“Il sistema politico e le istituzioni in Italia dal 1994 al 2018”: Il professor Carmine Pinto alla Congrega Letteraria di Vietri sul Mare

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“Negli ultimi cinque anni la radicalità della delegittimazione dell’attore politico, come interprete ed equilibratore della società, ha inevitabilmente avvantaggiato l’attore politico più radicale, creando una situazione del tutto anomala: l’ Italia oggi, in termini sistemici, è l’unico Paese del mondo occidentale dove non c’è un’alternativa tra un attore politico moderato o di centrosinistra e un attore politico radical- populista – sovranista , ma dove l’alternativa politica è tra due soggetti sovranisti – populisti che pur alleati tra loro hanno creato un meccanismo sistemico in cui l’alternativa è comunque tra i due alleati. Anche rispetto a questi fenomeni la democrazia nel nostro Paese ha retto: la fragilità della democrazia italiana è compensata dalla forza delle sue istituzioni”. A spiegare i cambiamenti politici e delle istituzioni del nostro Paese, limitatamente al periodo che va dal 1994 al 2018, è stato il professor Carmine Pinto, Ordinario di Storia Contemporanea e Direttore del Dottorato di Studi Umanistici all’Università di Salerno, durante il quarto appuntamento degli “Incontri di Cultura”, tenutosi nello storico e suggestivo oratorio dell’Arciconfraternita del SS. Rosario e SS. Annunziata di Vietri Sul Mare, organizzato dai direttori artistici de “La Congrega Letteraria”, Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella, coordinatore   de “La Rete de “La Congrega Letteraria. Il professor Pinto ha spiegato quello che è stato il ruolo dei partiti nella storia recente della democrazia italiana:” I partiti come organizzazione di massa non sono stati un dato permanente nella storia italiana: partiti come:” Democrazia Cristiana” , “Partito Comunista”, “Partito Socialista” , e in forme minori,   il” Partito Liberale” e il “Partito Repubblicano” che organizzavano milioni di uomini e grandi interessi, che per tre generazioni diventarono veicolo di ascesa e crescita sociale non solo degli individui, ma di un intero Paese, sono stati un’ eccezione della storia italiana che è durata poco più di quarant’anni: dalla seconda metà degli anni ’40 agli anni ’80. Dal 1989 al 1994 c’è stata una radicale delegittimazione del sistema politico. Nel 1994 si è tornati alla normalità e non si è prodotta un’eccezione: l’idea che i partiti fossero una parte prestigiosa, socialmente riconosciuta, non ebbe più seguito. I nuovi attori politici però   non erano attrattori che avevano una identità politica e ideologica forte”. Pinto ha ricordato che nessuno degli attori politici della democrazia italiana , dal 1994 al 2018, ha conservato lo stesso simbolo per più di 4-5.anni:”Il simbolo è identità, messaggio di appartenenza e tutti gli attori politici sono stati costretti, dalle loro stesse logiche, a modificare sistematicamente i simboli e molto spesso anche il nome del partito stesso, o a fondere il nome all’interno di coalizioni o a sopravvivere aggiungendo sopra al simbolo il nome del leader. Gli attori politici, essendo stato il partito delegittimato come attore positivo della società, hanno dovuto cercare una forma identitaria alternativa che si è evoluta identificandosi con il leader che in televisione e sui social è capace di comunicare con dei concetti semplici , a volte banali, il più delle volte negativi, a milioni di persone. La principale conseguenza, dal 1994 al 2018, è stata la delegittimazione della sovranità dell’attore politico collettivo, cioè il partito, come strumento positivo d’ interpretazione degli interessi, dei problemi della rappresentanza della società e della selezione dei processi decisionali e dei gruppi dirigenti”.

Al dibattito seguito alla relazione del professor Pinto hanno partecipato: il Sindaco di Vietri sul Mare, l’avvocato Francesco Benincasa, che ha ricordato il potere dei social in politica :” Hanno una grande responsabilità sulle scelte politiche degli italiani”; l’Assessore alla Cultura, Giovanni De Simone, che ha sottolineato l’importanza delle iniziative messe in campo dall’associazione de ”La Congrega Letteraria”:” E’ una realtà culturale importante del nostro Comune” ; il Consigliere Regionale Franco Picarone che ha ricordato che il declino dei partiti è cominciato dopo il periodo di mani pulite:” Ha segnato uno squilibrio tra il potere politico e il potere giudiziario che non si è più recuperato e che ha condizionato anche gli anni successivi: anni in cui sono nati i partiti connotati dal leaderismo”. Picarone ha anche sottolineato l’importanza del cambiamento dei codici di comunicazione:” Siamo nel pieno di una trasformazione digitale che sta cambiando anche il modo di fare politica” e, citando Brennan, ha spiegato che nelle società evolute il 70% della popolazione non ha cultura politica:” Molti elettori compiono le loro scelte sulla base dell’emozione. Se non capiamo questo e non creiamo un’alternativa politica seria, credibile e valida, più vicina alla gente,   non avremo mai una buona politica”. L’onorevole Guido Milanese, ha spiegato che negli anni è venuta meno la funzione dei partiti:” E’ venuto quindi meno un momento di comunione e di spinta formativa politica” e che la spinta populista ha preso il sopravvento perché è stata delegittimata la politica degli ultimi venti anni:” Rispetto agli errori fatti, soltanto facendo autocritica si diventa credibili per il futuro”. L’onorevole Tino Iannuzzi ha spiegato che le ultime elezioni politiche del 4 marzo hanno segnato il maggiore scostamento nelle scelte degli italiani rispetto alle precedenti consultazioni:” Non era mai avvenuto nelle elezioni democratiche del nostro Paese, dalle elezioni del 18 aprile del 1948 e fino alle ultime: i due grandi partiti del centrodestra e del centrosinistra subiscono delle sconfitte apocalittiche e il partito sorto sull’onda della protesta, della rabbia e dell’indignazione verso la casta e i privilegi della politica, continua a crescere fino ad arrivare, nel caso della Lega, a quadruplicare i consensi. Quando il popolo, che in democrazia ha sempre ragione, decide di votare in negativo è perché ha deciso di abbattere chi ci è stato fino a oggi. E’ fondamentale essere dentro i nuovi codici di comunicazione, capaci di formare e filtrare i temi che si sviluppano sui social, ma soprattutto è importante combattere sovranismi e populismi con una politica aperta , inclusiva, che deve stare costantemente vicino alla gente, sul territorio”. (FOTO DI EDOARDO COLACE).

Aniello Palumbo