, anche in chiave prospettica, di grande valore per lo sviluppo italiano e l’inserimento del Mezzogiorno in un contesto molto più ampio di riferimento. Il premio al volume, per la prima volta a partire da quest’anno, si trasformerà – in base a un accordo raggiunto con la casa editrice Rubbettinonella pubblicazione del lavoro monografico e nella sua diffusione a livello nazionale.

 

Sezione Bona Praxis:

–  Riccardo Dalisi, architetto e designer di fama internazionale, tra i primi a proporre il concetto di architettura partecipata. I progetti di Dalisi sono tra le proposte più innovative e interessanti del panorama internazionale dell’architettura. Lontane dalle inutili dimostrazioni di potenza edificatoria di alcuni architetti, nascono dalla realtà viva, pulsante e contraddittoria di Napoli e del Mezzogiorno. I suoi lavori artigianali e di design, realizzati in collaborazione con gli enti locali tra i vicoli della città partenopea o in luoghi come il castello di Oliveto Citra, sono espressione di un’attività molto originale, a diretto contatto con i mestieri più antichi e con il tessuto operoso dei territori meridionali. Le sue realizzazioni uniscono estro artistico, capacità produttive e competenze nella consapevolezza dell’importanza delle persone e dei luoghi concreti, come fondamento di un più avanzato livello di vita e di comunità.

 

Premio Speciale degli Enti Locali ad Alfonso Iaccarino.

Protagonista e ambasciatore indiscusso nel mondo della cultura gastronomica campana e mediterranea, Alfonso Iaccarino ha il merito di innovare, sempre nel rispetto della cultura locale legata ai prodotti della terra e dei piatti della grande tradizione campana. I tre principi della sua cucina sono: modernità, tradizione mediterranea e alta qualità delle materie prime. Convinto assertore e promotore nel mondo della Dieta mediterranea, tracciata e ideata da Ancel Keys, Iaccarino segue con grande determinazione la strada della stagionalità dei prodotti, favorendo processi virtuosi che contribuiscono in maniera determinante a diffondere nel mondo la conoscenza di eccellenze territoriali di grande qualità, un tempo sconosciute.