Matteo da Salerno e il primo ospedale laico: all’Ordine degli architetti conferenza sulla città normanno-sveva martedì 17.

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logoarchitettisaE’ dedicato alla Storia della città di Salerno, il prossimo incontro seminariale, in programma martedì 17 maggio, alle ore 17.30 presso il Salone dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Salerno, in via Vicinanza 11, dal titolo: “Matteo da Salerno. La città normanno sveva e il primo nosocomio laico”. L’incontro è organizzato dall’Ordine presieduto da Maria Gabriella Alfano in collaborazione con il Parco Storico Sichelgaita, presieduto dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, e vedrà gli interventi della professoressa Emilia Persiano e dell’architetto Enza Sambroia.

L’Ordine degli Architetti di Salerno continua ad allargare i propri orizzonti,  ospitando incontri e promuovendo riflessioni su tutto ciò – musica, letteratura, arte, cinema, poesia – che ha contribuito e contribuisce a cambiare il territorio. “Non più solo tecnica e progettazione: il paesaggio, l’ambiente che ci circonda, mutano soprattutto grazie all’intervento di fattori culturali, sociologici, antropologici, storici. E l’architettura non si è mai mossa su un piano separato, ha sempre cercato anzi di interpretare il cambiamento”, spiega la presidente dell’Ordine degli Architetti, Maria Gabriella Alfano. “Muovendoci in questa direzione, stiamo incrociando sulla nostra strada numerose realtà culturali di Salerno e provincia, molte impegnate in un encomiabile sforzo di ricerca e di rilancio dinamico della memoria, attraverso riletture intelligenti e innovative dei processi storici che hanno determinato lo sviluppo civile, sociale, culturale e urbanistico della città e del territorio che la circonda”, conclude la presidente Alfano.

Riflettori puntati, dunque, sul medioevo salernitano, una sorta di “età dell’oro” per la città, in cui un ruolo da protagonista venne svolto da Matteo d’Aiello, passeto poi alla Storia col nome di Matteo da Salerno, perché a Salerno c’era nato. Nel periodo normanno svevo,  grazie a d’Aiello, che ricoprì ruoli di spicco presso la Corte e la Cancelleria di Guglielmo II re di Sicilia, venne fondato il primo nosocomio laico della città. Nel 1183 Matteo d’Aiello cedette al figlio Niccolò, arcivescovo di Salerno, la chiesa di Santa Maria ed altre case lì vicino in cambio della chiesa di San Giovanni in Busanola. Da qui iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo ospedale nella città della Schola Medica Salernitana, il primo in Italia meridionale gestito da laici ed ad essere provvisto di un proprio statuto. La sede originaria dell’ ospedale era ubicata nel cuore della Salerno medievale, sulla riva del Fusandola, all’attuale civico 52 di Via Portacatena, come ancora testimonia la struttura architettonica della palestra nella Scuola Media “Giovanni Lanzalone” che sorge sullo stesso sito.

L’intervento dell’architetto Sambroia mirerà a ricostruire la trasformazione urbana di Salerno in età normanno-sveva, periodo in cui la città funge da polo fra l’occidente europeo e Outremer latino. Si comprenderà così meglio il ruolo politico e il valore sociale di Matteo da Salerno, la sua importante opera di mediazione fra Stato e Papato, la sua capacità da uomo di governo di legare la prima Università di medicina, all’apice del suo successo per gli importanti studi teorici, alla pratica medica, all’assistenza di malati e bisognosi. Uno spirito di carità non lontano dagli assunti del monachesimo basiliano radicato nella cultura salernitana e nell’educazione profondamente cristiana di Matteo che prelude al fermento religioso degli ordini mendicanti.