LA STATUA DI MARIA DI NAZARETH “LA DONNA IN CAMMINO” DA MARTEDI’ 21 A DOMENICA 26 MARZO AL DUOMO DI SALERNO

Arriverà martedì pomeriggio nell’atrio del Duomo di Salerno la statua di Maria di Nazareth: la “Donna in Cammino” che sarà sistemata sull’altare della Cattedrale dove resterà fino a domenica 26 marzo.  Alle ore 18, 00 sarà celebrata la Santa Messa in suo onore. L’immagine statuaria della Madonna, “ Stella della Nuova Evangelizzazione”, benedetta da Papa Francesco, è stata in ognuna delle varie Capitali d’Europa nell’ambito del progetto “Missione Maria di Nazareth” coordinato da Padre Giovanni Leonardi, custode della statua. “In tempo di Quaresima la accogliamo per riflettere e pregare con Maria che incontra l’umanità nelle strade dell’uomo” – ha spiegato il Parroco della Cattedrale Don Michele Pecoraro. Tante le manifestazioni religiose organizzate durante la permanenza della statua nella Cattedrale: preghiere, liturgie, insegnamenti, celebrazioni, canti, consacrazioni come ha annunciato Don Michele: “Giovedì 23 tutte le parrocchie del centro storico si uniranno intorno all’immagine statuaria di Maria e alle ore 19,00 il nostro Arcivescovo, Monsignor Luigi Moretti celebrerà la Santa Messa Solenne insieme a tutti i Parroci. Alle ore 20,30 inizierà la veglia di preghiera per i giovani e i catechisti con la partecipazione della coppia canora Mariano e Annamaria. Venerdì 24 ci sarà la Via Crucis della famiglia con la celebrazione della preghiera di consacrazione della famiglia. Sabato 25 alle ore 18,00 ci sarà l’omaggio floreale del gruppo di preghiera “Fedeli di San Matteo di Casalvelino” e la celebrazione della Santa Messa festiva presieduta dal Reverendissimo Padre Marciano Guarino del Convento di Pietrelcina. Domenica alle ore 12,00 dopo la celebrazione della Santa Messa in latino sarà organizzata la partenza della statua di Maria, segno della misteriosa presenza di Maria Santissima, con un caloroso saluto. Tutti i fedeli potranno sostare in preghiera davanti al tabernacolo e alla statua di Maria di Nazareth”.

Aniello Palumbo