L'asse intestino-cervello, convegno internazionale a Salerno.

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Ebris_piegh_1foglio-page-001“Il secondo convegno internazionale che si terrà a Salerno il 4 Maggio 2015 sul tema dolore ed asse intestino-cervello – ha dichiarato il professor Alessio Fasano – apre una finestra su quello che probabilmente sarà il futuro della medicina applicata. Questo lunghissimo itinerario cominciò proprio a Salerno quasi 1200 anni fa quando i primi medici della Scuola Medica Salernitana si interessarono in modo sistematico del malato nel suo insieme e sull’approccio terapeutico per guarirne le malattie che lo affliggevano. L’evoluzione della medicina ha portato ad uno spostamento dell’attenzione dell’operatore sanitario dal malato alla malattia, per studiarne i meccanismi più intimi al fine di sviluppare protocolli diagnostici e terapeutici basati sull’evidenza. E’ solo negli anni più recenti che ci siamo resi conto che queste malattie sono destinazioni finali a cui il singolo soggetto può arrivare per strade diverse. Questo convegno sarà infatti incentrato sul concetto di “medicina personalizzata” prendendo come esempio patologie specifiche scaturenti dal dialogo bilaterale tra intestino e cervello. Pertanto, proprio a Salerno si discuterà dell’opportunità di rifocalizzare la nostra attenzione sul malato e non sulla malattia, proprio come ci avevano insegnato i nostri illustri predecessori della Scuola Medica Salernitana.”

“Lunedì prossimo a Salerno confluiranno i maggiori esperti mondiali nel campo delle interazioni tra cervello e apparato gastrointestinale – ha sottolineato il professore Bruno Ravera, presidente dell’Ordine dei medici – il gruppo capeggiato dal professore Alessio Fasano, organizzatore di questo simposioin cui si pone l’accento su qualcosa di molto importante: dal nostro organismo, soprattutto dal tratto gastrointestinale, partono stimoli anche inconsci che il cervello rielabora e risponde con reazioni che possono essere il dolore, ed ecco il colon irritabile, forme di patologie autoimmuni, come la celiachia, ed infiammatorie come il Morbo di Crohn. Ci rendiamo conto, quindi, che ciò che fino a qualche anno fa era stato intuito da qualcuno, oggi è dimostrato, e cioè che un’arrabbiatura provoca una cattiva digestione”.
L’importanza della multidisciplinarietà anche nel campo della ricerca è invece l’aspetto su cui punta il dottor Giulio Corrivetti, Vice Presidente della Fondazione Ebris: “Oggi si coglie l’interesse nel campo multidisciplinare di clinici, ricercatori del campo dell’autoimmunità, dell’infiammazione e dell’immunologia. L’Ordine dei Medici ha colto sin dall’inizio il valore di un processo di miglioramento della cultura della medicina in questa realtà che ha una tradizione storica che non deve mai essere dimenticata, quella della scuola medica salernitana. Sempre più spesso malattie anche diverse tra loro, relative ad appariti del corpo umano che prima sembravano sviluppare un loro percorso fisiopatologico diverso, ora ci danno sempre più informazioni che portano a percorsi comuni. In discussione, quindi, deve tornare il rapporto uomo natura”