LA CAPPELLA SISTINA RACCONTATA DALL’AVVOCATO LUCIO PISAPIA AL CLUB ROTARY SALERNO NORD DEI DUE PRINCIPATI

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Anche se Michelangelo non si definiva un pittore, ma uno scultore, sapeva scolpire con il pennello. Aveva tanta energia, forza creativa e fede. Nella Cappella Sistina ha dimostrato di avere un talento fuori dal comune: i suoi straordinari affreschi, carichi di vibranti tensioni, destano forti emozioni. ” A raccontare com’è nata la Cappella Sistina e perché Giulio II decise, nel 1508, di far dipingere la volta a Michelangelo è stato l’avvocato Lucio Pisapia, Past President del Club Rotary di Cava de’ Tirreni, appassionato di storia dell’arte e grande estimatore di Michelangelo, durante l’incontro da remoto organizzato dal Presidente del Club Rotary Salerno Nord dei Due Principati, Vittorio Villari. L’avvocato Pisapia, sin da quando studiava al liceo ha dedicato le sue ricerche alla comprensione di tutti i dettagli di una delle opere più complesse e difficili della pittura italiana:” Una delle più belle della pittura rinascimentale e occidentale. Così l’ha descritta Giorgio Vasari che ha creato il mito di Michelangelo. Prima del Covid – 19 i Musei Vaticani, e la Cappella Sistina in particolare, erano visitati da oltre sei milioni di persone l’anno”.

Pisapia ha ricordato le dimensioni della “Cappella Sistina” Misura 40,7 metri per 13,5 metri, ha un’altezza di 20,70 metri, secondo alcuni studiosi le dimensioni sarebbero riconducibili a quelle del tempio di Salomone” e descritto tutte le scene della volta, soffermandosi sull’analisi della “Creazione di Adamo”:” Rappresenta la nascita dell’umanità. I due indici delle mani di Dio e di Adamo protese l’una verso l’altra, a infondere spirito e vita, sono diventate il simbolo dell’intera Cappella Sistina”; de “La Creazione di Eva” e della scena biblica che riguarda la “ Creazione degli astri e delle piante”, dipinta, nell’autunno del 1511, da Michelangelo in sette giornate d’affresco: ” E’ uno degli affreschi più intensi dell’intera Cappella Sistina. Dio è rappresentato due volte e da due diverse prospettive. Nella figura di sinistra il Creatore è intento nella creazione del mondo vegetale: con l’indice destro dà vita alle piante. E’ presentato di schiena, con le terga scoperte. Questa seconda rappresentazione del Creatore fu considerata poco rispettosa e ricevette molte critiche”. Pisapia ha anche parlato del restauro della Cappella Sistina, realizzato dal Vaticano tra il 1980 e il 1994: ” Ha ridonato a tutta l’opera l’antica bellezza e lo smagliante cromatismo che Michelangelo aveva già anticipato nel suo “Tondo Doni”, un capolavoro assoluto della pittura rinascimentale”. Pisapia ha anche descritto i dettagli del “Giudizio Universale” che occupa una parete intera della Cappella Sistina: ” Il genio di Michelangelo, artista inimitabile, dallo stile unico, continua a stupirci e a emozionarci nei suoi affreschi della Cappella Sistina, uno dei maggiori vanti dell’arte italiana che tutto il mondo ci invidia”.

Aniello Palumbo