Diritti dei detenuti, Donato Salzano (Radicali) al quinto giorno di sciopero della fame.

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Siamo al giorno numero 5 di sciopero della fame per Donato Salzano, segretario radicale dell’Associazione “Maurizio Provenza” di Salerno e militante del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.

Una storia di lotte e di scioperi della fame che da sempre caratterizzano la vita politica di uno degli esponenti pannelliani storici di Salerno e provincia. Sempre in difesa dei più deboli, degli ultimi, degli “scartati” come spesso li definisce il segretario dei radicali salernitani. Donato Salzano da cinque giorni è in sciopero della fame, proprio in questo periodo di Covid e di restrizioni, per mettere al centro del dibattito politico la situazione di disagio e di abbandono assoluto dei detenuti della Casa Circondariale di Salerno.

 

Donato (mi permetterai di darti del Tu?!…) è da tempo che ci  conosciamo… innanzitutto com’ è il tuo stato di salute a distanza di 5  giorni di sciopero della fame?

Be, certo che si, sarebbe da stupidi darsi del tu in privato e poi del Lei in pubblico, come fanno ipocritamente in tanti, oltretutto ci unisce la condivisione del “cum panis”. Per la salute invece sto benissimo, anche perché cerco di trasferire con amore e fermezza la mia forza a chi deve decidere di rientrare nella legalità, come Satyagraha gandhiano in declinazione panneliana prescrive.

 

Il Covid e la pandemia hanno reso ancora più difficile la vita dei detenuti e delle loro famiglie un po’ in tutte le carceri italiane. In poche battute,  come descriveresti la situazione su Salerno della casa Circondariale?

 Tutto è cambiato in peggio, come dire tutto cambia affinché nulla cambi … Certo che il Covid ha peggiorato la condizione di una detenzione illegale, terribile, presente in tutti gli istituti di pena. La rapida diffusione del virus dovuta spesso al sovraffollamento, quindi alla mancanza di spazi idonei per isolare i positivi, a causa di strutture fatiscenti da decenni, fuori norma e indecentemente contrarie a ogni normativa di salubrità pubblica e sanitaria, che fanno sempre di più le carceri italiane luogo di tortura per una pena fino alla morte. In questo Fuorni non è diversa dalle altre carceri, le restrizioni impediscono qui come altrove le importantissime visite dei familiari e con esse la possibilità di ricevere pacchi di generi alimentari e di prima necessità, aggravando in particolare nella sezione dedicata ai comuni, la già diffusa indigenza alimentare e di assistenza, per di più la direttrice Rita Romano è stata contagiata dal Covid insieme ad un numero imprecisato di detenuti e agenti. Detenuti e detenenti condannati alla stessa infame pena illegale, i primi per più della metà scontano una lunghissima pena preventiva contraria al dettato costituzionale.

Immagino che l’amministrazione penitenziaria stia cercando di porre rimedio a questa tragica emergenza, il Ministro della Giustizia, il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica?

Per la verità il portale ufficiale del Ministero della Giustizia fornisce dati non veritieri sul sovraffollamento nei singoli istituti di pena, tanto che Rita Bernardini ha dovuto condurre per oltre un mese uno sciopero della fame di dialogo e proposta insieme a miglia e miglia di detenuti e i loro familiari, a militanti e dirigenti del Partito Radicale, appunto per rendere diritto alla Conoscenza, ha fornito all’opinione pubblica e alle istituzioni i dati effettivi sulla disponibilità di posti letto per stanza detentiva per ogni ristretto. Purtroppo il Ministro Bonafede non è pervenuto, neanche dopo la lettera al Presidente della Repubblica Mattarella e il successivo incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in seguito ha anche persino prontamente fatto visita al carcere di Regina Coeli. Da allora nulla è cambiato, anzi i contagi aumentano inesorabilmente giorno per giorno senza tregua. L’unico che però ha saputo ergersi a difesa degli ultimi è stato Papa Francesco nell’omelia al Vangelo della messa di Natale, quando ha ricordato che il bambino è venuto a noi quale “scartato” perché chiunque possa essere consapevole che si è vicini a Dio soltanto quando s’incontra il povero, il reietto, il diseredato, il discriminato, il migrante, il detenuto.

Quali sono gli obiettivi e le ragioni di questa tua e vostra lotta nonviolenta e a chi rivolgi il dialogo e la proposta politica attraverso il digiuno?

L’iniziativa nonviolenta vuole porsi l’obiettivo di dare voce al diritto degli ultimi tra gli ultimi, a cominciare dai ristretti nella Casa Circondariale di Salerno e ricordare alle istituzioni, in primis al Sindaco di Salerno e massima autorità sanitaria in città, di dare seguito alle leggi che loro stessi si sono dati. Visti i precedenti, si eviti ancora una volta di far aspettare fino a Pasqua per avere i buoni spesa di Natale (lockdown di marzo riferito alle domande di aprile: 8 mesi; la riapertura dei termini di luglio: 5 mesi), ovviamente non solo per i liberi in città ma anche per i detenuti residenti alla Casa Circondariale di Salerno, di fatto comunque sempre esclusi dal beneficio. Contemporaneamente in gran parte delle altre amministrazioni della Provincia di Salerno, con in testa l’efficientissimo Sindaco Gianfranco Valiante di Baronissi, con procedimenti e istruttorie celeri hanno distribuito prima e consegnando poi velocemente nelle case degli aventi diritto il secondo ristoro di buoni in tempo per l’arrivo del Natale. Appunto il bis dei “BUONI SPESA COVID” relativi al finanziamento per gli aiuti alimentari e di prima necessità del recente “DECRETO RISTORI TER” di novembre, trasferiti per tempo dal Governo a tutte le amministrazioni comunali, aventi l’esclusivo scopo della solidarietà alimentare con precisi obblighi di celerità e urgenza, che come suo solito l’amministrazione di Salerno tarda nuovamente a consegnare. Affiancarli con la fermezza e l’amore della nonviolenza e trasferirgli la forza per l’immediato rientro nella legalità, chiedendogli d’interrompere da subito il “vulnus” del diritto e dei diritti sul caso: “IL COMUNE E IL NATALE DEI BUONI SPESA COVID DEL DECRETO RISTORI TER DI NOVEMBRE E LE DOMANDE PURTROPPO ANCORA IMPEDITE AGLI ULTIMI TRA GLI ULTIMI CHE SIANO ESSI RISTRETTI RESIDENTI ALLA CASA CIRCONDARIALE DI SALERNO O LIBERI RESIDENTI IN CITTA’ A CAUSA DELLA MANCATA RIAPERTURA DEI TERMINI DEL BANDO DEGLI UFFICI”.

Numerosi i tuoi messaggi e la tua forte critica verso le istituzioni, soprattutto al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli verso i quali ti sei spesso rivolto per denunciare la situazione drammatica del carcere di Fuorni?

La filosofa ebrea Hannah Arendt ci ricorda da sempre della “Banalità del male” e del suo palesarsi sotto le apparenti vesti delle “persone perbene”. Il Generale burocrate feste natalizie e di fine anno ha già prevalso sulla fame e sete di verità e diritto degli ultimi tra gli ultimi e il resto hanno fatto i “Signori del gettone” di maggioranza e opposizione, al solito da sempre “soci” come “ladri di Pisa”, compresi i sei nuovi e vecchi transfughi fino a ieri “sodali” di tutte le scelte amministrative, soltanto oggi a fine consigliatura divenute improvvisamente discutibili. Tutti costoro al Consiglio Comunale di fine anno evidentemente interessati ad altro non hanno voluto, sentito e inteso adottare l’interrogazione urgente al Sindaco redatta per loro dall’Associazione Radicale Salernitana “Maurizio Provenza”, che pur avrebbe dato la possibilità di una parola definitiva e autorevole al Capo dell’Amministrazione sul caso dei “BUONI SPESA COVID DI NOVEMBRE” non ancora distribuiti e soprattutto sul costituito fondo di solidarietà alimentare comunale COVID-19.

 

IL Sindaco Napoli ha risposto ai tuoi numerosi appelli?

No! Ho avuto soltanto colloqui interessati con i sensibili Consiglieri Comunali Mimmo Ventura prima e Paola de Roberto poi.

Io però non arretro di un millimetro sul punto. Lottiamo per il possibile contro il probabile e come Ernesto Rossi vogliamo metterci al capo della ricostruzione, quali costruttori di ponti e chiediamo per questo al Sindaco di Salerno con l’amore e la fermezza della nonviolenza, di scongiurare quella strage di diritto che è già strage di popoli, gandhianmente cara a Marco Pannella, non tanto quale primo cittadino, ma più propriamente nel ruolo di massima autorità sanitaria in città, nel far visita alla “Comunità Penitenziaria” di Fuorni per sincerarsi appunto delle precauzioni prese e dello stato di diffusione del virus. Speravo, sarebbe stata troppa grazia, ma evidentemente non è stato possibile, entro la loro, nostra e sua Epifania, quella “Manifestazione” festa più importante celebrata dalla cristianità dopo il Natale. In fine mettere la parola conclusiva DA SUBITO sul caso: “COMUNE NATALE BUONI SPESA COVID DECRETO RISTORI TER E ULTIMI TRA GLI ULTIMI CHE SIANO ESSI RISTRETTI O LIBERI”, cosi da permettere agli uffici delle politiche sociali di riaprire celermente i termini del bando e far accedere alla domanda a tutti coloro che hanno maturato i requisiti previsti dal decreto ristori ter e dalla delibera della giunta municipale. Sai, Rosario Livatino il “giudice ragazzino” amava spesso ripetere: “non basta essere credenti, ma bisogna essere credibili”.

 

Prima di salutarci, poche battute ai quanti seguono le vicende del  carcere di Fuorni e a tutti quelli che vogliono unirsi a te nello sciopero  della fame. A chi possono rivolgersi e come contattarti?

 

Caro lettore abbiamo bisogno almeno di un tuo giorno di digiuno … Dai forza alla lotta nonviolenta, unisciti a me e a tanti compagni! Fai quel che devi, accada quel che può! Comunicamelo sulla mia mail personale: donatosalzano@libero.it specificando nome, cognome, città e durata del digiuno. Ai Sindaci che diano la possibilità anche ai loro cittadini ristretti di accedere alla domanda dei “BUONI SPESA COVID” (inviare cartaceo ai direttori delle carceri) e dove è possibile quale massima autorità sanitaria fare visita alle carceri per sincerarsi dello stato di diffusione del virus e delle precauzioni adottate. Ai Vescovi ed i ministri di culto, affinché possano esercitare in queste ore il “sindacato ispettivo” nelle carceri come prescrive per loro la legge, così da portare un conforto spirituale e materiale sempre più negato in questo periodo di restrizioni agli “scartati”. SII TU IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO – SPES CONTRA SPEM!

Enrico Marotta