Resistenze: storie, sogni, memorie di donne e uomini dal 25 aprile al 1 maggio al complesso di Santa Sofia a Salerno.

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LAB-laboratorio teatrale, Cactus filmproduzioni

 

Partner Scientifico

cattedra di Sociologia degli audiovisivi sperimentali

(Università degli Studi di Salerno)

 

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RESISTENZE

(storie, sogni, memorie di donne e uomini)

25 Aprile-1 Maggio 2014

complesso di Santa Sofia

SALERNO

 

Venerdì 25 aprile

ore: 19,00 inaugurazione  dell’evento e presentazione del progetto “Munnizza, un corto illustrato e una mostra su Peppino Impastato e sua madre Felicia” a cura di Licio Esposito, Marta Dal Prato, Andrea Satta, Paola Vacca – modera Alfredo De Sia. (La mostra sarà visitabile dal 25 aprile al 1 maggio e faranno parte della mostra opere degli alunni del Liceo Artistico “Sabatini-Menna ” di Salerno).

ore: 19,30 proiezione del cortometraggio “Munnizza” regia: Licio Esposito; testo e voce recitante: Andrea Satta; illustrazioni: Marta Dal Prato; produzione: Cactus film. Questo cortometraggio illustrato è un omaggio a Peppino Impastato e a sua madre Felicia. È nato a Cinisi, su un’emozione privata e una frase infelice ascoltata alle nostre spalle. Da lì, tornando a casa, sono saltate fuori delle righe e da quelle irrefrenabili pensieri, tratti di penna e di colore, un desiderio profondo di partecipazione. Lo dedichiamo a Giovanni Impastato e a tutti quelli che a Cinisi hanno aperto le loro finestre.

Ore: 20,00 performance pittorica di Antonello Gentile “Auto-coscienze dell’opera”momento-monumento, quadro-feticcio, anti-totem, opera anti-resistenze.

ore: 20,15 reading: “Cento Parole, un pizzino per Peppino Impastato” con gli attori: Adriana Fiorillo, Gigi Vernieri, Antonio Grimaldi, Franco Colace, Tanino Consiglio, Luana Rinaldi, Annarita Vitolo, Rosaria Vitolo, Ciro Girardi.

Sabato 26 aprile

ore 20,30 proiezione del documentario “La bambina col pugno chiuso” produzione Todomodo regia: Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio. Seguirà un incontro con il regista Claudio Di Mambro, il prof. Giuseppe Foscari (docente di Storia dell’Europa, Università di Salerno) e il prof. Alfonso Amendola (docente di Sociologia degli Audiovisivi sperimentali, Università di Salerno). Giovanna Marturano antifascista, partigiana, protagonista di battaglie politiche e sociali dal dopoguerra ai nostri giorni. Un secolo di storia attraverso lo sguardo di una bimba di 101 anni. La sua di storia è tutta raccolta in questo documentario dove la narrazione tradizionale, fatta di interviste, si mischia alla narrazione animata per riavvolgere il nastro del tempo e raccontare la storia dell’inarrestabile Giovanna. Nei suoi ricordi di bambina c’è la marcia fascista su Roma del ’22, cresciuta e trasferitasi a Milano, inizia a lavorare in fabbrica e si iscrive al clandestino Partito Comunista. Ed è solo l’inizio di una vita fatta di militanza che ha vissuto da protagonista la guerra e la Liberazione operando come staffetta nella Brigata Garibaldi, restando al fianco del marito partigiano e continuando sempre a essere politicamente attiva anche tra le donne delle borgate di Roma.

Domenica 27 aprile

ore 20,00 spettacolo teatrale a cura di Teatrazione “Paolo Borsellino – l’ultimo istante” con Igor Canto, Valeria Impagliazzo, Alessandra Ranucci, Cristina Recupito. Testo e regia Igor Canto e Cristina Recupito. Lo spettacolo evoca i momenti salienti della vita di Paolo Borsellino: l’infanzia, l’amicizia con Giovanni Falcone, la famiglia, la lotta alla mafia, la vita da giudice… l’ultimo istante. Uno spettacolo che vuole mettere in evidenza un aspetto inedito di Paolo Borsellino: un uomo con le sue paure, le sue incertezze, le sue passioni, i suoi ricordi. Un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità e della giustizia, non un “eroe” come i media hanno voluto ricordarlo. Nel Teatro esiste uno straordinario gioco che si chiama il “Se Magico”. Si ha quando l’attore per interpretare un personaggio in una situazione o “circostanza data” si chiede continuamente: che cosa farei se io, adesso, oggi, qui mi trovassi in circostanze simili a quelle del personaggio.

Lunedi 28 aprile

ore 21,00 spettacolo teatrale a cura del LaB-laboratorio Teatro degli Attori “Morso di Luna Nuova” regia di Franco Alfano, materiali video e sonori Elena Scardino, con Ciro Girardi, Tonino di Folco, Rosaria Vitolo, Adriana Fiorillo, Gigi Vernieri, Aldo Arrigo, Salvatore Paolella, Claudio Collano, Biancarosa Di Ruocco. Napoli, estate 1943, il cielo non appartiene più alla città, ma ai bombardamenti alleati; in un rifugio antiaereo si trovano otto persone a condividere la paura e le fughe disperate di quel periodo. Roma è stata bombardata, il fascismo è appena caduto. Gli Americani, nel frattempo, sono sbarcati e stanno avanzando verso nord. Le otto voci che riflettono il clima di attesa e di sgomento in cui versa il paese quando la guerra non accenna a finire, sono coscienti che devono fare qualcosa per salvare Napoli dai Tedeschi. Con le “Quattro giornate di Napoli” la popolazione partenopea insorge e, grazie al coraggio e all’eroismo dei suoi abitanti, riesce a liberarsi dall’occupazione delle forze armate tedesche, spianando la via maestra alle truppe alleate. Morso di luna nuova è il morso di una città che addenta e insegue, fino a sbattere fuori, l’occupante intruso.

Martedì 29 aprile

ore 20,00 proiezione del documentario “Ma l’amor mio non muore” produzione Todomodo, regia di Claudio Di Mambro, Luca Mondrile e Umberto Migliaccio, seguirà un incontro con il prof. Alfonso Conte (Storia della globalizzazione) e il prof. Mario Tirino (studioso di cinema e media digitali, Università di Salerno). Attraverso le storie di vita di alcuni partigiani e partigiane che parteciparono alla Resistenza nella zona del Cuneese, si racconta quell’esperienza di ribellione e di lotta vissuta da una generazione cresciuta interamente durante il ventennio della dittatura fascista. Chi sono e come vivono oggi i protagonisti di allora, come leggono gli avvenimenti di quegli anni anche alla luce dei continui tentativi revisionistici e più in generale di fronte al crescente rischio dell’oblio? Alla fine essere partigiani e partigiane non vuol dire solamente aver vissuto un’esperienza di 20 mesi di guerra civile, tanto che gli echi di quella storia risuonano ancora oggi sia nelle vite dei protagonisti di allora che nelle contraddizioni della contemporaneità.

Mercoledì 30 aprile

ore 20,00  spettacolo teatrale a cura del TeatroGrimaldello “Studio di un mostro” con e di Antonio Grimaldi, assistente alla regia Cristina Milito Pagliara. È l’analisi dell’uomo davanti alla propria impotenza. Partendo da un frammento di Mary Shelley, si lavora con la figura del Frankenstein, analizzandone gli aspetti umani-morali. “Frankenstein mostro” è generato da “Frankenstein dottore”, un superuomo ottocentesco che si sostituisce a Dio, dimenticandosi della natura stessa. Sarà la sua creatura a metterlo davanti ai propri errori.  Negata la possibilità a Frankenstein mostro di avere un suo simile, quindi di poter amare e condividere il suo amore per la natura e per gli uomini, egli si ritroverà in una solitudine bestiale e distruttiva, dove nulla ha più valore. L’uomo può sostituirsi alla natura? Ad un Dio?

Giovedì 1 maggio

ore 20,00 proiezione del cortometraggio “ADDIVANATI”, regia Licio Esposito, testo e voce recitante Giuseppe Boy, produzione Cactusfilm. Che cosa spinge un uomo a diventare schiavo della sua propria apatia fino a smaterializzarsi nel corpo e nella mente su di un divano? Forse il troppo pensare. Forse un estremo desiderio di agire. O forse una scatola luminosa messa lì apposta per annientare ogni volontà. Un calcio nel culo, uno schiaffo rianimatore, una speranza per un futuro nonostante lo stato delle cose: questo è “Addivanati”, tratto da un geniale testo ironico poetico di Giuseppe Boy. Il corto si intreccia con le parole in lettura e le parole scritte, sparse in una stanza dai toni Kafkiani e in precario equilibrio tra il vero e il non vero. Pochi oggetti concreti e tanti altri disegnati, per suscitare una domanda: cos’è vero e cosa non lo è?

Ore 21,00 performance sonora “Ch+alt+troni(c)” di AV-K. Elaborazione elettronica della penultima trasmissione Onda pazza dal titolo “la favoletta” del 28/04/1978 di Peppino Impastato. Non c’è melodia né motivo di sorta; il verbo imperante è de – costruire, smantellare: l’ordine pregresso musicale così come qualsivoglia struttura sociale. Intento che trova conferma nelle frammentate parole di Peppino Impastato che attraversano il brano: un unicum sonoro disarticolato. Parole datate eppure più che adeguate nel porre l’accento sull’inadeguatezza di chi è al potere. Una voce stentata, gracile e destrutturata contrasta ritmiche sovrapposte sottostanti. Il suono è disgregato, e trova la sua ragione in un’esasperazione di schegge rimaneggiate.

Ore 21,30  monologo “Il sogno del muratore” di Stefano Benni con Tanino Consiglio. È il racconto di un sogno in bilico tra ironia e poesia a portare l’attenzione sulla realtà amara ed inaccettabile delle morti sul lavoro. In questo lavoro un pensiero particolare è rivolto ai giovani che sono tentati e spesso costretti ad allontanarsi dalla scuola in cerca di un qualunque lavoro, ai pericoli che corrono perché privi di una qualsiasi formazione professionale. Oltre tutto il dolore è uno spettacolo pieno di speranza.