Il Vino del Tuffatore, il racconto della prima giornata a Paestum.

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“L’archeologia può dire molto sul vino”. Gabriel Zuchtriegel, direttore del Museo del Parco Archeologico di Paestum, ha così aperto la prima edizione del “Vino del Tuffatore”, la manifestazione dedicata alla archeologia e dieta mediterranea.

Quindici aziende vitivinicole, arrivate dalla Campania ma anche da Toscana, Sicilia e Marche, sono state ospitate nella sala “ Santuari” dove hanno potuto far degustare i loro vini ai visitatori. Un connubio originale di arte visiva e gustativa, un evento unico nel suo genere che ha permesso al Museo di diventare luogo vivo e partecipato.

La mattinata è stata ricca di spunti significativi grazie agli autorevoli interventi che sono susseguiti nel corso delle tavole rotonde, moderate dal giornalista e scrittore Luciano Pignataro.

“A volte dimentichiamo quanto di bello offre il nostro territorio. I Templi sono una risorsa importante e la dieta mediterranea è una nostra ricchezza da valorizzare nelle massime espressioni. E’ come quando si è sposati con un bella donna e dopo tempo non apprezziamo più il suo fascino a differenza di altri. L’archeologia può dire molto sul vino”. Gabriel Zuchitriegel ha invece sottolineato: “La storia inizia con questo intreccio di bevande e nel mondo greco avviene in maniera molto particolare. Con il Vino del Tuffatore vogliamo mettere in relazione il mondo dell’archeologia con l’enologia e la dieta del Mediterraneo. Non a caso il vino che più rispecchia queste caratteristiche sarà premiato da una giuria tecnica”. Il professore Giuseppe Festa ha introdotto la tematica del Marketing del Territorio e del Turismo, evidenziando le nuove frontiere dell’enogastronomia. “Con il Vino del Tuffatore si vuole cogliere un elemento di novità. Una frontiera diversa da percorrere con l’importante connubio tra archeologia e vino”. La rilevanza della dieta Mediterranea è stata al centro della relazione di Nicola Cecchi: “Siamo nella patria della dieta mediterranea ma, sarà un paradosso, una persona su due è in sovrappeso o addirittura obeso. Probabilmente tutto ciò avviene per mancanza di conoscenza. Questo discorso vale sia per gli alimenti che per il vino. Il bere consapevole può aiutare a prevenire malattia ed a migliorare la qualità della vita. Sorseggiare durante i
pasti un buon bicchiere di vino può comportare benefici sia a livello cardiovascolare, sia per la digestione con notevoli benefici sulla qualità della vita e sulle relazioni sociali”. Esplorato il punto di vista alimentare è toccato al professore Pietro Campeglia soffermarsi sull’aspetto chimico, e sulle proprietà nutraceutiche del Vino. La mattinata è proseguita con la tavola rotonda con i rappresentanti istituzionali del territorio. Corrado Martinangelo, in rappresentanza del Ministero e della regione Campania, si è fatto portatore di una proposta: “Con il Ministero daremo un
importante contributo per la seconda edizione. Il Vino del Tuffatore ha risposto a pieno a quell’idea di valorizzare i prodotti del nostro territorio attraverso archeologia e letteratura”. Nel pomeriggio si è tenuta la sessione speciale “ il Vino dell’Archeologia” con l’introduzione di Gabriel Zuchitriegel. In serata spazio alla consegna del Premio del Vino del Tuffatore e alla presentazione dell’edizione 2016. Domani sono previste infine visite guidate al Museo e laboratori dedicati alla degustazione di vini e formaggi.