Desiderio infinito! Capitolo 12 (Parte quarta)

Iddio, insomma le aveva fatto il «miracolo»; finalmente il suo bambino avrebbe avuto «un padre». Bisognava avere molto coraggio e molta fede, poi chissà? «Le strade del Signore sono infinite!». Valeria si sentiva mortalmente infelice. Adriano notò il suo stato di scontentezza e ne rimase sorpreso. Allora, col pretesto che Valeria doveva aiutarlo a preparare una terapia per un paziente affidato al suo controllo, si avviò con lei nel laboratorio, sottraendola agli altri. Una volta soli, egli la guardò attentamente e le disse:
«Che hai, Valeria? Non sei contenta?».
Ella fece un gesto vago con la mano e non sorrise come al solito. Adriano intuì che qualche mutamento era avvenuto in lei e fu invaso da una sensazione d’irragionevolezza, che lo spinse a prendere tra le sue una mano di lei, che rimase docile, quasi inerte.
Un sussulto agitò allora tutto il suo essere: lentamente l’attirò dietro un paravento, che nascondeva un lettino. Fuor di sé, la prese tra le braccia e la strinse al petto, poi ne cercò la bocca e la baciò avidamente. Valeria appariva stordita, sperduta; tentò di liberarsi dalla stretta di lui, che ormai la invadeva col suo corpo, coprendola di baci e di frenati sussurri:
«Valeria… oh, Valeria! Mia vita, mio sogno, mio tutto!».
Ella si sentiva incapace di reagire, di analizzare quella sensazione nuova che la invadeva, come un torpore insieme spaventoso e piacevole. Egli l’adagiò piano sul lettino, come se temesse di svegliarsi da un sogno irripetibile, e l’amò con meraviglioso abbandono.
Alla fine, ella si riscosse; comprese la gravità di quel che era accaduto, proprio nel momento in cui tutti auspicavano un lieto e duraturo incontro tra lei e Marco. Sconvolta, disse con voce soffocata: «Vattene! Presto, vattene! Se dovesse venire qualcuno…?» — e si coprì il volto con le mani.
Adriano, quasi vacillante, retrocedeva fissandola perdutamente, senza più gioia, vergognoso, incredulo…
Nei giorni seguenti, Valeria non andò in ospedale; disse di non sentirsi bene e realmente stette a letto qualche giorno, accusando un malessere indecifrabile, che la pervadeva con un tremito nervoso dalla testa ai piedi.
(Continua…)