Sinergia della rete assistenziale, un caso concreto.

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Grazie ad una concreta ed efficace sinergia fra Asl, Azienda Ospedaliera e Comune di Salerno si avvia a felice conclusione la vicenda di un cittadino salernitano di 58 anni, grande obeso (circa 250 kg), abitante al terzo piano di una palazzina popolare non dotata di ascensore, colpito prima da ictus cerebrale e poi da una sindrome coronarica acuta.

Grazie all’interessamento del Distretto Sanitario di Salerno, che ha svolto una preziosa opera di collegamento fra le varie istituzioni, si è riusciti a trovare per lui una soluzione riabilitativa che lo aiuti a risolvere i problemi che ancora vive, riacquistando una autosufficienza, anche parziale, che gli consenta di affrontare al meglio le successive fasi di guarigione.

Colpito da ictus cerebrale nell’ottobre scorso, dopo la prima assistenza al “Ruggi”, viene ricoverato al Campolongo Hospital, per la fase di riabilitazione (paralisi totale della parte sinistra del corpo).

L’uomo, a questo punto, viene colpito da una sindrome coronarica acuta, che richiede il trasferimento presso la cardiologia del P.O. di Eboli.

Alla sue dimissioni (dicembre 2017) viene preso in carico dal Distretto Sanitario di Salerno, che programma la sua accoglienza, per un periodo di circa 60 giorni, nel reparto di Lungodegenza del P.O. di Scafati, non attrezzato per assistere un grande obeso, ma che ha offerto la propria disponibilità. Qui il paziente inizia lentamente a riacquistare stimoli neuromotori all’emisfero sinistro, anche se ancora costretto a letto.

In vista delle dimissioni, però, il rientro a domicilio appare non perseguibile, sia per la natura del bisogno assistenziale, particolarmente complesso, sia per l’assenza di un adeguato sostegno familiare, sia per la presenza di barriere architettoniche.

Dopo aver cercato inutilmente, su tutto il territorio nazionale, una struttura pubblica accreditata, specializzata per la cura dei grandi obesi, al Distretto di Salerno resta l’unica possibilità: riuscire a costruire una rete locale che restituisca all’uomo una speranza, individuando un luogo protetto dove poterlo trasferire e pianificare un progetto di recupero funzionale. E’stata così acquisita la disponibilità di un Centro di riabilitazione presente sul territorio dell’ASL ad ospitarlo per sei mesi, secondo il progetto redatto dalla Riabilitazione del Distretto di Salerno, che ha anche fornito i necessari ausili, quali il letto bariatrico (per grandi obesi), il sollevatore ed altri ausili necessari.

Allo stesso tempo i Servizi Sociali del Comune si sono resi disponibili a garantire presso la struttura accreditata un’assistenza tutelare integrativa. E’ stata poi nuovamente coinvolta l’A.O.U. “S.Giovanni Di Dio e Ruggi D’Aragona”, assieme al Direttore dell’UO di Chirurgia bariatrica del P.O. “Fucito” di Mercato San Severino.

L’obiettivo, al quale concorrono tutti, è quello di far sì che il paziente riacquisti la sua autosufficienza, anche parziale, riduca il suo peso e sia nelle condizioni di affrontare  un eventuale intervento chirurgico.

Sconfiggendo, in tal modo, la più grande paura dell’uomo: quella di finire a soli 58 anni in un letto senza potersi più muovere, senza alcun avvenire.

Un caso emblematico, che dimostra come attraverso il lavoro di rete tra le Istituzioni –  ASL, AOU e Comune di Salerno – si  possono realizzare buone pratiche clinico – assistenziali, a tutela della salute delle persone più fragili.