Serafino Gubbio Operatore, Andrea Renzi porta Pirandello alla Sala Pasolini venerdì 31.

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 TEATRO Diana    SALA PASOLINI  di Salerno 

Il TEATRO PUBBLICO CAMPANO diretto da Alfredo Balsamo 
                  
                                          propone la RASSEGNA
   
               IDENTITA’ DEL NOVECENTO 
            

                 
                                         venerdì  31 gennaio (ore 21)
                                 
                                             
                      SERAFINO GUBBIO OPERATORE  

                                            di Luigi Pirandello

                                                 
                                           con  Andrea Renzi

Pirandello ha vissuto una sua personale “febbre del cinema”: la stagione nascente ed irripetibile dei grandi successi provenienti dagli Stati Uniti e da Hollywood, salutata ovunque come la Mecca del cinema. Ma anche  dei Kolossal italiani, come Cabiria del 1914 per la regia di Pastrone, tratti da sceneggiature firmate da Gabriele D’annunzio e Giovanni Verga.

È in questo contesto che, nel 1915, vede la luce il romanzo Quaderni di Serafino Gubbio Operatore. L’operatore cinematografico Serafino Gubbio, protagonista ed alter ego dell’autore, osserva e registra la realtà girando la manovella della “diabolica macchinetta” da presa, con il solo requisito dell’impassibilità e dell’indifferenza. Di fatto, però, si insinua con scetticismo nelle pieghe di senso di questa presunta oggettiva registrazione del reale.

Serafino Gubbio lavora per la casa cinematografica Kosmograph e su questo set si svolge l’azione del romanzo in cui emerge, prepotente, una riflessione appassionata sulla settima arte, che minaccia la sopravvivenza del linguaggio teatrale e dell’attore. Quando per l’ultima scena del film, intitolato La donna e la Tigre, il protagonista si trova costretto a filmare la morte di una feroce tigre, in una diretta ante litteram, la tensione tra il mondo della tecnologia e quello della natura lo investe e, con lui, tutti noi.

La scrittura di Pirandello spinge la nostra coscienza a ripensare a tutti i cambiamenti percettivi e tecnologici in cui siamo immersi in questi anni.