Desiderio infinito! Capitolo 15 (Parte settima)

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Ma cos’è mai il destino degli uomini? E’ esso veramente una forza violenta ed incoercibile, capace di piegare gli eventi da una parte o dall’ altra, irrispettosa della nostra volontà e dei nostri desideri? Che sia Dio il destino o il caso? E che cosa sono questi termini astratti:
Dio, il caso, il destino. Sono solo delle espressioni che ci aiutano a contestare o ad accettare una disgrazia?
«E’ questo il mio destino?» – gemeva Adriano, ai limiti di una calma follia, di fronte al feretro di Amelia, che giaceva come assopita… i bei lineamenti lievemente increspati nell’abbozzo di un sorriso… le mani congiunte in preghiera, reggenti i grani di una coroncina d’argento.
La sensazione di forte sgomento che aveva preso Adriano alla notizia della morte di Amelia, si era trasformata in una tragica stagnante disperazione. Non riusciva a piangere, perché non cercava nessuna liberazione dal suo dolore.
«Come sei bella!» – pensava in una forma di allucinazione dolcissima.
«Perché non hai voluto attendermi? Chi ti ha fatto morire, ultima speranza della mia vita infelice?».
Amelia era morta in due giorni con un violentissimo attacco di setticemia, senza quasi dare i segni di questa morte; mentre il suo cuore era così colmo di felicità nell’attesa di Adriano, da trascinare tutta la famiglia in questa grande allegria. Come la febbre era salita altissima, aveva perduto la conoscenza ed era rimasta coi lineamenti immobili in una espressione sorridente, felice!
Nando si era subito dato da fare, chiamando al capezzale della sorella i più bei nomi dell’album medico della città, ma Amelia moriva inesorabilmente, creando intorno a sé una tragedia innocente ed inconcepibile.
Adriano non ascoltava e non rispondeva; si sentiva toccare ora una mano, ora una spalla, ma rimaneva immobile come una statua. Il suo pensiero si liberava solo per Amelia, in un colloquio con lei irripetibile:
«Se fossi arrivato prima? O saresti morta lo stesso, perché io non trovassi mai pace, perché tu non fossi la mia ultima spiaggia? Te ne sei andata anche tu dalla mia vita, quietamente stavolta, senza neanche invocare il mio nome. Sei morta felice nella certezza ch’io ti sposassi; e lo avrei fatto, Amelia. Con te sarebbe stata una serena convivenza, nella prospettiva di un figlio… Un figlio!».
(Continua…)