Fonderie Pisano, il Presidio Permanente deposita memorie per Conferenza dei Servizi.

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L’associazione Presidio Permanente, in data 5 novembre 2018, ha ufficialmente depositato presso tutti gli Enti interessati, e in particolare all’attenzione dell’Avv. Anna Martinoli, Dirigente dell’UOD Autorizzazioni ambientali e rifiuti di Salerno della Regione Campania, delle memorie aventi oggetto una lunga serie di note ed osservazioni relative alla Conferenza dei Servizi, al momento in corso di svolgimento, la cui seduta finale e decisiva è fissata per il giorno 9 novembre 2018. Dopo aver presentato regolare istanza di accesso agli atti e visionato con attenzione le relazioni e i verbali relativi alle prime due sedute della Conferenza, tenutesi il 16 luglio e il 10 ottobre scorsi, l’Associazione ha ritenuto doveroso porre in rilievo una serie di questioni con invito a tenere conto delle osservazioni presentate.

L’obiettivo è di portare all’attenzione del consesso assembleare una serie di criticità al fine di scongiurare il rinnovo di AIA in favore delle fonderie Pisano in assenza della sussistenza dei criteri e dei presupposti fissati dalla Legge.

In particolar modo si evidenzia la mancanza ad oggi, di un valido e legittimo parere sanitario rilasciato dalle Autorità Competenti, ovvero la mancanza e/o l’inidoneità di atti chiari e univoci da parte delle Autorità interessate sotto il profilo della salute pubblica.

Tra i punti principali viene sottolineato il fatto che il Comune si limita ad esprimere ancora una volta parere favorevole occupandosi esclusivamente dell’aspetto urbanistico-edilizio e dell’inquinamento acustico. Nessun cenno viene fatto all’inquinamento atmosferico e alla salute, nonostante le recenti relazioni Arpac continuino a rilevare un costante “pericolo per l’ambiente e la salute pubblica”.

In sostanza il Sindaco, massima Autorità Sanitaria, salvo interpellare ASL e ARPAC con una formale richiesta datata 2 ottobre 2018, non esprime alcun parere sanitario ai sensi del T.U.L.S.S. del 27.07.1934, come già accaduto nel 2012.

Il parere espresso dall’ASL, quale organo tecnico, consiste finora nella riproposizione di un documento già protocollato presso la Regione in data 22.12.2016 nell’ambito della procedura di VIA. Tale parere ha ad oggetto rilievi che non  presiedono alla tutela della salute pubblica in maniera esaustiva, ma piuttosto al monitoraggio delle emissioni e alla tracciabilità dei materiali, tanto da sembrare più un parere di competenza dell’ARPAC.

L’Associazione sottolinea ancora che, in conformità  agli orientamenti consolidati e fatti propri dagli Organi delle Autorità sanitarie preposte, si dovrebbe tener conto anche nell’ambito dell’attuale Conferenza dei Servizi che: “le fonderie sono industrie insalubri di prima classe, per cui in applicazione del cosiddetto principio di precauzione, è inappropriato, almeno dal punto di vista sanitario, equiparare la tutela ambientale a quella sanitaria. Ogni valutazione sull’ambiente è, sostanzialmente, condotta su larga scala con lo scopo di avvantaggiare la collettività nella sua globalità. Non attiene, però, necessariamente ad ambiti ristretti che potrebbero aver bisogno di ulteriori attenzioni precauzionali (puntuali) onde garantire la tutela sanitaria dei soggetti della popolazione lì eventualmente esposti, come, si considera, nel caso in esame”.

Il Sindaco ed il Comune di Salerno, insieme ad ASL e ARPAC, hanno dunque l’obbligo di assumersi la responsabilità delle funzioni svolte e di pronunciarsi sull’impatto della fonderia sulla salute pubblica. All’uopo viene ricordato che già nel 2006, nell’ambito del PUC, fu lo stesso Comune di Salerno a definire la Fonderia Pisano “un vetusto impianto industriale, assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito, cui potrebbe recare danno per inquinamento atmosferico”.

Infine, dopo aver rilevato ulteriori incongruenze in merito al profilo urbanistico-edilizio e al parere tecnico espresso dall’Università del Sannio, si invitano tutti gli Enti interessati, in base alla propria competenza, a porre in essere ogni atto dovuto. Altresì si invita la Regione ad un eventuale rinnovo dell’AIA solo in presenza di un chiaro, univoco e definito parere sanitario.

 

 

Il presidente

Ferdinando Botta