“IL TUMORE NON FA RUMORE”. CONVEGNO “ROTARACT CLUB SALERNO” AL “CIRCOLO CANOTTIERI DI SALERNO”

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“I tumori oggi sono quasi tutti curabili, il nostro obiettivo è quello di renderli guaribili. La diagnosi precoce è l’arma fondamentale per guarire da un tumore. Possiamo ridurre l’incidenza dei tumori attraverso la prevenzione primaria o attraverso la prevenzione secondaria, cercare di arrivare alla diagnosi in una fase in cui la malattia è ancora guaribile”. Sono i consigli fondamentali offerti dal Professor Stefano Pepe, Professore Associato di Oncologia, presso Università di Salerno , Direttore UOC di Oncologia – Azienda Universitaria Ospedaliera di Salerno, durante il convegno di prevenzione medica “Il Tumore non fa Rumore” che si è tenuto, sabato mattina, nella sede del “Circolo Canottieri Irno” di Salerno, ideato e organizzato dal Dottor Marco Napoli e dalla dottoressa Roberta Palumbo, soci del “Rotaract Club Salerno”, presieduto dal Dottor Attilio Caliendo che ha voluto fortemente portare avanti questo progetto: “Per sensibilizzare la comunità salernitana su quello che è ormai il problema del secolo. Ancora oggi c’è difficoltà a scorgere la luce nel buio”.

Il Professor Pepe che ha parlato del tumore della mammella, ha sottolineato l’importanza della prevenzione: “Circa il 40% dei tumori si possono prevenire. Gli stili di vita sono fondamentali: sono importanti l’attività fisica, l’alimentazione, e la non esposizione a sostanze tossiche fra cui il fumo di sigaretta. Il nostro compito, dell’Università, dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ordine dei Medici, deve essere quello di portare la prevenzione nella nostra provincia a livelli che siano accettabili per un Paese civile”. Il Professor Pepe ha anche spiegato che: “Bisogna anche tenere conto che è aumentata l’età media e che quindi non c’è un reale aumento delle neoplasie rispetto agli anni 40 e 50”. Il Presidente del “Circolo Canottieri Irno” di Salerno, il Dottor Giovanni Ricco, Gastroenterologo, Endoscopista, ha parlato dei tre pilastri del benessere: “Alimentazione, Sport e Prevenzione che saranno trattati il 13 settembre durante un convegno organizzato dalla “Scuola Medica Salernitana”. Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Salerno, il Dottor  Giovanni D’Angelo, ha spiegato i tanti risultati ottenuti nella ricerca e nell’utilizzo di innovazioni tecnologiche: “In queste malattie è determinante la prevenzione: può fornirci gli strumenti per assicurarci un futuro migliore”. La Dottoressa Mariaconsiglia Calabrese, Direttore del Corso di Laurea in Fisioterapia dell’Università di Salerno, Presidente AIFi Campania e Presidente Nazionale SIFiR, ha spiegato l’importanza della riabilitazione anche per il paziente oncologico: “Contenere le reazioni avverse della chemioterapia, con un’attività aerobica dosata, o con l’esercizio in forza resistiva che limita l’aumento ponderale e della massa grassa che spesso si accompagna la chemioterapia”. La dottoressa Roberta Palumbo, Fisioterapista, studentessa Magistrale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha parlato degli approcci riabilitativi adottati dopo un intervento chirurgico alla mammella: “Il programma riabilitativo deve essere cucito sulla paziente per consentirle di poter ritornare alla sua vita personale, sociale, familiare e lavorativa”. La dottoressa Marina Garofano, Fisioterapista, studentessa Magistrale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha presentato un case report: “Fondamentali lo studio della letteratura scientifica ed il ragionamento clinico per la definizione del trattamento riabilitativo migliore caso per caso”.

La Dottoressa Rosarita Oro, Ostetrica, Direttore del Corso di Laurea in Ostetricia all’Università di Salerno, ha parlato del Papilloma Virus: “Il 50 -70% degli adulti sessualmente attivi acquisiscono un’infezione da HPV almeno una volta nella vita. Le donne dai 30 ai 64 anni dovrebbero effettuare come test primario quello dell’HPV”. Il Dottor Pasquale De Rosa, Presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, Riabilitative e della Prevenzione ha auspicato una maggiore collaborazione con l’Ordine dei Medici: “Anche per applicare meglio le Linee Guida”. Il convegno è stato realizzato anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Monte Pruno Giovani, rappresenta dal Presidente Dottor Antonio Mastrandrea che ha sottolineato l’importanza di lavorare in rete: “Una rete che possa costruire valore sul territorio” e al laboratorio di analisi “Genesis SynLab” del Dottor Antonio Mastandrea che ha ricordato le tante tecniche diagnostiche molecolari e genetiche: “Possono contribuire ad identificare e supportare la diagnosi delle diverse patologie tumorali”. Il Dottor Marco Napoli, Medico Specializzando in Malattie dell’Apparato Digerente ed Endoscopia Digestiva presso la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma, ha ricordato che il tumore è diventato la seconda causa di morte nel mondo occidentale: “Entra all’improvviso nella vita delle persone e dei loro familiari sconvolgendola, noi vogliamo che il tumore non faccia rumore nel modo sbagliato e fare in modo che la vita possa, in qualche modo, continuare ad andare avanti”. Relazionando sul tumore del colon, il Dottor Napoli ha spiegato: “In Italia ogni giorno, viene diagnosticato a circa 140 persone un cancro al colon. E’ necessario mantenere un’adeguata circonferenza vita ed evitare di mangiare carne rossa processata. Fondamentale lo screening con il test del Sangue Occulto Fecale già a 45 anni e una colonscopia in caso di positività o familiarità”. Il Professor Alessandro Vatrella, Associato di Malattie dell’Apparato Respiratorio UNISA e Direttore UOC –AOU Ruggi di Salerno ha parlato del cancro del polmone: “E’ una malattia dalle proporzioni epidemiche. Solo il 10-15% dei pazienti sopravvive dopo 5 anni dalla diagnosi. Il fumo di sigaretta rappresenta il più importante fattore di rischio. Ci sono delle nuove terapie sperimentali in atto che speriamo ci facciano vedere una luce per il futuro dei nostri pazienti”. La Dottoressa Rosaria Lombardi, Oncologo Palliativista presso l’Hospice “La Casa di Lara”, fondata nel 2004 dal compianto Dottor Antonio Caliendo, ha spiegato che: “Non è più la malattia a essere al centro del processo di cura, ma l’individuo e la sua famiglia”. Il Dottor Antonio Apicella, Dirigente Responsabile U.O. Cure Palliative Medicina del Dolore – Hospice “La Casa di Lara”, coordinato dal Dottor Maurizio Pintore, ha spiegato che la Medicina Palliativa è centrata sulla persona: “È una medicina graduale che rispetta il naturale evolversi della patologia evitando interventi inappropriati o futili, qualsiasi forma di accanimento diagnostico o terapeutico”. Commoventi le testimonianze di Giulia, Marta e della mamma di Ruth che hanno raccontato come siano state importanti le cure palliative a cui sono stati sottoposti i loro congiunti e il contributo dei volontari dell’Associazione “Noi per te” presieduta da Mariarosaria Flauto, che ha ricordato che oltre 50 soci volontari dedicano il loro impegno ai malati oncologici terminali ricoverati presso la struttura dell’ASL Salerno “ La Casa di Lara”.

Aniello Palumbo