Fonderie Pisano, il M5S chiede tavolo interminissteriale per ricollocare lavoratori.

fonderie_pisano_salerno“Il MoVimento 5 Stelle segue con attenzione le vicissitudini legate alla problematiche delle Fonderie Pisano di Salerno. Non si può evitare di notare come ancora una volta, la magistratura sia stata l’unico e ultimo baluardo di legalità facendo emergere in maniera chiara le criticità ed i reati che da anni vengono perpetrati dalle Fonderie e mettendo a nudo una volta per tutte le responsabilità delle diverse istituzioni che con il loro complice silenzio hanno permesso l’esercizio di un’attività abusiva che ha contribuito in maniera decisiva all’inquinamento ambientale della Valle dell’Irno e di Salerno con potenziali gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini.”

Lo dichiarano i parlamentari salernitani Cioffi, Giordano e Tofalo ed il consigliere regionale Michele Cammarano che proseguono: “La salvaguardia dei posti di lavoro degli operai delle Fonderie Pisano è stato sempre un aspetto che il MoVimento 5 Stelle ha seguito con ansia e preoccupazione. Dopo il sequestro dello stabilimento avvenuto il 24 Giugno 2016 che verosimilmente ha sancito la definitiva chiusura ci si augura adesso un intervento urgente ed efficace da parte dell’istituzioni, atto a garantire velocemente la risoluzione della problematica riguardante i lavoratori cosa già chiesta più volte anche in passato.

A tal proposito il Movimento 5 Stelle rinnova la richiesta dell’istituzione ad horas di un tavolo tecnico, composto dal Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente, Ministero della Sanità, Regione Campania e Comune di Salerno, teso al reinserimento delle maestranze in attività lavorative che sappiano sfruttare al meglio le capacità e la professionalità dei lavoratori, non escludendo il loro reimpiego in un’altra fonderia, la quale rispetti le vigenti normative ambientali e salvaguardi la salute dei cittadini e la sicurezza sul lavoro. Si ricorda che da dati ufficiali (bilancio Fonderie Pisano) si evince che il costo dell’operazione si aggira intorno a circa 5 milioni di euro, cifra che rappresenta un’inezia rispetto alla problematica in questione. Parallelamente al tale discorso ci si augura che venga affrontato in maniera tempestiva la questione della bonifica del sito, attraverso la riqualificazione e trasformazione in area a verde.”