Salvaguardare le specificità del Porto di Salerno. Antonio Bottiglieri intervista Mauro Maccauro.

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La battaglia contro la progettata riduzione delle “autorità portuali” ha assunto a Salerno funzione e ruolo nazionale. Non è solo la difesa della specificità del ruolo del porto di Salerno e della economia agricola, commerciale e turistica che attraverso Salerno determina una crescita reale della impresa e del lavoro del sud, ma anche il rilancio di una moderna strategia per la valorizzazione del mare, delle vie del mare a partire proprio dal mar Tirreno.

Per questo la convergenza tra le Istituzioni Locali (in primo luogo il Comune di Salerno e la Camera di Commercio) con le Organizzazioni rappresentative degli Imprenditori (Confindustria Salerno che ha avuto un ruolo da vero e proprio protagonista) e dei lavoratori (soprattutto la CGIL attraverso il suo Segretario Regionale) ha determinato anche un impegno della Regione Campania che ha accolto le tesi salernitane, utili, dunque, non solo al territorio salernitano, ma anche a Napoli, alla Campania ed al sud.

Mauro Maccauro, presidente di Confindustria Salerno, insieme con Agostino Gallozzi, ex presidente di Condindustria Salerno ed autorevole operatore portuale, ha incontrato per questo il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.

Dopo l’incontro abbiamo chiesto a Maccauro un suo giudizio.

E’ vero che la Regione non ha molta voce in capitolo sul tema della portualità, ma – se ho capito bene – avete convinto il Presidente Caldoro a stare dalla vostra parte, contrastando e possibilmente modificando il disegno del Ministro Lupi e l’iniziativa parlamentare in corso?

La riforma di Legge 84/94 sulla portualità compete al Governo ed al Parlamento. Credo, però, che la Regione possa e debba svolgere una “moral suasion” importante nella interlocuzione con il Ministro Lupi.
A Salerno, spiegandone le ragioni, abbiamo espresso la nostra contrarietà all’accorpamento dell’Autorità Portuale salernitana a quella di Napoli. Il Presidente Caldoro ha condiviso che il tema in campo non può essere lo scioglimento delle Autorità Portuali, ma è necessario ragionare su un possibile sistema di governance integrato.

La “cabina di regia” che avete proposto e sulla quale avete ottenuto l’assenso del Presidente della Regione non sostituisce, dunque, le Autorità Portuali di Napoli e Salerno, ma mantenendo le rispettive autonomie le collega meglio e le inserisce in un opportuno e necessario piano di coordinamento meridionale e nazionale?

La Cabina di Regia regionale con le Istituzioni locali e le imprese rappresenta lo strumento che il Presidente Caldoro ci ha offerto per rispondere ad una nostra specifica esigenza: quella di giungere, in tempi rapidi, ad una proposta condivisa per avviare un confronto serrato con il Governo, chiedendo alle forze parlamentari locali, in maniera trasversale, di supportare le nostre ragioni.
Sostenere con convinzione l’autonomia delle due Autorità Portuali campane e ragionare, contestualmente, ad un sistema di governance integrato dovrà essere la nostra posizione da portare al tavolo di confronto.

Insomma Confindustria Salerno con il suo Presidente Maccauro ha saputo mantenere una forte linea di proposta che conferma altresì le posizioni del Sindaco di Salerno De Luca, degli Imprenditori Portuali (per tutti l’ex presidente di Confindustria Salerno Gallozzi), dei lavoratori (l’impegno del Segretario Regionale della CGIL Tavella) e che adesso può evidentemente diventare davvero innovativa per il sistema portuale italiano, partendo proprio dalla valorizzazione economica del vie del mare nel sud?

Il Sindaco De Luca ha espresso in maniera chiara la sua posizione di salvaguardia dell’Autorità Portuale di Salerno, così come tutte le altre Parti sociali e politche. Questo darà maggiore forza alla nostra azione che ha l’ambizioso scopo di perseguire due obiettivi fondamentali per la nostra economia.
Da un lato quello di difendere l’ottima funzionalità del porto salernitano a tutto vantaggio del tessuto economico della nostra provincia, dall’altro quella di essere protagonisti del processo di revisione degli assetti portuali nazionali che va ben oltre gli equilibri di Napoli e Salerno, ma tenta di disegnare le strategie di logistica integrata del nostro Paese per i prossimi decenni. Questa partita Salerno, la Campania e il Mezzogiorno devono giocarla da protagonisti.

ANTONIO BOTTIGLIERI