Prevenzione incendi, denuncia del M5S: dalla ripartizione dei fondi escluse le zone dei roghi estate 2017.

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“Nel suddividere per ‘zone’ i comuni che potranno accedere ai contributi previsti dal piano di prevenzione incendi, la Regione Campania ha commesso un errore grossolano. Non ha tenuto affatto conto dei territori devastati dai roghi nell’estate del 2017. Un paradosso messo nero su bianco nel contenuto dal decreto dirigenziale 329, con il quale viene pubblicato il bando che finanzia con 45 milioni di euro le misure da mettere in campo nell’ambito del Piano Regionale per la prevenzione incendi 2014-2016. Nella sostanza, nel classificare i territori secondo le tre tipologie di rischio (alto, medio e basso), non si tiene affatto conto degli effetti delle devastazioni provocate dagli incendi nell’estate 2017, tra le peggiori stagioni in assoluto in tema di emergenza roghi”. E’ quanto denunciano i consiglieri regionali Maria Muscarà e Michele Cammarano, firmatari di un’interrogazione sulla questione.

“Gli effetti paradossali di questa superficialità balzano subito agli occhi. La quasi totalità dei comuni che rientrano nel Parco nazionale del Vesuvio, che ha subito i danni maggiori dagli incendi della scorsa estate, secondo questa particolare classificazione sono considerati a ‘rischio basso’. Stesso discorso per l’area dei Monti Lattari, versante Costiera amalfitana. Un territorio martoriato dagli incendi dell’ultima stagione estiva, i cui comuni avranno poche o nessuna possibilità di accedere ai fondi del Piano. Un vero e proprio caso quello dei comuni cilentani di Agropoli e Torchiara: entrambi enormemente devastati, ma solo il primo, sotto la tutela del concittatino eccellente e uomo di fiducia di De Luca, Franco Alfieri, è considerato a “rischio alto”, mentre il secondo è totalmente escluso dalla possibilità di accedere ai fondi in quanto ritenuto a rischio basso. Stessa classificazione per il comune beneventano di Foglianise, che per molti anni pagherà le conseguenze dei roghi estivi. Elementi che confermano la mancanza di programmazione e la totale approssimazione dell’amministrazione De Luca, soprattutto alla luce di un disastro rispetto al quale questo governo regionale è assolutamente corresponsabile, non avendo mai istituito, fino ad oggi, un piano di prevenzione. Mentre ora pubblica un piano scaduto, incompleto e inefficace”.