Confial, Chakir Fatiha responsabile migranti provincia di Salerno.

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CHAKIR FATIHA, È STATA NOMINATA RESPONSABILE DELLA CONFIAL MIGRANTI DELLA PROVINCIA DI SALERNO E COMPONENTE DEL COORDINAMENTO REGIONALE DELLA CAMPANIA PER LA SPECIFICA STRUTTURA.

A NOMINARLA, IL COORDINATORE DELLA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA CONFEDERAZIONE, IN OCCASIONE DELLA SPECIFICA RIUNIONE TENUTASI A BATTIPAGLIA, ALLA SUA PRESENZA.

CHAKIR FATIHA, attuale vice presidente della consulta per gli immigrati di Salerno, nonché presidente dell’associazione “Il Mondo a colori “, interprete e traduttrice di lingua araba presso diverse Procure della Repubblica e mediatore culturale, dopo avere ringraziato pubblicamente il Coordinatore nazionale Di Iacovo e Adinolfi della Confial territoriale, per la nomina e la fiducia riposta, ha subito esternato i suoi progetti e la sua visione della questione relativa ai migranti.

“Ho a cuore la crescita e la coesione delle comunità in cui viviamo -ha evidenziato  Chakir Fatiha- dove sono presenti diverse etnie, ben integrate e lavoriamo diuturnamente per una sempre maggiore inclusione e responsabilizzazione sui doveri e sui diritti. Ciò fa si che si abbiano immigrati ben inseriti nel tessuto sociale, rispettosi delle leggi e delle consuetudini delle Comunità che li ospitano e li integrano. Questo concorre a formare un immigrato onesto che contribuisce allo sviluppo ed al benessere della società, non più ospite sopportato, intruso, problema per la comunità locale, ma un cittadino rispettoso dei doveri e titolare anche di diritti.  Ed è proprio sui doveri che come Confial Migranti di Salerno provinciale vogliamo e dobbiamo lavorare. Lavoreremo sulla loro educazione civica, perché bisogna conoscere le leggi e le consuetudini locali per poterle rispettare, magari facendo loro corsi in italiano e in lingua madre; quindi educazione su usi e costumi nazionali e locali,  un censimento della popolazione straniera di prima e seconda generazione ed anche un censimento di comunità e magari un progetto per poter far interagire le varie comunità per potersi sentire ancorché accettati, anche a casa propria. Un progetto capace di far mantenere i contatti con le rappresentanze diplomatiche del proprio paese. Per realizzare ciò, si potrebbe pensare ad un progetto nelle scuole per parlare di cultura dell’accoglienza, contro ogni forma di razzismo, evidenziando come le radici della cultura dell’accoglienza siano fondamentali, onde evitare che la seconda generazione non si senta ne carne ne pesce come è capitato in Francia. La nostra idea è quella di proporre un progetto con le scuole di ogni ordine e grado, capace di realizzare  una guida semplice per l’educazione alla legalità e all’accoglienza, per l’educazione stradale fatta insieme a mediatori, evidenziando che non si guida in stato di ebbrezza o sotto l’uso di sostanze psicotropiche, ecc.”.
In buona sostanza -secondo la Confial Migranti- si potrebbero fare tanti progetti anche negli ospedali per un assistenza concreta ed efficace, sia ai pazienti che alle famiglie. Tutto questo restituendo dignità per la crescita del territorio e la sicurezza delle persone. Una società aperta ed inclusiva e multirazziale funge da moltiplicatore di civiltà, di democrazia, di tolleranza e solidarietà, ma anche di benessere e di crescita civile, poiché costruisce i nuovi cittadini dei XXI secolo.