LA CETARA DI GENNARO PANE RACCONTATA AL “TE’ LETTERARIO” DE “LA CONGREGA LETERARIA” DI VIETRI SUL MARE

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“Odorosa di ragia, di fragaglia, la costa di Cetara e d’Erchie sale nella memoria, tesse i muri, impaglia le pergole d’agrumi”. Con i versi dedicati alla terra cetarese scritti dal poeta salernitano Alfonso Gatto ha concluso la presentazione del suo libro:” Tradizioni, storia, usi e costumi del popolo Cetarese”, edito da “Edizioni Magna Graecia”, il giornalista salernitano Gennaro Pane, che nella sede dell’associazione culturale “Fabrica” di Elisa D’Arienzo e Daniela Scalese, ha raccontato il contenuto della sua fatica letteraria, nell’ambito della rassegna Tè letterario con libro” organizzata dai Direttori Artistici de “La Congrega Letteraria di Vietri sul Mare, Antonio Gazia e Alfonso Vincenzo Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella, Daniela Scalese, Elisa D’Arienzo, Mariangela Stanzione, Francesco Barbato, Edoardo Colace, Rossella Nicolò e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Vietri sul Mare, nella persona dell’Assessore alla Cultura, il dottor Giovanni De Simone.

Un libro che ogni cetarese dovrebbe leggere e poi custodire gelosamente nella sua libreria perché in esso è racchiusa l’identità del popolo cetarese. Pane ha iniziato a raccontare le 450 pagine del suo libro spiegando la derivazione del toponimo di Cetara: ” Secondo alcuni deriverebbe dal latino “Cetos”, balena; secondo altri da “Cetarii” ossia pescatori o venditori di pesce, oppure da “Cetaria” tonnara, essendo il tonno la pesca prevalente di questo paese”. Pane ha ricordato le città gemellate con il Comune di Cetara come Sète in Francia, dove la maggior parte della popolazione è di origini cetaresi, e Ceriale in provincia di Savona. L’autore, che per scrivere il suo libro ha effettuato numerose ricerche nell’Archivio di Stato di Salerno e in quello di Napoli, ha ricordato le spiagge di Cetara come quella “della Marina”, “circondata da case colorate con tinte pastello” e quella del Lannio:” Dove, in fondo ad una grotta adibita al ricovero delle barche, c’è la piccola Cappella dell’Annunziata nella quale i pescatori si recavano prima ed al ritorno dalla pesca per invocare l’aiuto della Vergine”.

Sulla copertina del libro l’immagine di San Pietro, Santo Patrono di Cetara, amato da tutti i cetaresi, anche da quelli sparsi nel mondo che ogni anno, il 29 giugno, rientrano in paese per festeggiarlo e partecipare alla processione che segue la statua lignea del Santo adagiata su un trono a forma di barca che attraversa tutto il paese. Gennaro Pane ha raccontato di aver trascorso la sua infanzia a Cetara e di non aver dimenticato gli amici di scuola con i quali giocava a “mazz ‘e pivese”, con le biglie colorate o con i tappi di bottiglie:” I più grandicelli giocavano con piccole monetine da 5, 10 o 20 lire a “sottomure”. Pane ha anche ricordato la rivalità che c’era tra gli abitanti del rione Casale e quelli del rione “Marina” e il vecchio Cinema Aurora :”Dove con 50 lire vedevi due o tre film perché il titolare, don Antonio Siani, avendo un’altra sala a Passiano di Cava per rientrare nelle spese proiettava lo stesso film nelle due sale in modo sfalsato. Nel senso che alla fine del primo tempo la pellicola, grazie ad una staffetta motorizzata, veniva portata dalla sala di Cava a quella di Cetara”. Pane ha raccontato delle alluvioni a Cetara; della copertura dell’alveo del fiume di Cetara; del progetto della ferrovia elettrica a scartamento ridotto tra Salerno – Vietri e Amalfi; delle edicole votive, del Carnevale Cetarese; dell’economia cetarese, basata sulla pesca del tonno e delle alici; della flora e della fauna di Cetara; del limone di Cetara e della mela limongella; degli antichi mestieri, come quello delle portatrici di limoni, della gara automobilistica Cetara – Capo d’Orso, e dei personaggi famosi di Cetara come Serafina Apicella, Suor Orsola Benincasa, Don Giulio Genoino, Francesco Prudente , Francesco Federici, Napoleone Marano, Mario Benincasa, Ugo Marano, Manfredi Nicoletti, Vincenzo Torrente, Pietro Gatto e tanti altri. Pane ha ricordato che Cetara è stata spesso usata come set cinematografico: ” Ultimamente sono stati girati a Cetara “Capi 2” e “Babbo Natale non viene dal Nord” con Maurizio Casagrande”. Alla serata hanno partecipato: l’Assessore Giovanni De Simone che ha ricordato i tanti legami esistenti tra i due comuni di Cetara e Vietri:” Hanno una storia comune”; l’editore del libro, il dottor Mario Serra, che ha creduto fortemente nel libro di Pane:” Ogni comune dovrebbe realizzare un libro del genere” e il noto pittore salernitano Giuseppe Carabetta che ha esposto una sua magnifica opera realizzata in acrilico su tela raffigurante la torre vicereale di Cetara che è il simbolo di questo antico comune della Costiera Amalfitana che per il Maestro Carabetta : “ E’ la mia amante segreta : sono innamorato della Costiera Amalfitana, dei suoi colori luminosi, del l’azzurro intenso del suo cielo”.

Alla fine della serata è stato consegnato, dall’Assessore Giovanni De Simone e da Mariangela Stanzione, un riconoscimento al dottor Silvestro Caputo, Presidente dell’Associazione Culturale “Gruppo Habitat” di Raito, mentre il Maestro ceramista Michele Carpentieri ha donato una sua opera allo scrittore Gennaro Pane. (FOTO DI EDOARDO COLACE).

Aniello Palumbo