Urbanistica, Cammarota scrive a De Luca: bene pubblico prima di tutto.

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riceviamo e pubblichiamo la lettera che l’Avv. Antonio Cammarota ha scritto al Sindaco di Salerno in merito alla presentazione di un piano di project financing che interessa Piazza della Concordia.

Egregio Sig. Sindaco di Salerno,

Le scrivo, nella mia qualità di consigliere provinciale e di comunale della città di Salerno, in riferimento all’idea di progetto di finanza per Piazza della Concordia presentato nei giorni scorsi da un’associazione di costruttori, e quindi alla più ampia discussione sulla trasformazione urbana della nostra città.

Un disegno maestoso, complesso, che tende a modificare in maniera irreversibile e radicale il volto, e quindi la storia e il destino, di una città e della sua identità, sulla base di un progetto privato di imprenditori privati con lo scopo, legittimo, del lucro.

Ma il bene pubblico, e l’interesse pubblico, è anche altro.

Oggi si afferma, anche legislativamente, l’idea di una trasformazione del territorio la più partecipata possibile, proprio perché il territorio non sia una cosa, ma la casa di un popolo.

Per questo, le trasformazioni urbane e urbanistiche devono incentrarsi sulla persona, perché l’urbanistica o è sociale o non è; per questo, l’urbanistica deve essere partecipata, e quindi l’evoluzione di una identità che afferma la forza di una comunità cittadina, e non solo il suo cemento armato.

Per questo, ho votato sempre trasformazioni urbane a condizione che si mantenesse il tratto identitario di ciò che si andava a modificare, sia che fossero i platani del progetto Feudi, o la fontanella di piazzetta Alario, o la gradinata del Vestuti.

Ben vengano progetti economici dei costruttori privati, ma questa volta non si ripetano errori del passato, le scelte siano partecipate a tutti i livelli sociali di interlocuzione, e così da rendere più forte la decisione di chi decide, perché il consenso merita continue conferme, come un referendum consultivo sulle scelte esiziali dell’immagine della nostra città, e che consentono alla città di crescere insieme e di non tradire se stessa.

Con stima.

Antonio Cammarota