Borgo da Favola, il festival degli artisti di strada il 18 e 19 agosto alla Borgata Figlino di Tramonti.

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CLjA-qBWsAAmzcKNegli ultimi anni grazie alla volontà di un gruppo di giovani è stato fondato un comitato per la festa del Santo Patrono e, con l’intento di richiamare sempre più presenze nella piccola frazione, ci si è attivati per la partecipazione di artisti noti;da qui nel giugno del 2008 l’idea di un momento culturale molto particolare, di una festa per i bambini, di una “giostra” con numerosi Artisti da strada e, finalmente, nasce Il Borgo da Favola.

Figlino, il Borgo da FavolaIl nome etimologicamente lo si fa derivare, secondo la tradizione popolare, abbastanza attendibile, dal diminutivo di figlio, figlino, poiché in questa borgata vi era un brefotrofio, che accoglieva i figli illegittimi, appena nati, i figlini, piccoli figli, anche in senso morale, perché indifesi. Fino alla prima metà del ‘600 il borgo veniva chiamato Figlini e solo dalla seconda metà del secolo Figlino.L’esistenza del brefotrofio è certa: era situato nei locali esistenti sotto l’attuale chiesa, intitolata alla SS Annunziata,la protettrice dei figli di nessuno, di proprietà dell’ente che gestiva il nosocomio, ossia una congrega laicale.

Questi locali, precedentemente o contemporaneamente all’assistenza dei bambini, accoglievano anche gli ammalati, per cui il popolo, per indicare quei locali, dice ancora oggi: “sott’o spitale”. Risulta con certezza che verso l’VIII-IX secolo esisteva una chiesa di cui si è conservata la celebrazione dei divini misteri e, tra le due absidi laterali, troneggiava il Cristo-pantocratore, ancora visibile.

Probabilmente gli ideatori e forse anche gli esecutori di questa chiesa furono i monaci bizantini, rifugiatisi nel borgo, che la dotarono dell’ospedale- brefotrofio, sorto a fianco di essa. Verso il secolo XIII o XIV si volle costruire una nuova chiesa più grande e più ricca di ornamenti che fu dedicata a S. Pietro Apostolo, della quale ora restano soltanto le mura ; sembra che, siccome questa chiesa fosse di diritto patronale della famiglia Del Core e ad essa fosse legato un lascito della famiglia stessa, essa sia stata fatta costruire appunto da questa famiglia, che la volle con la scala e la porta rivolte verso il loro palazzo gentilizio.

Cio’ comportò che la chiesa non risultò costruita con la porta principale rivolta verso oriente,come ordinariamente si costruivano le chiese e, inoltre, per fare posto alla nuova chiesa s’interro quasi del tutto la prima. La costruzione del secondo tempio modificò topograficamente la frazione: il centro fu spostato più a monte e fu creata una nuova strada ai piedi della quale si costruì il palazzo della famiglia Del Core che, successivamente, fu di proprietà della famiglia Bove.

Verso la fine del 1500 e i primi anni del 1600 a Figlino fu edificata una terza chiesa per iniziativa della congregazione laicale che gestiva il brefotrofio arricchitasi grazie a molti lasciti. Lo scopo della nuova chiesa era quello di servire da luogo di culto proprio alla Pia Associazione e alla comunità formata da bambini e, forse, da ammalati. Dai libri di archivio della parrocchia risulta che nel 1625 era già anche luogo di sepoltura.

Nel ‘700, poi, la chiesa fu arricchita con pregiati stucchi della scuola del Vaccai, con un pavimento decorativo di maioliche di Capodimonte , nonché con due tele di Domenico Ferrara e con una terza tela raffigurante l’Annunziata (già deteriorata nel 1848, come risulta dalla relazione di una santa visita fatta dal Vescovo del tempo). La chiesa, cosi’ arricchita, è diventata di stile barocco sia all’interno che all’esterno, ove alla primitiva facciata semplice ed elegante è stata sovrapposta una nuova decorazione. Inoltre di pregevole fattura è l’affresco raffigurante l’Eterno Padre, situato nell’abside principale, che risale all’epoca della costruzione della chiesa.

E’ ancora da notare il bassorilievo in marmo raffigurante la Natività di Gesù del secolo XII, che dalla vecchia chiesa fu trasferito nell’attuale, dopo che la chiesa di S. Pietro fu definitivamente chiusa al culto verso il 1880.

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