Fonderie Pisano, il Comitato Salute e Vita replica all'Assessore Calabrese.

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Riceviamo a pubblichiamo la replica del Comitato Salute e Vita all’Assessore all’Ambiente del Comune di Salerno Gerardo Calabrese, che ha precisato la posizione del Comune in merito al Processo Fonderie Pisano (ossia che l’udienza è stata rinviata al 22 settembre, senza pregiudizio alcuno per la costituzione di parte civile per il Comune, e he in ogni caso negli altri 2  procedimenti riguardanti le Fonderie Pisano in cui il Comune di Salerno è stato individuato quale parte offesa il Comune stesso ha provveduto a costituirsi parte civile) :

Apprendiamo attraverso una nota dell’assessore Calabrese, “le motivazioni  a nostro avviso pretestuose ” in merito  alla mancata costituzione di parte civile nel processo  Fonderie Pisano 5449/2007   , intendiamo precisare quanto segue :

1) in tutte le  occasioni, sia nell’incontro   ufficiale con il comitato Salute e Vita e l’Assessore all’ambiente Calabrese tenutosi nel mese di Marzo , sia nell’incontro ufficiale tenutosi nel mese di aprile del Comitato con il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, (ricordiamo che erano presenti gli organi di stampa e le tv anche quando sono stati consegnati i documenti cartecei e il dossier che conteneva tutti gli allegati compreso i riferimenti al processo e in particolare nell mese di aprile l’assessore partecipava e  teneva congiuntamente con il comitato una conferenza stampa dove  lo stesso annunciava   che si saarebbe costituito parte civile) abbiamo consegnato nella mani dell’assessore Calabrese i capi d’imputazione relativi al processo in oggetto   e su questo procedimento l’assessore ha garantito e annunciato la costituzione di parte civile dell’Ente, pertanto al di là della non notifica da parte della procura, lo stesso e l’amministrazione comunale erano ampiamente informati del processo, inoltre ricordiamo per cronaca che la notizia è stata annunciata su tutti i giornali e le televisioni che hanno  sempre annunciato e confermato la costituzione di parte civile del Comune di Salerno senza che ci sia mai stata una smentita da parte dell’Ente.

2) la possibilità che il 22 settembre il Comune  possa ancora  costituire come parte civile , sottoliniamo che è possibile  solo  per una pura causalità, ovvero  solo perchè il giudice monocratico Cantillo non ha aperto il dibattimento, in quanto il difensore di Pisano avv. Scarlato ha formulato la richiesta di patteggiamento che non si è conclusa solo perchè era assente il PM Olivieri titolare delle indagine, ma se lo stesso fosse stato presente, si sarebbe concluso e non ci sarebbe più stata la possibilità da parte del comune di costituirsi parte civile, pertanto è per puro caso che si possa ancora fare, auspicando che il 22 settembre non succeda qualche altro “fatto” che impedisca la costituzione;

3) in merito alla mancanza di presupposti e dati che permetterebbero al Comune di Salerno  di  fare un ordinanza di chiusura  dell’impianto delle Fonderie, ribadiamo che non abbiamo mai  chiesto alla stessa amministrazione di fare questa ordinanza, ma semplicemente abbiamo chiesto al Comune di Salerno di prendere provvedimenti ad horas in quanto i dati forniti dai rilevamenti dell’Arpac, definitivi per quanto riguarda i sedimenti del Fiume Irno che riportano valori  di metalli pesanti e idrocarburi al di sopra di gran lunga dei valori previste dalla legge a valle della Fonderia ,e quelli parziali relativi all’aria e alla presenza di PM 10 al di sopra dei limiti di legge, sono notevolmente preoccupanti e mostrano un quadro d’inquinamento grave  che mette a rischio la vita e la salute della comunità della Valle dell’Irno, e che come ribadiamo è stato sottovalutato dall’Assessore Calabrese, troppo preso dallo studio burocratico delle carte e poco attento alle preoccupazioni delle persone che ogni giorno vivono una situazione precaria esposti ad agenti inquinanti che mettono a rischio la salute degli stessi, dunque i provvedimenti che abbiamo chiesto riguardano la necessità di garantire più controlli anche in merito al fiume Irno e non la chiusura della fabbrica, ribadendo  inoltre che le soluzioni più idonee, per abbattere l’inquinamento e per garantire la certezza del diritto alla salute art.32 della Costituzione,   non tocca  trovarle a noi  ma dare le soluzioni  spetta agli Amministratori che devono avere una linea politica e che del resto sono pagati dalla collettività per trovare soluzioni e per fare scelte politiche nel rispetto della tutela della  collettività;

4) in merito alle  accuse mosse dallo stesso  assessore che afferma che  le nostre dichiarazioni sono  “da considerarsi pretestuose e non veritiere, unicamente tese a mistificare la realtà mediante alterazione dei fatti e dei loro presupposti nel tentativo infruttuoso di strumentalizzare la vicenda”, rimandiamo al mittente le accuse ribadendo che sia necessaria una discontinuità su come è stata gestita attualmente la politica ambientale e di tutela in questa città, ricordando che siamo la  quinta città d’ Italia per sforamenti relativi alle polveri sottili di PM10, e riaffermando la necessità  di sostituirlo  revocando la delega all’ambiente all’assessore, che conferma con questa nota  la nostra tesi , ovvero di essere eccessivamente  attento alla burocrazia  trincerandosi troppo spesso  dietro le “carte” e poco alle persone, mostrando una  scarsa sensibilità politica ambientale chiara, fatta  di scelte politiche volte alla salvaguardia  della salute dei cittadini;cogliamo l’occasione anche per chiedere  allo stesso a che punto sono gli impegni presi nel mese di aprile da parte dell’amministrazione comunale dal Sindaco e dall’assessore, in particolare chiediamo di essere informati

a) se si è tenuto a distanza di due mesi un incontro con la proprietà, e chiediamo di conoscerne nell’ipotesi che si sia tenuto, l’esito

b) a che punto sono gli studi sull’amianto che erano stati annunciati ormai    da due mesi,

c) cosa è stato fatto in merito  all’ Asl  e  ad uno studio epidemiologico, ed  infine quali sono gli atti e contatti prodotti  in merito   alle richieste di collaborazione con  il ministero della Salute;Pertanto nel ricordare che giovedì 12 giugno alle ore 18.30 avremo una assemblea pubblica con la popolazione, presso la chiesa “la Rotonda di Fratte” valuteremo  in quella sede tutte le strade utili per raggiungere i nostri obiettivi e le nostre richieste nell’unico interesse di salvaguarda la salute la vita ed il lavoro.

Lorenzo Forte – Portavoce Comitato Salute e Vita.