Coltivare il futuro, da Unicredit 150 milioni in 3 anni alle aziende agricole salernitane.

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unicreditconfagricolturaL’agricoltura salernitana ha raggiunto nel 2015 un valore aggiunto* di 700 milioni, in crescita del 6,9% rispetto all’anno precedente e con una previsione di crescita del 2,1% anche nel 2016. Su fronte degli occupati, la forza lavoro impiegata nel settore è di circa 40mila unità, con una previsione di miglioramento dell’occupazione nell’anno in corso: da -2,7% nel 2015 a -0.3% nel 2016. (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia). Allargando il discorso all’intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni provinciali pari al 4% (1,3 miliardi), con una performance particolarmente positiva per le esportazioni dell’agricoltura che sono crescite dell’ 8% nel corso del 2015

Proprio alla luce della centralità del settore nell’economia del Paese e della provincia di Salerno e tenuto conto delle prospettive di crescita del settore nel medio-lungo termine, oggi UniCredit ha presentato a Battipaglia, alle aziende associate a Confagricoltura Salerno, il progetto della Banca e del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) denominato “Coltivare il futuro”  finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano e salernitano.

Per il Sud UniCredit si pone l’obiettivo di erogare 1 miliardo in tre anni, di cui oltre 500 milioni in Campania e più di 150 milioni per la provincia di Salerno.

‹‹L’agroalimentare è uno dei settori di eccellenza al Sud e nella provincia di Avellino e può offrire importanti opportunità di crescita per l’economia locale – ha affermato Angelo Pinto, referente stakeholders per la Campania UniCredit. L’obiettivo che con questo progetto ci poniamo è quello di fornire tutti gli strumenti necessari perché gli imprenditori locali del settore possano cogliere appieno le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno. Abbiamo quindi deciso di intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare: innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond – 6 miliardi a livello nazionale e 1 miliardo per tutto il Sud continentale – e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative».

 

Il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro” si fonda essenzialmente su alcuni pilastri:

°          Il primo pilastro poggia sulla erogazione di nuova finanza per sostenere progetti e investimenti delle imprese del settore e agroalimentare italiano. UniCredit ha deciso di destinare a questo settore, nel Sud Continentale (Campania, Puglia, Calabria e Basilicata), 1 miliardo nel triennio 2016-2018 per rispondere alle specifiche esigenze degli imprenditori. Inoltre, UniCredit lancerà a breve il nuovo Agribond, una tranched cover dedicata alle imprese della filiera agricola, che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da ISMEA e sfruttandone l’effetto moltiplicatore, consentirà l’attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo

°          Il secondo pilastro riguarda invece la formazione e lo sviluppo delle conoscenze. Nasce infatti una Agri-Business School che poggia su tre macro aree tematiche: competenze di base, ovvero un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie; Export Management, che comprende sessioni formative dedicate a tematiche di internazionalizzazione; e Innovazione, che propone sessioni formative su tematiche di particolare attualità come la filiera corta, la tracciabilità e l’agricoltura di precisione.

 

Molto importante è inoltre il concetto di “Smart Agriculture”. Per questo nasce oggi “Value for Food”, l’iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope Spa (azienda napoletana leader in tecnologia e know-how per il digitale nell’Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle Aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici. L’iniziativa mira a predisporre un’offerta di servizi alle Aziende Agricole – dalla formazione alle piattaforme digitali  – sostenuta da un programma di finanziamento. Value For Food è lo strumento che consente la valorizzazione del proprio marchio e dell’immagine del Made In Italy (branding), la difesa dalla contraffazione diffusa dei prodotto (anticontraffazione), l’efficientamento dei processi produttivi garantendo la sinergia con i fornitori e i distributori (tracciabilità) e il vantaggio competitivo a livello internazionale.

 

‹‹All’indomani dei positivi ed incoraggianti dati che ci vengono dall’ISTAT e che vedono l’economia della nostra provincia trainata dal settore primario, non possiamo non accogliere con estremo favore l’iniziativa di UniCredit – afferma il Presidente di Confagricoltura Salerno, Rosario Rago – fa piacere che il faro che si è acceso sul nostro settore sia una luce di ottime speranze per il nostro futuro. Appare quindi assolutamente in linea con gli sviluppi di medio termine della nostra attività, l’affiancamento di un istituto importante come UniCredit, col quale abbiamo sempre avuto ottime intese di lavoro e nel quale crediamo fortemente perché divenga la leva giusta che favorirà ulteriormente lo sviluppo dell’agroindustria salernitana, già proiettata verso ottimi traguardi»

 

‹‹Sono circa 400 mila i lavoratori del settore nelle regioni del Sud continentale, con previsioni di incremento dell’occupazione anche per l’anno in corso – ha concluso Angelo Pinto, referente stakeholders per la Campania UniCredit. Anche il valore aggiunto del settore è in crescita nel Mezzogiorno, con un picco in Campania dove nell’ultimo anno si è attestato a +6,9% (seconda regione italiana per incremento del valore aggiunto nel 2015, dopo la Liguria) e con previsioni positive anche per l’anno in corso. Le imprese meridionali del settore hanno inoltre mostrato una certa vitalità, sfruttando la leva dell’internazionalizzazione per rilanciare la propria competitività, come dimostrato dal dato sulle esportazioni che nell’ultimo anno sono state pari a circa 5 miliardi ed in crescita del 12%. Tuttavia sono ancora troppo sottodimensionate e ciò costituisce un limite da superare. L’obiettivo che con questo progetto ci poniamo è quello di fornire tutti gli strumenti necessari perché gli imprenditori locali del settore possano cogliere appieno le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno»