Il Dibattito dei Ministri , ex e attuali, all’Istruzione , per una scuola di tutti.

Si è tenuto in diretta sulla Web Tv del Senato della Repubblica, nella prestigiosa  Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, una tavola rotonda e a  seguire un incontro dibattito su “Diritto all’istruzione e all’apprendimento permanente per una società e un’economia della conoscenza e il superamento di ogni disuguaglianza”,  il primo  incontro con  sindacati, stampa , docenti e dirigenti  collegati da  tutta Italia ,  numerosi in particolare dalla Campania, con il neo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

Ad introdurre l’interessante   riflessione  sulle nuove povertà educative in emergenza pandemia di  notevole spessore pedagogico e politico, Luigi Berlinguer e Valeria Fedeli,  tra diritto all’istruzione  e alla famiglia, un equilibrio  ancora in bilico tra  regole e possibilità.

Sempre  attento e  arguto Luigi  Berlinguer ha dato il la  al nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervistato dalla  giornalista de Il Corriere della Sera, Gianna Fregonara.

“ La scuola deve essere un punto di riferimento, bisogna continuare con una formazione a distanza che venga vista come integrativa, per dare ai ragazzi la possibilità di apprendere. Se tutti staremo insieme saremo vittoriosi: la scuola, che non si è fermata mai, deve far ripartire il Paese”

ha precisato Bianchi, ribadendo   l’importanza  del  sostegno agli alunni, alle loro famiglie  con risorse economiche  e professionali.

Occorre  ripartire dall ‘Autonomia  scolastica , dal 1997 – ha  affermato il Ministro Bianchi- per  abbattere la dispersione ancora elevatissima del nostro paese Italia,  tra le prime in Europa  per  dispersione scolastica e quindi disuguaglianza  del diritto allo studio. Un ragazzo su tre  in Italia non va  a  scuola. Dobbiamo ristabilire i livelli  di crescita  rafforzando le  autonomie dei territori”.

Con tono  autorevole e deciso Bianchi  ha  focalizzato l’attenzione di tutti i partecipanti sul concetto di una scuola  che è “ingessata”, ancora troppo chiusa in se stessa e     che deve  aprire e superare le mura . Certamente per  andare oltre  occorre  investire  sulla formazione dei  docenti e  del personale  della  scuola tutta, sulla formazione professionale , potenziando l’istruzione tecnica e professionale, soprattutto al sud, dove la povertà educativa è in  aumento. Il Presidente Draghi nel suo discorso inziale di insediamento al Governo ha precisato  che la scuola deve essere una priorità del Governo. Ce lo auguriamo tutti ma “ la  questione meridionale ancora problematica  deve diventare la  questione Italia, di tutti  con un investimento reale sulle persone” ha  concluso il Ministro  di quella  che potrebbe davvero  diventare la scuola  di tutti,   annunciando l’arrivo di un Decreto  a  sostegno  di tutto ciò, per una solidarietà  che sia di comunità,  non virtuale ma  concreta. E infine,  non potevano mancare domande e perplessità sulla DAD e sulla chiusura di moltissime scuole  come in Campania da mesi . Su questo il Ministro Bianchi ha chiarito che non sarà affatto possibile  vivere la scuola in presenza  senza una vaccinazione completa  del personale scolastico, senza l’abbassamento dei contagi  che attualmente con le numerose varianti del Covid  attaccano bambini e adolescenti.

Ma la DAD è stata una risorsa utile, momentanea,  che andrà riutilizzata in modo diverso anche alla fine della pandemia per rigenerare la scuola e integrare una didattica obsoleta e anacronistica? Forse, chissà, ci auguriamo di  vivere una rinascita non solo della scuola italiana  ma dell’Italia  intorno ai luoghi di  ricostruzione come  dopo un terremoto.

Ho vissuto il terremoto in Emilia Romagna– ha ricordato Bianchi- e  anche allora abbiamo  ricominciato dalla  scuola a ricostruire la  nostra comunità, intorno alla  scuola,   con un senso di appartenenza e di solidarietà efficace ed efficiente.  Anche in tempi brevi ma con tanta  fatica e tanto impegno civile”.

E allora alla Campania, a Salerno , a Palermo, ad Aosta è arrivato  questo monito  di speranza , con l’esempio di tre Ministri  che hanno creduto e credono ancora  che la scuola  non disperda le sue energie  proprio ora  che  è ancora più necessaria  dal dopoguerra,  dal dopo terremoto, dopo un’eruzione vulcanica , dalle quali siamo rinati ma solo ad un patto:  che  il “ nuovo umanesimo”, di cui Edgar Morin ha riempito le pagine dei suoi libri e le Indicazioni Nazionali per il Curricolo di scuola,  siano  attuate  da domani , senza più rinvii e attese. Iniziamo tutti da lì,  in autonomia e responsabilità,  augurandoci  che  i Ministri siano profeti  e credenti, che mettano  gambe alle idee per correre  e camminare  con  tutti e con ognuno.

Gilda Ricci